Il pesce più veloce [Il Citazionista]

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di Andrea Antonuccio.

«Nel mondo globalizzato e digitalizzato sarà il pesce più veloce che divorerà il suo omologo più lento»
Marco Giovannini, presidente uscente di Confindustria Alessandria, 2 luglio 2015

Ho appreso in questi giorni dall’agenzia Ansa che il pm di Milano Giordano Baggio ha chiesto il rinvio a giudizio per Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa e commissario generale per il Padiglione Italia, nonché (ma questo l’Ansa si è dimenticata di scriverlo) attuale vicepresidente di Confindustria.

Pare che la nota imprenditrice in campo farmaceutico (Bracco Spa) sia indagata per “dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita”.

Secondo le accuse, ancora tutte da dimostrare, la dr.ssa Bracco avrebbe abbattuto l’imponibile della sua società attraverso fatture per spese personali, come la manutenzione di barche o case in celebri località turistiche, dall’isola di Capri alla Provenza, fatte confluire sui bilanci delle società del suo gruppo. Per un totale, en passant, di circa un milione e 42mila euro. Soldi dell’azienda usati per spese personali, in estrema sintesi. Tutto da provare, lo ripeto.

Chissà come, ho messo insieme questa notizia con quanto ha dichiarato alla recente Assemblea degli industriali locali il presidente uscente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini: “Nel mondo globalizzato e digitalizzato sarà il pesce più veloce che divorerà il suo omologo più lento”.

Che cos’hanno in comune Giovannini e la Bracco, oltre alla comune appartenenza a Confindustria? Che io sappia, assolutamente nulla. Persone oneste e di valore, fino a prova contraria. Eppure, il mio cervello ha fatto un collegamento ardito, che mi ha lasciato uno strano “retropensiero”. Ed è questo: non sempre conviene essere il pesce più veloce, perché si rischia di finire prima nella rete. Soprattutto quando, per andare più veloci, si deve per forza essere anche più “furbetti”.