A Palatium Vetus un’opera della Galleria Sabauda

Fondazione-Galleria-Sabauda004“La Sabauda in tour per le città” farà tappa ad Alessandria e, precisamente, a Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Il progetto – sostenuto e promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte in collaborazione con le singole amministrazioni civiche – coordina 18 mostre incentrate su grandi opere della Galleria Sabauda e allestite in 14 città del Piemonte.

Le mostre apriranno al pubblico in contemporanea il 29 maggio e si concluderanno contemporaneamente il 7 settembre. L’operazione garantisce al pubblico la fruizione di alcune tra le più significative opere della Sabauda nei mesi dell’estate 2014, durante i quali l’edificio che la ospita sarà sottoposto a lavori di restauro.

Ad Alessandria, l’iniziativa è stata resa possibile dalla disponibilità del Comune e dall’ospitalità della Fondazione che ha aperto la sala d’arte di Palatium Vetus, al piano terreno del “broletto”, per esporre un’opera di eccezionale valore artistico e culturale.

Si tratta di una scultura di Arte Egizia, IV dinastia (2640-2520 a.C.) dal titolo Gruppo di  famiglia, un  piccolo gruppo statuario proveniente dalla zona archeologica di el-Giz, facente parte dell’importante nucleo collezionistico del finanziere Riccardo Gualino, donato  alla Galleria Sabauda nel 1930.

Dalle iscrizioni poste sul piano dello zoccolo apprendiamo che sono ritratti, addossati ad una parete,  l’alto funzionario Ima-Khuefui (il nome significa “Cheope è benigno”) con al fianco la moglie Ishemit e al centro il figlio, inserito a parte. I dettagli anatomici dei personaggi appaiono delineati con precisione mentre i volti sono improntati a uno stile idealizzante. La statua originariamente era completata dal colore, come la maggior parte delle sculture egizie in pietra tenera.

Il gruppo di famiglia, pregevole esempio di statuaria privata dell’Antico Regno, testimonia la padronanza tecnica raggiunta in quel periodo dagli artisti egizi che diede loro modo di sviluppare un linguaggio figurativo estremamente originale, punto di arrivo di un percorso iniziato nell’Età Tinita.