La città di Alessandria è in forte crisi economica e sociale: questo fenomeno è imputabile in parte al contesto generale, in parte alla dichiarazione di dissesto adottata nel 2012.
In questi ultimi mesi il PISU (progetto integrato di sviluppo urbano) è entrato nella fase più delicata e si sta procedendo alla riqualificazione di una parte della città.
E’ stato altresì predisposto un bando per favorire nuove attività commerciali. Questo è senza dubbio positivo, ma io ritengo che sia necessario sfruttare tutte le potenzialità di Alessandria per creare ricchezza e benessere.
In qualità di Presidente del Comitato di valorizzazione dei sistemi museali mi sto impegnando per riaprire in tempi rapidi il Museo di Marengo, un gioiello alessandrino che necessita di alcuni interventi di edilizia e restauro.
La scarsità di risorse pubbliche impone però la creazione di una sinergia con il privato, ovvero con le aziende, con le banche e con i cittadini.
Sarebbe auspicabile seguire l’esempio del Comune di Torino: a marzo verrà aperto un conto corrente sul quale le aziende ed i cittadini potranno effettuare dei versamenti.
Sono stati infatti elaborati alcuni progetti ed individuati monumenti che necessitano di restauro: le aziende potranno fare donazioni e usufruire di un credito di imposta, il 65% introdotto dal provvedimento del Ministro Franceschini.
Mi permetto infatti di ricordare che gli investimenti nella cultura hanno un effetto moltiplicatore molto elevato: ogni euro prodotto da un museo o da un sito archeologico produce 2 euro di ricchezza per il territorio.
Le potenzialità per Alessandria ci sono, è sufficiente coordinare i vari enti pubblici e privati per creare maggiore ricchezza.
* Presidente del Comitato di valorizzazione dei sistemi museali alessandrini