Locci: “Amag è solo il primo passo: ora ci mostrino come hanno gestito i fondi del Pisu. E presto parleremo di rifiuti..”

Locci nuova“In Amag va proprio tutto a gonfie vele?”, si chiedeva ironicamente Emanuele Locci la settimana scorsa, nell’editoriale che abbiamo ospitato sul nostro magazine. Da lì, la slavina si è fatta valanga: reazioni a catena del mondo politico locale, dal Pd alessandrino  (in dissenso con il sindaco Rossa e con l’assessore al Bilancio Abonante, invece favorevoli agli aumenti delle retribuzioni per il management della neo multiutility) al Movimento 5 Stelle, oltre naturalmente al coro di indignazione nei bar o su facebook, la piazza virtuale per eccellenza di questi anni. Il fuoco delle polemiche non ha in realtà fermato il provvedimento, approvato venerdì scorso dall’assemblea dei soci Amag. Ma Locci si dice comunque soddisfatto, per essere riuscito a ‘bucare’ quello che lui ritiene essere ‘il muro di gomma’ che in prima battuta aveva sostanzialmente ‘rimbalzato’ o meglio ignorato le sue articolate e critiche osservazioni sul Gruppo Amag durante l’apposita commissione.

Su Amag, peraltro, il consigliere comunale alessandrino non si ferma alla questione stipendi dei manager: “so bene che per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica occorre puntare su questioni di immediato impatto, come le retribuzioni individuali, e l’ho fatto: ma mi auguro che questo aiuti ad accendere i riflettori anche su altre questioni legate al bilancio e ai progetti del Gruppo Amag, rispetto ai quali invece la cittadinanza è tenuta completamente all’oscuro”. Proviamo allora a capire meglio perché Locci si agita tanto, e ‘#senza paura’, per citare il nome del suo nuovo gruppo su Facebook, che sarà anche il nome della sua associazione politica (“è già tutto pronto, statuto e aderenti, anche con nomi a sorpresa”), con cui il consigliere comunale di centro destra non fa mistero di apprestarsi non ad uno sprint, ma ad una maratona: il traguardo, è evidente, sono le elezioni comunali del 2017, e la poltrona (in verità sempre più ricca di spine) di primo cittadino di Alessandria.

 

Locci, stavolta lei l’ha fatta grossa, se qualcuno ha sentito la necessità di scrivere ‘Locci è avvisato’…
(sorride e riflette, ndr) Ho notato, e non è che mi aspettassi nulla di diverso. Ma per contro ci sono stati anche tanti alessandrini che on line, ma anche di persona o telefonicamente, mi hanno espresso vicinanza e apprezzamento, per cui si va avanti ‘senza paura’…..Del resto cosa ho fatto di così strano poi? Da un mese, dopo 7 anni di impegno a Palazzo Rosso come semplice consigliere, sono presidente di una commissione comunale che si chiama Controllo di Gestione. Il che mi consente di accedere a determinati atti e documentazione, e di segnalare, nell’interesse non solo di chi mi ha votato ma di tutti gli alessandrini, determinate situazioni: non è quello che dovrebbero fare tutti?

Sulla questione aumenti delle retribuzioni dei vertici Amag lei ha creato un belloFabbio Piercarlo nuova scompiglio all’interno della maggioranza: con il Pd cittadino che di fatto ha preso le distanze da Rita Rossa, ma ha anche ricordato che sul tema il suo passato di consigliere dell’epoca Fabbio le imporrebbe il silenzio…
Ho notato anche questo, e per fortuna almeno per il momento in questo Paese è ancora concesso parlare liberamente anche senza l’autorizzazione del Partito Democratico. Mi pare evidente che la posizione del Pd è quanto meno curiosa: hanno detto che ho ragione, ma che in quanto di centro destra dovrei tacere. Naturalmente valutino gli alessandrini, come sempre. Se io avessi taciuto, ci avrebbe pensato il Pd alessandrino a denunciare la situazione, vero? Ci crediamo tutti….

