Come sfruttare l’informazione multimediale e i nuovi strumenti di comunicazione per la diffusione dei piani d’emergenza comunali tra amministrazioni e cittadini. Questo è il delicato tema che, sabato scorso, ha tenuto banco nel seminario tecnico intitolato “I piani d’emergenza e l’informazione ai cittadini” organizzato dalla Protezione Civile, per mezzo del responsabile della Provincia di Alessandria Dante Paolo Ferraris (qui la sua recente intervista con CorriereAl), cui hanno partecipato i rappresentati dei media locali, i Sindaci di Gabiano, Piovera, Silvano d’Orba, Strevi e Rocca Grimalda e alcuni studenti di Scienze Umane del Liceo “Saluzzo-Plana”.
Una tavola rotonda ricca di contenuti, che ha cercato di evidenziare, da una parte, quali siano i limiti delle Amministrazioni comunali nel mettere a conoscenza i propri cittadini sui piani d’emergenza, dall’altra il fondamentale ruolo che i media hanno oggigiorno nel mediare i piani tra la popolazione e i Comuni. Scopo dell’incontro è stato anche quello di capire quale sia la percezione del rischio e la conoscenza del territorio da parte dei giovanissimi.
Tra i numerosi temi affrontati spiccano la capacità delle amministrazioni di approdare sui social network per diffondere le informazioni essenziali alla pubblica sicurezza; la competenza professionale dei giornali online e delle radio di aggiornare in tempo reale le situazioni d’emergenza con notizie puntuali, attuali, verificate e che non creino inutile allarmismo; la necessità da parte delle pubbliche amministrazioni di far conoscere i piani alla più ampia fascia di popolazione possibile, anche quella, molto nutrita nella nostra provincia, non ancora digitalizzata e il bisogno da parte dei volontari e dei Sindaci di sapere usare le nuove tecnologie nel campo della comunicazione per “fare rete” permanente nelle situazioni di massima emergenza.
Sono due, però, le note più dolenti che emergono dal seminario tecnico. Per prima cosa, a fine 2014 la Protezione Civile ha inviato ai 190 Comuni della Provincia questionari sulla diffusione dei piani d’emergenza comunali, ma, alla data del seminario, solo 56 risposte sono pervenute, con dati poco incoraggianti sull’informazione ai cittadini – ad esempio solo 12 comuni sui 56 rispondenti hanno presentato pubblicamente i piani. La seconda nota dolente riguarda la giurisdizione e la competenza: non è ancora chiaro, infatti, che ruolo e poteri avrà la Protezione Civile a seguito del riordino delle competenze delle Province voluto dalla riforma del governo. A ciò si aggiunga il ‘fatiscente’ bilancio di Palazzo Ghilini, che ha visto, nel periodo 2009-2013, un taglio delle spese correnti da 106 a 80 milioni di euro, e degli investimenti da 20 a 2 milioni.
Nonostante ciò, il seminario ha convenuto sulla necessità di approfondire il rapporto tra cittadini e istituzioni, cittadini e media, media e istituzioni, evidenziando che il web e i social network non sono le panacee di tutti i mali, ma strumenti che possono apportare delle migliorie, da affiancare comunque ai metodi tradizionali come incontri pubblici, informative porta a porta e passaparola.
La Protezione Civile, mostrando la forte volontà di porsi come attore fondamentale nella gestione della pubblica sicurezza nonostante le persistenti incertezze sul futuro, ha fatto sapere che la riflessione non si è conclusa con il seminario tecnico, ma che, anzi, troverà prosieguo in prossimi incontri.
Giovanni Prati