ATM: la politica del nulla

Autobus a spintaProvate pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti (F.De Andre – “Canzone del maggio”)

 

Da quanto tempo si parla della situazione ATM? Da due, tre, cinque anni? Da quando si conoscono problemi, criticità e situazione economica?

Ora di fronte all’ennesimo rinvio ci si può divertire a leggere le considerazioni degli esponenti politici locali, evidentemente più lanciati verso la prossima campagna elettorale (più vicina di quanto non siano le elezioni) piuttosto che adoperarsi per la soluzione del problema.

Vediamo le dichiarazioni ricorrenti:

1) ATM non deve fallire

2) Nessuno deve perdere il posto di lavoro

3) ATM non si svende

Che qualunque imprenditore tenti di salvare la propria azienda è prassi normale, salvo poi non essere nelle condizioni di farlo. Salvaguardare i posti di lavoro, di questi tempi è importante più che mai, la crisi morde ancora le caviglie e in fondo al tunnel alcuni vedono la luce, altri un treno in corsa, ma non esiste azienda il cui tentativo di salvataggio non sia passato attraverso una riduzione del personale. Cosa che ovviamente non auguro, mi limito semplicemente ad illustrare cosa accade ed è accaduto a decine di migliaia di aziende e lavoratori in questi ultimi 7/8 anni.

Non svendere l’azienda è il lato più tragicomico di queste dichiarazioni, mi piacerebbe infatti sapere chi tra questi politici (magari imprenditori) rileverebbe pagando bene un’azienda in stato fallimentare, accollandosi una montagna di debiti e mezzi fatiscenti. Ovvio che qualunque compratore interessato potrebbe al massimo accollarsi i debiti e pagare zero (e già sarebbe folle) o più logicamente dal punto di vista economico attendere il fallimento della stessa e ripartire da zero con una nuova società.

Si continua quindi imperterriti a elencare i problemi senza dare soluzioni, un po’ come andare in mezzo al deserto e dire ai beduini che dovrebbero farsi un bagno senza indicargli dove trovare una pozza d’acqua.

Cari politici, le domande che vi pongo sono le seguenti:

1) Pensate che questo atteggiamento sia di beneficio all’azienda e ai cittadini?

2) Se ATM non deve fallire, non va svenduta e nessuno deve perdere il posto, come pensate di risolvere?

Mi paiono domende logiche, alle quali prima o poi una risposta la dovrete dare, anche se un po’ sto iniziando a conoscervi e per voi sarà molto piu’ utile dal punto di vista elettorale rimanere fermi sulle posizioni e dare la colpa a chi prima o poi inevitabilmete dovrà emettere l’inevitabile sentenza.

 

Diogene (il cane)