Una riflessione su consenso, politica e magistratura

Ansaldi Paolodi Paolo Ansaldi*

 
Chi mi conosce sa che sono assai più “vicino” a Plutone che non alle filosofie ideali che sorreggono (o dovrebbero sorreggere) coloro che si riconoscono nel PD.

La premessa è utile perché altrimenti si potrebbe pensare che è sceso in campo il solito “adepto” che si schiera a difesa “dell’ingiustamente perseguitato” di turno.
No.
Niente difese di squadra. Ma non se ne può più!

Sono un po’ seccato dalla volontà di far passare il sottoscritto, e credo molti altri, come dei dementi, come degli incapaci a leggere la verità dietro ai proclami ed ai sensazionalismi.

Il caso è quello del nuovo “mostro”, il Sindaco di Lodi.Sindaco Lodi
In soldoni è stato arrestato perché avrebbe “turbato la gara” di assegnazione di un servizio per ottenere “consenso politico” al suo operare………!!!!!!!!
Sottolineo CONSENSO.
Ma qualcuno mi svegli da questo sogno malevolo!

Che dovrebbe fare un Sindaco se non aggregare con il suo operato il CONSENSO su quel che fa, da parte dei cittadini che amministra?
Quando si scrive un programma elettorale, che contiene le attività e le filosofie che si intendono perseguire durante il proprio auspicato mandato, lo si fa per avere CONSENSO da coloro che poi si andrà ad amministrare, mica da quelli che stanno su Marte!

Ma c’è ancora di più; quando, si va a mettere la propria croce su uno dei simboli che ci ritroviamo stampigliati sulle (anacronistiche in quanto ancora cartacee) schede elettorali, lo facciamo perché esprimiamo un CONSENSO…. e di questo passo potremmo andare avanti a lungo sul tema.

Stamane mi sono ritrovato con l’amaro gusto in bocca lasciatomi da un gruppo di “girondini giustizialisti” che vorrebbero farmi credere che il consenso è un reato!

Come per incanto adesso lo sono anche le proprie reti di conoscenze – che se uso per fare qualcosa adesso chiamano “traffico di influenze”… – e che tutto, ma proprio tutto, se non rispetta i desiderata di qualcuno magari amico o delatore, e, attenzione, senza distrarre o sottrarre un centesimo, è azione o progetto delittuoso…. e il carcere è servito.

Non vorrei tediare più di molto, ma ribadisco, anche in questo caso, che l’uso spregiudicato di un equilibratore dei poteri dello Stato – il sistema giudiziario – per mandare in frantumi l’equilibrio che tramite un consenso i cittadini hanno a suo tempo espresso, eleggendo dei rappresentanti, è, oltre che immorale – aspetto a cui tengo ma che pare essere andato in disuso – spia di una degenerazione della democrazia, a vantaggio di una oligarchia di funzionari (rammento prima di tutto a me, che PM, Giudici ed Inquirenti di varia natura, non sono scelti dai cittadini, ma sono funzionari pubblici, tanto quanto lo sono gli addetti della Anagrafe, che fanno un essenziale e meritorio lavoro, o quelli dei Servizi Funebri o della Ragioneria di un Comune che ordina ed organizza il corretto svolgersi dei processi amministrativi essenziali per una città) che hanno la particolarità di dirigersi da soli, corteggiati ora da questo ara da quel potere di turno che – dimostrando una bella dose di ristrettezza mentale e, ribadisco, morale – li corteggia, li sostiene e talvolta pensa di utilizzare mentre ne è utilizzato….

Il politically correct mi suggerisce di dire che non è sempre così; e che bisogna dare tutti i ”distinguo” del caso….. diciamo che negli ultimi sei sette anni è diventato atteggiamento davvero di moda, assai ben evidenziato da quanto il Sig. Davigo ha recentemente detto e fatto…

In ogni caso, io da solo non conto niente, ma magari posso essere utile almeno per aiutare qualcun altro a farsi delle domande, e magari stimolare a leggere con distacco ed onestà intellettuale anche eventi che negli anni scorsi hanno tenuto banco in Alessandria – e che senza nessun problema dichiaro starmi assai a cuore –.

 

* Ex Capo di Gabinetto del Sindaco Fabbio
Ex Direttore Economico Finanziario del Comune di Alessandria