Quarto Polo all’attacco del presidente del Gruppo Amag: “Non c’entra nulla con Alessandria, e fa propaganda”. Sul teleriscaldamento: “Scelta sbagliata, a danno della partecipata comunale”

Amag gruppoE’ firmato Quarto Polo, e non Oria Trifoglio. Segno evidentemente che si tratta di un ‘atto di accusa’ collettivo, e non del pensiero (o non solo, comunque) della candidata sindaco.

Nel mirino di Felice Borgoglio e alleati c’è Stefano De Capitani, presidente del Gruppo Amag, arrivato ad Alessandria un paio di anni fa, invero tra lo stupore generale, in ‘quota Fassino’. Sembra preistoria politica, oggi: ma è la storia di questi cinque anni di centro sinistra ‘torinocentrico’ alessandrino. Ovviamente fino a quando Torino non ha cambiato decisamente verso, lo scorso anno.

 

A criticare aspramente la scelta di manager estranei al territorio (ma omogenei alla filiera PD: nel gruppo Amag c’è un altro paio di esempi eclatanti) è stato in questi anni anche Cesare Miraglia, oggi candidato sindaco ‘in proprio’, dopo la sua uscita dai Moderati.

Ora all’attacco di De Capitani va il Quarto Polo,che accusa apertamente il De Capitani Stefanomanager di propaganda politica, in campagna elettorale: “Abbiamo visto sul “Piccolo” del 24 marzo u.s. una serie di dichiarazioni del presidente del gruppo Amag, Stefano De Capitani. Chi è a capo di un’azienda di proprietà del Comune di Alessandria, e pertanto dei suoi cittadini, ha l’obbligo di non fare propaganda, ma di dire la verità e di riportare i fatti.
Fermo restando che noi abbiamo chiesto che non si prendano affrettatamente decisioni che, per il ciclo pluriennale di impegni che esse comportano, sarebbe opportuno che fossero i prossimi Sindaco e Giunta ad assumere.

Noi, infatti, non intendiamo entrare nel merito del bando per la realizzazione del teleriscaldamento, decisione, del resto, già presa, ma chiediamo invece che l’azienda Amag – azienda, lo ribadiamo, del Comune – operi per salvaguardare i propri interessi e mantenere il patrimonio di utenze che attualmente possiede. I privati facciano la loro parte, le aziende pubbliche la loro!

teleriscaldamentoNon si capisce, fra l’altro, come si possa sostenere che un progetto come quello del teleriscaldamento (che prevede, una volta a regime, di servire la maggior parte degli Alessandrini e vendere calore per 36milioni di euro l’anno, in una città che non è prevedibile che si discosti molto dall’attuale numero di abitanti) non possa essere, se realizzato, un danno per Amag.

Inoltre, vanno considerati i dati nazionali, che evidenziano come il calore realizzato con il metano abbia dei costi inferiori rispetto a quelli del teleriscaldamento, tranne i casi in cui quest’ultimo venga realizzato con impianti di termovalorizzazione, che bruciano rifiuti urbani, ovvero in presenza di fonti di calore, che altrimenti andrebbe disperso.

Se ci sono privati che desiderano investire in città, nulla in contrario. Ma è necessario che l’azienda pubblica svolga a sua volta il suo mestiere, salvaguardando le proprie utenze e cercando semmai di incrementarle, offrendo pacchetti integrati comprendenti le forniture di metano, elettricità e trasporto.
Ci meraviglia che l’attuale Amministrazione spacci questo progetto come proprio “fiore all’occhiello”, quando in realtà si tratta di un’operazione che deprime il ruolo dell’Amag, come azienda pubblica.

Forse è giunto il momento che l’imprenditoria privata (anche alla luce di quanto prevede la “Costituzione più bella del mondo”, che per qualcuno risulta tale solo quando gli fa comodo!) la smetta di pensare solo al profitto, ma che miri invece a iniziative di carattere produttivo, tali da favorire nuova occupazione e non la sostituzione dell’impiego pubblico con quello privato, a detrimento dei lavoratori e dei cittadini.

Se il Quarto Polo, grazie al consenso degli Alessandrini, risulterà vincitore nell’imminente agone elettorale, ci impegniamo a gestire la cosa pubblica della città attraverso figure di alta qualità e professionalità, senza ricorrere a presenze esterne, delle quali si ignorano competenze e origine”.