Proviamo ad andare un po’ oltre la vicenda retribuzioni Locci: lei su Amag ha detto anche altro…
Prima di tutto ho fatto presente che c’è un utile di gruppo in evidente calo: dal milione e mezzo di euro del 2013, ai 500 mila euro del 2014. E moltiplicarsi la retribuzione, a fronte di simili risultati, mi pare inaccettabile anche in una logica di premio: si premia chi migliora la situazione, non chi la peggiora. E poi gli aumenti proposti per presidente e amministratore delegato di Amag si scontrano a mio avviso con la legge 114/2014, che prevede a decorrere dal 1° gennaio 2015 che il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori delle società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni pubbliche, ivi compresa la remunerazione di quelli investiti di particolari cariche, non può superare l’80 per cento del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013. Ho comunque anche chiesto un parere di legittimità al segretario generale del comune di Alessandria: sentiremo qual è la sua interpretazione.

Amag AlessandriaMa secondo lei non è solo questo il punto: che altro c’è?
Chiunque abbia letto con un minimo di attenzione (e parto dal presupposto che quanto meno tutti i soci di minoranza di Amag lo abbiano fatto: anche se a dissentire sono poi sempre gli stessi) il documento sul budget 2015 motivi per sobbalzare ne trova diversi. Tanto per cominciare c’è Amag Ambiente: manca qualsiasi riferimento a questa realtà, che pure necessiterà di diversi milioni di euro di investimento. Ma non solo: sta emergendo che gran parte dello stipendio del nuovo amministratore delegato di Amag Ambiente sarà pagato dalla capogruppo Amag, e così sarà a quanto pare per una serie di altre figure professionali interne. Mi chiedo allora perché mai i soci di minoranza di Amag che non beneficiano dei servizi di Amag Ambiente debbano farsi carico di quei costi, e anche quale sia il senso dell’operazione: forse dimostrare che i conti di Amag Ambiente tornano, anche se così non è…

Poi c’è la questione dell’indebitamento, e dei crediti più o meno esigibili…
(Locci consulta l’ipad, facendo scorrere rapidamente i suoi appunti, ndr) Il documento sul budget 2015 evidenzia in effetti la necessità di un nuovo indebitamento con le banche per 5 milioni di euro, per non meglio chiariti investimenti: non so dirle al momento a quanto ammonta l’indebitamento complessivo, ma ricordo benissimo questa contraddizione: tempo fa il sindaco Rossa disse che l’indebitamento del gruppo era molto pesante, e preoccupante. Più di recente invece l’attuale management ha sostenuto in commissione che, addirittura, “l’indebitamento di Amag è bassissimo, il migliore delle aziende del settore”. Quindi forse è il caso che si mettano almeno d’accordo tra loro. In più, sul fronte crediti, è evidente che è inutile continuare a sostenere di avere una montagna di crediti (complessivamente quasi 45 milioni di euro, ndr): perché è evidente che, recuperato qualche milione con le procedure standard che si usano in questi casi, il resto diventa credito in gran parte inesigibile, per tante ragioni. Sarebbe quindi meglio fare chiarezza.

 

Infine, Locci, lei ha evidenziato che la gara del gas a quanto pare è alle porte: ciGas impianto sarà una proroga anche stavolta?
Vicenda a dir poco incredibile, perché dopo tre anni di proroghe si scopre che la gara del gas nell’ATEM 2 andrebbe bandita dal comune di Alessandria entro l’11 marzo, ma nessuno è pronto. E Amag, nei documenti previsionali 2015, non ha minimamente previsto le risorse necessarie, che pure si sa essere stimate con precisione in 5.628.252 euro!

