Balle [Il Flessibile]

caruso4di Dario B. Caruso.

Lontano il tempo d’estate in cui attraverso le pianure piemontesi e vedo decine, centinaia di balle di fieno disegnare geometrie regolari su un fondo giallo e sotto un cielo vellutato di foschia.
Si capisce da tanti piccoli particolari.
Uno fra tutti, il calendario.
Gennaio sta per finire.
Ci sono cose che non hanno mai fine.

Provate a chiedere ad un bambino: che cosa non finisce mai?
Un bambino ti darà molte risposte.
L’infinito.
Il cielo.
La lezione di matematica.
L’amore di una mamma.
Non è abbastanza grande, il bambino, per dare l’unica risposta possibile: le balle della gente.
Vedi, bambino, il cielo può finire, le balle no.

Balle [Il Flessibile] CorriereAlLa mattina ognuno di noi si organizza la giornata, prova a pianificarla nel modo più sincero possibile.
Poi a sera tira le somme. Si mette a letto, scambia due chiacchiere con chi sta al fianco, legge una manciata di pagine di un romanzo che non finirà mai, spegne l’abat-jour e pensa.
Pensa alle balle che ha detto e a quelle che ha sentito, le seconde in numero significativamente superiore.

Ebbene, il giorno dopo provo a porre la stessa domanda al bambino: che cosa non finisce mai?
Il cielo! Risponde ancora con forza.
Per fortuna.
Non ha avuto sentore di quante menzogne ha ascoltato nelle ventiquattr’ore.
Non ha ancora lo strumento per farlo. Che è l’età.
A volte gli strumenti non sono sufficienti.

Non so se io possiedo gli strumenti.
So solamente che c’è una stagione per le balle e altre no.
Nella pianificazione delle mie giornate mi riprometto sempre di tenere fuori le balle.
Soprattutto ora che non è stagione.