Viaggio verso il Cuore di Monet [Very Art]

Printempsdi Cristina Antoni

La citta di Pavia ha organizzato in collaborazione con Alef-cultural project management anche per questa stagione una grande mostra alle Scuderie del castello Visconteo. Si parla nuovamente di Impressionismo ma questa volta, dopo Toulouse Lautrec, Degas e Renoir, rivolgendosi forse al più grande, al più profondo e convinto sostenitore del movimento, Claude Monet, essendone anche il fondatore con l’opera (non esposta in questa mostra) ‘Impressione al levar del sole’ del 1872 e conservata al Museo Marmottan Monet di Parigi.

La mostra, a cura di Philip Cros, presenta una selezione di opere provenienti da prestigiosiJardin et la maison de Monet a Giverny musei di tutto il mondo che illustrano il percorso artistico del pittore dalla formazione fino alla maturità: dal Columbus Museum of art (Ohio) dal Musee d’ Orsay di Parigi, dalla Johannesburg Art Gallery ed altre grandi sedi internazionali. Si tratta di un vero e proprio ‘viaggio’ nel cuore della vita di Monet, raccontato attraverso la voce di sei personaggi chiave del suo percorso artistico ed umano. È una mostra molto originale, interattiva, sinestetica, perché va a scandagliare la vita del pittore per scoprirne la vera ispirazione e che vuole ‘bilocare ‘lo spettatore, immergendolo nell’epoca passata.

Gli incontri, i successi, così come i momenti critici sono stati ricostruiti sulla base di preziose lettere provenienti dal Musee des Lettres e Manuscrits di Parigi, nelle quali l’autore stesso si racconta.

Monet, paesaggio invernaleLungo il percorso una serie di videoinstallazioni hanno il compito di suggestionare il pubblico emozionandolo, portandolo quindi a rivivere le stesse emozioni provate dall’artista. Del pittore e già stato detto e scritto molto, dell’uomo invece si possono scoprire le emozioni profonde che hanno dato spunto a tante meravigliose opere. Adolphe Monet, il padre, con il quale Claude ebbe un rapporto contrastato, Eugene Boudin, il maestro dei cieli, che gli insegnó a dipingere e a scegliere come modella scostante ma incontrastata la natura e la sua luce; Camille, l’amore inquieto della gioventù, prima moglie e madre dei due figli, morta precocemente, George Clemenceau, il politico, grande amico, committente delle Ninfee dell Orangerie, la cappella sistina dell’impressionismo, Alice Hoscedè e Blanche, rispettivamente l’amore della maturità e la figliastra pittrice che tanto si ispiró a lui nelle sue opere floreali, per la luce, per il giardino a Giverny e per le influenze nipponiche: sono i sei personaggi che raccontano Monet e che ne sono arrivati ognuno a modo suo al cuore, alimentandone la fiamma ispiratrice.

Tra le opere, le più significative ed importanti troviamo La gare d’Argenteuil, del 1873, waterloo bridgePrintemps, del 1873, la Cattedrale di Rouen, 1894 e il Waterloo Bridge del 1900, dove spicca il gioco di luce dell’acqua quasi dissolto nella nebbia. Molto interessanti i paesaggi invernali dipinti durante il viaggio in Norvegia del 1895, intrapreso proprio per cogliere le luci della neve con effetto a lunga durata. Monet è tra gli impressionisti colui che si è spinto più avanti nello studio della luce. Ciò che lo affascinava era il mutare continuo della natura e il suo variare di luci. Cezanne diceva di lui che era solo un occhio, ma quale occhio! Cosi tanto da affermare il primato dell impressione sulla razionalita’; come poeti e musicisti, da Proust a Debussy egli scomponeva e frammentava timbri e toni per riuscire a guardare meglio dentro se stesso.