Sport alessandrino, gioie e dolori! [Le pagelle di GZL]

Pallavolo femminiledi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Alla Società “GS QUATTROVALLI ALESSANDRIA PALLAVOLO. Questa realtà sportiva ha appena compiuto 20 anni. In Alessandria è stata l’ultima società a partecipare ad un campionato nazionale maschile, poi dal nulla ha creato un settore femminile, ha vinto 4 campionati in 5 anni partendo dalla Prima Divisione ed arrivando in B2 (2009) dove è rimasta per 3 stagioni (ad Alessandria per trovare una squadra femminile di pallavolo in un campionato nazionale bisogna andare indietro di 50 anni, con la allora Saves). Quando negli anni 2008/2009 il GS 4Valli sale in B2, si percepisce già crisi, e lo sport è il primo ad essere penalizzato, ma nonostante ottimi risultati che danno lustro al nome di Alessandria, delibere amministrative assegnano fondi ad “altro soggetto” (ben 140.000 euro ogni due anni), bella cifra che dovrebbe essere distribuita e fornire un importante aiuto nella stessa disciplina sportiva. Purtroppo anche nello sport ci sono figli e figliastri e chi li conosce sa che i dirigenti del GS Quattrovalli sono persone abituate a lottare: nel 2014 il GS Quattrovalli è ripartito con uno staff dirigenziale e tecnico che pochi possono vantare, e per fortuna decine di bambine e famiglie hanno deciso di fare affidamento su una società seria, professionale, determinata e, quel che non guasta, vincente. In bocca al lupo.
Voto: 10

 

2) FIPAV-FEDERAZIONE ITALIANA PALLAVOLOFipav
Se le società pallavolistiche danno lustro all’Italia Sportiva, per quanto riguarda la nostra città questa Federazione non merita certo la sufficienza. Dopo aver portato via da Alessandria, con manovre poco chiare nel 1997 una Lega Pallavolo serie B e C che funzionava, ha poi fatto ancora peggio. Nel 2014 ha fatto sì che dalla nostra città scomparisse anche un Comitato Provinciale che funzionava al meglio, e su questo punto non sarebbe male capire quali siano stati i giochi di una “regia” locale che ha permesso questa perdita. Ora le società alessandrine dipendono da Vercelli e Novara. Le nostre squadre di ragazze di 11/12 anni vanno a giocare nel novarese e vercellese, con difficoltà per famiglie ed atlete per gli spostamenti. Giocano contro squadre che agiscono in contesti dove le società spendono un terzo per gli impianti sportivi, a differenza di Alessandria dove da sempre i costi sono il triplo delle altre province, nell’indifferenza delle nostre amministrazioni passate e presenti, che invece dovrebbero agevolare i giovani nella sana pratica sportiva.
Voto: 2

 

Medcina sportiva3) MEDICINA SPORTIVA E PREVENZIONE
Regole sempre più restrittive per la prevenzione nello sport: nella pallavolo e in altri sport da 11 o 12 anni è obbligatorio il conseguimento dell’idoneità medico sportiva dopo elettrocardiogramma, con prova sotto sforzo e in certi casi spirometro. Chi sgarra non scende in campo o, in caso di gravi infortuni, per il Presidente sono previste pene durissime, fino al carcere. Tutto giusto, peccato che ad Alessandria i tempi per una visita siano di almeno 3 mesi di attesa, causati dai vari distretti di Medicina sportiva della provincia che perdono personale per pensionamenti senza sostituzioni. Società di ogni sport e famiglie hanno soltanto una via d’uscita: pagare visite (tra i 70 ed i 100 euro) privatamente per poter praticare subito (e non dopo tre mesi) lo sport preferito. La politica nazionale e regionale, mentre spreca, continua a tagliare e i tagli per lo sport giovanile non aiutano certo a fornire prevenzione al disagio sociale oggi sempre più evidente. Con i costi da sostenere per la certificazione medica, la disciplina sportiva giovanile diventa un lusso che non tutti si possono permettere, oppure accade che ci si “arrangia”, con le conseguenze che supponiamo. Anche in questo ambito zero sensibilità e interesse di chi sarebbe preposto e responsabile.
Voto: 3