Ma insomma Locci, a lei la multiutility piace o no come progetto? Cosa farebbe di diverso se toccasse a lei gestire la baracca, e sbrogliare la matassa piuttosto complicata?
Sarei onesto e trasparente innanzitutto, e spiegherei agli alessandrini come stanno davvero le cose. La multiutility in sé non è né buona né cattiva: dipende come la costruisci, e cosa intendi farne. Se è uno strumento per offrire agli alessandrini, intesi come comune ma anche come territorio più vasto, servizi migliori a prezzi convenienti, certo che sono favorevole. Ma qui tutti hanno capito che c’è un progetto che guarda altrove: e che il coinvolgimento di manager che arrivano da fuori ha un obiettivo evidente, essendo tra l’altro i manager stessi assai vicini ad altrettanto importanti esponenti del Pd nazionale. Insomma, mi pare che la multiutility a cui si sta lavorando sia un progetto molto politico: a qualcuno servirà di sicuro, ma dubito che saranno gli utenti alessandrini del gas e dei rifiuti a beneficiarne. Sui rifiuti peraltro ci sarà molto altro da dire, ma non ora: ci sto lavorando.

PISU-richiesta-datiLocci, lei nei giorni scorsi è partito anche all’attacco di Palazzo Ghilini e Palazzo Rosso (entrambi guidati politicamente da Rita Rossa) sul fronte trasporti e Pisu, parlando di scarsa trasparenza e difficoltà di accesso agli atti: ma c’è chi replica che lei in realtà ha chiesto montagne di documentazione, e che ci vuole tempo. Se poi tutti i consiglieri facessero così, il personale degli enti dovrebbe lavorare solo per voi…
In realtà in entrambi i casi mi sono limitato a chiedere ciò a cui ho diritto, e con le corrette modalità. Tanto che nei giorni scorsi ‘miracolosamente’ qualcosa si è mosso: la Provincia martedì mi ha fornito i documenti richiesti, e il segretario generale del Comune di Alessandria sempre martedì mi ha confermato di aver ordinato già lunedì al dirigente responsabile del procedimento, ing. Neri, di provvedere. Per le richieste articolate e complesse ci sono a disposizione 10 giorni ed una rendicontazione delle spese sostenute può benissimo essere assolta da un funzionario al computer in un paio di ore. Basta volerlo.

Consigliere, dica la verità: lei è già in campagna elettorale: primo candidato sindaco ufficiale del 2017?
Non mi nascondo mica, e non faccio pretattica come altri. Credo che questa città abbia davvero bisogno di voltare pagina, e la mia associazione politica, Senza Paura, va e andrà in questa direzione: offrendo il massimo di trasparenza, e spero di coinvolgimento della cittadinanza. Vorrei fosse chiaro: il progetto è aperto a tutti, naturalmente a partire dall’area di cento destra, a cui appartengo, ma dialogando a 360 gradi con tutti coloro che, dentro o fuori da partiti e movimenti, hanno a cuore il futuro di questa città, e vogliono contribuire attivamente a risollevarla, e ad evitare che sia oggetto di speculazioni poco chiare.

E a livello nazionale, come si colloca? All’interno del suo partito, Fratelli d’Italia,Locci Meloni lei ha sempre avuto un rapporto diretto e una forte affinità con Giorgia Meloni, ma al contempo ha criticato la presenza di altre figure secondo lei non altrettanto credibili e trasparenti, sia a livello romano che locale. E oggi?
Continuo a considerare Giorgia una straordinaria risorsa per la leadership del centro destra, ma l’obiettivo mi auguro che possa essere quello di un percorso unitario all’interno del centro destra, fondato appunto su un programma chiaro e trasparente, e su figure nuove e credibili. Noi intanto, ad Alessandria, già stiamo provando a muoverci in questa direzione: ripeto, ragionando senza steccati, e presto non escludo di poter annunciare, tra gli aderenti a Senza Paura, anche nomi noti, non necessariamente di centro destra, e che hanno voglia di cambiare davvero le cose.

Ettore Grassano