Tino Rossi: “Sanità europea ancora da migliorare: 37 mila persone muoiono ogni anno per infezioni ospedaliere”

Rossi Oreste nuovaMentre ad Alessandria torna ad animarsi il dibattito sulla necessità di un nuovo ospedale, il nostro europarlamentare Tino Rossi (Ppe) traccia, a Bruxelles, un quadro allarmante della sanità su scala continentale, chiedendo più sicurezza per i pazienti curati in strutture sanitarie dell’Unione Europea. “Un’assistenza sicura e garantita – afferma Rossi – costituisce la chiave di volta di un sistema sanitario di qualità ed anche un diritto fondamentale riconosciuto per i cittadini europei. Per questo i pazienti si aspettano che sia compiuto ogni sforzo per garantire la loro sicurezza nelle strutture ospedaliere dell’Unione”.

Oreste Rossi è stato relatore, nei giorni scorsi, del “Rapporto sulla sicurezza dei pazienti comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria”, votato all’unanimità in Commissione Sanità pubblica del Parlamento europeo. Si tratta di una relazione di iniziativa che punta a migliorare l’ospedalizzazione ed il post ricovero dei cittadini dell’Ue, dal quale emergono dati interessanti, e per certi versi anche preoccupanti.
Si stima infatti che tra l’8 e il 12% dei pazienti ricoverati negli ospedali europei siano vittime di eventi indesiderabili connessi alle cure loro praticate, siano esse infezioni associate all’assistenza sanitaria (IAA), errori legati al trattamento, errori chirurgici, problemi connessi a dispositivi medici difettosi, errori di diagnosi o assenza di intervento in seguito a esami medici.

Le infezioni ospedaliere colpiscono il 5% dei ricoverati, a volte con esiti molto gravi chelogo PPE portano a circa 37.000 morti l’anno e a costi ingenti di cure e di ri-ospedalizzazione. Viene stimato che fra il 30 e  il 40% degli eventi indesiderabili associati all’assistenza sanitaria, sia nel settore ospedaliero sia nel settore delle cure sanitarie, siano evitabili. Tra questi eventi indesiderabili figurano le infezioni associate all’assistenza sanitaria (infezioni evitabili in almeno il 20% dei casi).

“Preparare il personale sanitario e infermieristico a rispettare le migliori condizioni igienico-sanitarie e insegnare ai pazienti corrette norme di comportamento – spiega Rossi – costituiscono alcune delle misure fondamentali per ridurre significativamente  l’impatto negativo delle infezioni ospedaliere”.

“È fondamentale – prosegue – che vengano attuate dagli Stati membri le raccomandazioni del Consiglio, alcune delle quali, finora, sono state attuate solo da un numero limitato di Stati membri. In particolare in materia di autonomizzazione dei pazienti, di istruzione degli operatori sanitari e degli ausiliari nel senso più ampio, mentre il proseguimento degli sforzi verso l’introduzione di nomenclature europee sulla sicurezza dei pazienti, o ancora verso la definizione di linee direttrici europee sulle norme di sicurezza dei pazienti, risulta necessario e lo stesso vale per le infezioni associate all’assistenza sanitaria.  Di certo – specifica l’eurodeputato alessandrino del Ppe – sono ancora possibili miglioramenti, soprattutto in merito all’informazione dei pazienti e al sostegno alle attività di ricerca in questo settore”.

Medico genericoL’obiettivo è dunque, come recita il testo della relazione, “far sì che le cure dispensate in città o all’ospedale siano della qualità più elevata possibile, e li invita segnatamente a non decurtare i bilanci destinati alla sicurezza dei pazienti, il che costituisce un aspetto fondamentale dei sistemi sanitari europei nel momento di un riesame globale delle spese”.

L’onorevole Tino Rossi sottolinea anche come “importanti contributi a questa relazione siano giunti anche da diversi colleghi, tra cui Renate Sommer e Françoise Grossetete, che hanno presentato emendamenti concernenti la resistenza antimicrobica, l’uso razionale di farmaci off label, e una corretta e sicura trasmissione di dati sensibili”.

“Voglio inoltre segnalare – conclude Rossi – il ruolo fondamentale svolto dell’ECDC (European Centre for Disease, Prevention and Control), così come l’invito rivolto agli Stati Membri di assegnare adeguate risorse per garantire la sicurezza dei pazienti”.