B come Brachetto [Abbecedario del gusto]

Lettera Bdi Pietro Mercogliano

 

Brachetto d’Acqui – o “Acqui” – è un vino rosso dolce a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita la cui produzione è consentita nel Comune di Acqui ed in altri delle Province di Alessandria ed Asti. E’ davvero difficile scegliere un vino con la <B> in Piemonte: con questa lettera iniziano molte celebri e meno celebri declinazioni del Nebbiolo (Barbaresco, Barolo, Boca, Bramaterra) e della Barbera (B. d’Alba, d’Asti e d’Asti Superiore, del Monferrato e del Monferrato Superiore); ma se la passione mi avrebbe spinto verso gli immortali vini da Nebbiolo e da Barbera la simpatia mi spinge verso il gioviale Brachetto, ed anche una certa reverenziale timidezza mi astiene dall’accostare la mia scrittura a quegli immensi vini di cui conto comunque prima o poi di parlare su queste pagine digitali.

Non mi dilungo sull’elenco degli oltre venticinque Comuni specificati dal disciplinare per la produzione del Brachetto; riporto invece l’obbligo ad impiegare solo vigne impiantate su terreni collinari, delle quali almeno il 97% sia di uva Brachetto.

Il prodotto è originario della zona dell’Alto Monferrato, che tuttora col suoBrachetto d'Acqui terreno che alterna a zone argillose altre sabbiose conferisce tutta la tipicità a questo vino.

La tipologia – fra interpretazioni previste dalla Denominazione e licenze poetiche di produttori che se ne tengono al margine – si declina in versioni mosse (cioè frizzanti ma senza il perlage e la spuma) e spumanti per arrivare ad alcuni interessanti passiti.

Brachetto vignetiL’assaggio sarà differente in base al tipo di vino in questione. Lo spumante si potrà servire non oltre i 6°C nelle vecchie classiche coppe da Champagne, che ne mostreranno la brillante spuma color ciclamino e ne libereranno il profumo di muschio (vero e proprio marchio del Brachetto e del territorio) accompagnato dalla rosa di macchia e dalla fragolina di bosco; questi sentori si riverbereranno in bocca all’assaggio, sostenuti da un sorso dolce ma spalleggiato da una sapidità ben in evidenza e da una notevole freschezza corroborata dall’effervescenza. Nel servire la versione mossa ci si potrà invece spingere fino ai 10°C (in realtà se si amano le alte temperature si possono azzardare anche i 12, che comunque però sconsiglio di superare) e si potrà scegliere un bicchiere non grande con pancia piccola ed ampia imboccatura, nel quale il vino mostrerà il suo abito trasparente di rubino e spanderà il suo tipico aroma di muschio e rosa canina accompagnato da un gradevole ricordo di melagrana; in bocca, la freschezza da un lato e la dolcezza dall’altro sosterranno un corpo naturalmente leggero. Il passito si presenterà attorno ai 12°C (grado piú, grado meno) in minuti calici a piccolo tulipano, che il vino tingerà del suo rosso brillante cosí simile nella sensazione ai suoi profumi di rosellina passa e geranio e balsamicità muschiata accompagnati stavolta da ricordi di frutta a guscio e sentori eterei; in bocca riemergeranno la componenti aromatiche accompagnate da una speziatura relativamente ricca, in un sorso fresco e dolce di suadenza speciale.

Come appare evidente dalla descrizione, il Brachetto è vino d’ottima compagnia: l’amico con cui tutti vorremmo condividere una chiacchierata dopo cena si chiama Brachetto. Non è eccessivamente schizzinoso negli abbinamenti, e – al di là degli scrupoli tecnici – accetta nella sua versione spumante di accompagnarsi senza troppo penare al classico Panettone natalizio; in assoluto, è perfetto con crostate di ricotta e visciole o con dolci alle fragole (bavaresi di fragole, crostate con fragole, mousse alle fragole con scagliette sottili di cioccolato fondente).

Per amor di territorio, mi permetto di suggerire di preparare una torta di mele daMela-Rossa-di-Cuneo-Igp-640x294 farcire con una crema ai frutti di bosco: e di scegliere le Mele Rosse Cuneo, una ricchissima I.G.P. piemontese. Questa Indicazione comprende mele di diverse varietà (Braeburn, Fuji, Gala, Red Delicious), coltivate nelle Provincie di Cuneo e Torino, che si caratterizzano per la buccia sovracolorata e particolarmente brillante. Per la torta cui abbinare il Brachetto suggerisco la Fuji, meno acidula ed aromatica delle altre varietà. Per essere sofistici (e garantirsi un’esperienza edonistica di livello superiore) si può calibrare la ricetta in base alla tipologia di vino: più burro e panna nell’impasto e preponderanza di fragole nella crema ai frutti di bosco per abbinare lo spumante, meno grassezza alla pasta e più visciole alla crema (con scagliette di cioccolato se piace) per abbinare il passito, con tutte le sfumature intermedie del caso. Ma forse si esagera.