In Alessandria si respira aria di pensiero unico. Così succede che durante la Commissione Bilancio convocata per l’audizione dei vertici di AMAG in data mercoledì 4 febbraio i miei interventi, come spesso accade a dire il vero, vengono percepiti con un po’ di fastidio. Dai vertici di AMAG, dai colleghi di maggioranza e forse anche dai giornalisti presenti. Questo almeno viene da pensare a vedere come le mie riflessioni sul documento di Budget 2015 – sì, perché io prima delle commissioni i documenti li leggo – siano state liquidate grossolanamente dal management di AMAG e ignorati completamente nelle cronache redatte dai giornalisti presenti, focalizzate com’erano a mettere in luce le meraviglie di questa azienda e dei suoi bravissimi amministratori. Possibile che il Budget 2015 di AMAG, in approvazione nella mattinata di lunedì 9 febbraio, sembra importante solo a me? Ma andiamo con ordine.
L’assemblea dei soci di AMAG è convocata per approvare il forecast 2014 ed il budget economico-finanziario e degli investimenti per l’anno 2015. La prima cosa che salta all’occhio è la proposta di riconoscimento al Presidente ed all’Amministratore Delegato di un’indennità di risultato in misura pari ad una volta il compenso omnicomprensivo, per il 2014, e pari a due volte il compenso omnicomprensivo, per il 2015. Tradotto vuol dire che si propone di retribuire queste due figure apicali riconoscendo un bonus pari a quanto già percepito per l’anno 2014 ed addirittura una retribuzione triplicata per l’anno 2015. Il compenso base per il Presidente è l’80% di quanto spettante per Legge al Sindaco del Capoluogo mentre è il 70% per l’Amministratore Delegato. Risultato? Il Presidente De Capitani andrebbe a percepire il 160% degli emolumenti spettanti al Sindaco di Alessandria nel 2014 ed il 240% nel 2015. Bressan invece, che aggiunge al 70% da Amministratore di AMAG anche l’80% da Amministratore di Alegas, andrà a percepire nel 2014 il 220% e nel 2015 il 290% di quanto previsto per il Sindaco di Alessandria. Qual è il compenso previsto dal Legislatore per il Sindaco di Alessandria? Poco più di 5000 euro mensili (che, per gli effetti dello sforamento del Patto di Stabilità, il Sindaco ha effettivamente percepito nel 2014 con una riduzione del 30%). Fate i vostri calcoli. A me pare che come premio, per un’azienda che chiudeva il 2013 con un utile di 1,5 milioni di euro e che ha chiuso il 2014 con 500 mila euro di utile, sia un po’ ingiustificato ed offensivo verso i cittadini di Alessandria. Ma non è solo un discorso di opportunità perchè tale aumento si scontra con la L. 114/2014 che prevede a decorrere dal 1° gennaio 2015 che il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori delle società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni pubbliche, ivi compresa la remunerazione di quelli investiti di particolari cariche, non può superare l’80 per cento del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013. In altre parole triplicare la retribuzione degli amministratori di AMAG nel 2015 non è solo immorale ma è pure illegale!
Secondo punto. Il budget 2015 di AMAG ha delle lacune molto evidenti a partire dall’incredibile assenza di ogni riferimento all’operazione Amag Ambiente che, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa, dovrebbe avere un impatto economico nell’esercizio 2015 dell’azienda capogruppo di alcuni milioni di euro. Ma questo non è l’unico elemento a destare preoccupazione nell’operazione legata all’acquisizione della fallita AMIU. Rimangono molto nebulose le questioni legate alle spese di personale che a partire dalla retribuzione del Direttore fino a quella di diversi elementi dell’organico non saranno interamente a carico della nuova azienda ma graveranno in parte su AMAG. Perchè? Prima di tutto, per obbligare subdolamente i comuni soci a farsi carico di una parte dei costi, compresi quelli che non usufruiscono dei servizi di raccolta dei rifiuti. In secondo luogo per provare a costruire artificiosamente un risultato economico positivo già nel primo anno di Amag Ambiente e vendere all’opinione pubblica un “successo aziendale”. Come dire, i cittadini cornuti ed i comuni soci mazziati.
Ma non è finita. Lacuna ancora più evidente – ed ha davvero dell’incredibile – riguarda la totale assenza della previsione di investimenti relativi alla partecipazione alla gara per il servizio di distribuzione gas nell’ATEM 2 (stimabili in € 5.628.252), gara che dovrà essere indetta entro il termine dell’11 marzo 2015. In commissione a questo mi hanno risposto che sperano in una nuova proroga. Il fatto è che a un mese dalla scadenza, dopo tre anni di proroghe, l’AMAG ed il Comune di Alessandria non sono ancora preparati alla gara per il servizio di distribuzione del gas e non possono fare altro che affidarsi alla Divina Provvidenza!
Ora voi penserete che considerando le retribuzioni a cinque zeri che questo management pensa di meritare il resto del budget non potrà che essere perfetto. Purtroppo niente di più sbagliato! Il budget finanziario sta in piedi – senza considerare le lacune sopra elencate – solo se si riusciranno ad ottenere nuovi mutui per almeno 5 milioni di euro, se si riuscirà ad incrementare il recupero crediti a percentuali irrealistiche e se si riuscirà ad ottenere nuove linee di credito di cassa idonee a supportare la gestione. Ma anche su questo i brillanti amministratori seraficamente ammettono che la situazione debitoria di AMAG non è preoccupante – su questo bisognerebbe mettersi d’accordo col Sindaco di Alessandria che ogni giorno piange miseria – e che non ci saranno difficoltà ad ottenere mutui, riscuotere crediti ed attivare le linee di credito necessarie. L’ottimismo sarà il profumo della vita ma questa dirigenza, per AMAG, mi sembra un biglietto di sola andata verso l’inferno finanziario.