Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “L’Ateneo deve diventare il centro di interesse globale della comunità”

Disit esterno“L’Ateneo deve diventare il centro di interesse globale della comunità”. Così Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha aperto l’incontro ‘Ruolo e futuro dell’Università in Alessandria’, organizzato con i candidati a sindaco e ospitato dal Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica (Disit) alla presenza del direttore, Leonardo Marchese, di Salvatore Rizzello, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali (Digspes) e di un gruppo di docenti e ricercatori.

“Mi piacerebbe parlare in futuro di città universitaria e non di città con l’università, l’Ateneo deve diventare il centro di interesse globale della comunità. Oggi il dialogo c’è, ma avviene per blocchi separati. Il processo osmotico fra la realtà universitaria e quella socioeconomica deve avere un respiro per coinvolgere l’intera comunità nei processi più lontani, come il nuovo polo universitario milanese destinato a provocare effetti sul sistema piemontese, e in quelli più vicini come la potenzialità della ricerca ospedaliera, la logistica dove sullo scalo ferroviario alessandrino non tutto è perduto e il turismo dove insieme all’Ateneo c’è la possibilità di delineare un percorso con Alessandria che diventa il vero hub del Monferrato. Le specialità, le competenze, la ricerca avanzata esistono tutte, devono essere messe a sistema fra la comunità locale, tutta, e l’Università del Piemonte Orientale.

Per quanto riguarda la residenza universitaria, invece, esistono progetti Palazzo-borsalinoe, credo, si possano riprendere le carte sull’ex ospedale militare, la cui proprietà è del Comune e la concessione in uso è ancora in capo all’Ateneo, per valutare una trasformazione della destinazione d’uso originale, per una di tipo residenziale, considerano la presenza di uno spazio verde, ora in stato di degrado, di fianco alla chiesa di San Francesco. Sulla ex caserma dei Carabinieri di via Cavour, di fronte a Palazzo Borsalino, la cui proprietà è della Provincia, sarebbe opportuno fare un ragionamento sugli spazi, anche se la competenza non è del Comune”.