Semplicità, equilibrio, enigma: Felice Casorati in mostra ad Alba [Very Art]

Casorati ritratto Cesarina Gualino aperturadi Cristina Antoni

 
La bellissima mostra dedicata a Felice Casorati organizzata dalla Fondazione Ferrero insieme alla GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e contemporanea) ad Alba dal 25 ottobre 2014 al primo febbraio 2015 apre il suo percorso, comprensivo di sessantacinque dipinti, con Ritratto di Signora, del 1907, che ha significato molto nella carriera dell’artista (è dedicato alla sorella Elvira) e si conclude con ‘Donna Dormiente’ del 1951.

Il primo dipinto ha segnato l’entrata di Casorati alla Biennale di Venezia, l’ultimo lo vede concludere la sua costante presenza nel grande evento lagunare. Già infatti nell’ultima edizione cui partecipò Casorati accostò i due dipinti, insieme ad altri molto significativi, con un chiaro intento retrospettivo.
Le opere che compongono la mostra sono state scelte sulla base della loro storia espositiva, dei contesti di alto tenore ufficiale in cui sono stati presentati, come appunto le Biennali di Venezia e le rassegne collettive ordinate nei musei e nelle gallerie di Europa, StaCasorati concertoti Uniti e Sud America.

Si tratta di una retrospettiva antologica curata da Giorgia Bertolino, coautrice del catalogo generale di Casorati, ma rappresenta anche un’ampia panoramica sulla lunga carriera dell’artista piemontese dagli esordi secessionisti ai ritratti ispirati alla pittura quattrocentesca, dal realismo magico alle nature morte di cezanniana memoria degli anni ’50.

Felice discende da una famiglia di matematici e musicisti. Nacque a Novara il 4 dicembre 1883 ma trascorse l’infanzia a Milano, Reggio Emilia, Sassari e Padova, dove si dedicò agli studi della musica con un’intensità tale da rimanere vittima di un esaurimento nervoso all ettà di diciotto anni. Durante un periodo di riposo scoprì la pittura. Nel 1907 si laureò in Giurisprudenza, anno in cui realizzò il famoso ritratto che gli aprì le porte della Biennale di Venezia.
Casorati Mele sulla Gazzetta del PopoloPartecipò alla Prima Guerra Mondiale e nel 1917 si trasferì con la famiglia a Torino, divenendo una figura di spicco negli ambienti culturali ed artistici della città.

Frequentò Piero Gobetti, entrando in pieno conflitto con il regime fascista. A Torino nel 1921 aprì una scuola di pittura per giovani artisti, tra i quali vi fu anche la futura moglie Daphne Maugham, nipote del celebre scrittore Somerset Maugham.
Casorati riuscì nel corso della sua evoluzione pittorica a metabolizzare ed interpretare in uno stile del tutto personale tutti i movimenti più importanti della prima metà del Novecento.

Gli esordi, vicini al periodo simbolista sono riconoscibili proprio nella prima opera esposta, già sopra citata, dove la sorella Elvira veste i panni di un’altolocata signora, immersa in un’atmosfera mondana ed elegante, con abito di raso nero interrotto dallo jabot di seta bianca ed i guanti di pelle color crema. Il tutto è incorniciato dalla cupola del cappello nero, inglobato in una trasparente veletta bianca. Per realizzare questo dipinto il pittore trasse ispirazione dai maestri antichi adattandoli alla moda del momento in una matrice colta.

Dopo la prima guerra mondiale Casorati entrò in contatto con la metafisica ed escogitò unCasorati ritratto Gualini linguaggio dedito a forme statiche di estrema semplicità e severità, che amò inquadrare in spazi prospettici cubici dosando con grande equilibrio le masse cromatiche e le forme dei soggetti.
Bellissimi in mostra i ritratti dedicati alla famiglia Gualino. L’amicizia con la ricca famiglia torinese di industriali e mecenate portò Casorati a realizzare importanti opere e a sviluppare interesse per il design.

Il Ritratto di Renato Gualino, insieme a quello della moglie Cesarina e del figlio è uno dei suoi capolavori e trae ispirazione da un’opera appartenente alla famiglia stessa, di Antonello da Messina, L’uomo con il libro. La ricerca formale espressa da quest’opera è fortemente orientata verso la semplicità, ma mira all’architettura, all’equilibrio del quadro piuttosto che alla resa del particolare ed in ciò si nota anche l’influenza di Cezanne, anticipando soprattutto nei ritratti e nei nudi femminili un’atmosfera metafisica e ricercata che lo contraddistinguerà Casorati ritratto di signoranelle opere della sua piena maturità artistica. La semplicità, il valore tonale e volumetrico degli oggetti, sono la colonna portante dell’arte casoratiana e sono ancor più la purezza cristallina ed il tono enigmatico delle composizioni a conferire un’aura di magia alla sua opera. Il cosiddetto ‘realismo magico’.

Bellissima anche l’opera intitolata Concerto (1924), un’immaginazione corale del nudo femminile.