Piero Bonzano (Argol Villanova): “Facciamo logistica industriale a livello mondiale, ma il nostro cuore rimane a Casale Monferrato!”

Bonzano 1“Da tre generazioni siamo abituati a lavorare con serietà e impegno, dedicando all’immagine forse anche meno tempo del necessario: ma in fondo contano solo i risultati”. Dopo due ore di approfondita conversazione, ci si rende conto che Piero Carlo Bonzano, presidente del Gruppo Argol Villanova  e (da poche settimane) Cavaliere del Lavoro, è uomo concreto e schivo, che ama poco i riflettori, e moltissimo la sua azienda. Le cui attività descrive con orgoglio (e pazienza), raccontando nei dettagli le tappe di un percorso che hanno condotto il gruppo ad essere uno dei leader mondiali della logistica industriale integrata. “Che non è – sorride – propriamente soltanto ‘stoccare’ dei carichi aziendali, e portarli a destinazione via gomma o via ferrovia o nave, ma invece affiancare importanti realtà industriali di tutto il mondo in ogni fase dell’implementazione, della gestione e dello sviluppo del loro business”. E’ una storia, quella del Gruppo Argol Villanova, che si sviluppa nei decenni in un intreccio di fortissima ‘piemontesità’, e radicamento con l’economia del territorio (“i pioppeti del Po sono stati il nostro punto di partenza, con l’attività nel settore legnami”), mixato ad una visione imprenditoriale fondata sull’innovazione continua, e in cui il mercato di riferimento è, in maniera assolutamente naturale, l’intero pianeta, come ben evidenziato dalla ‘mappa’ delle attività, e dei 70 ‘siti’ aziendali oggi operativi nel mondo.
In principio fu il Po
C’è una data simbolo che è una pietra miliare nella storia del Gruppo Argol-Villanova, ed è ilPioppeto_zoom 1952. In quell’anno (‘anche se la nostra famiglia era già operativa sul territorio, in termini imprenditoriali, in precedenza”) Luigi Bonzano, papà dell’oggi cavalier Piero Carlo, decide di investire nel settore del commercio legnami, puntando sul packaging (che probabilmente all’epoca nessuno ancora chiamava così, ndr), in legno, e crescendo rapidamente, in quella direzione, con clienti importanti: in primo luogo Fiat. E proprio nel 1952, a proposito di simboli, nasceva il cavalier Bonzano, che ricorda: “Erano gli anni della ricostruzione, che per il Monferrato casalese, come per tutta l’area del Po fino a Venezia, significava soprattutto lavorazione del legname, materia prima abbondante, e basilare per l’economia dell’epoca: dalle cartiere al riscaldamento, al comparto dei contenitori per i trasporti delle merci, che fu appunto il nostro primo business”. Il pioppo, in particolare, era pianta nobile e preziosa, di cui non si buttava via niente, “un po’ come di dice del maiale, in fondo. Ogni parte della pianta aveva una sua funzione precisa, un suo utilizzo nella filiera dell’economia dell’epoca”. La prima sede dell’azienda della famiglia Bonzano fu in Casale, “dove c’è il paraboloide”, per poi trasferirsi, intorno alla metà degli anni Sessanta, ad Oltreponte, dove nacque il primo stabilimento industriale per la produzione di imballaggi in legno. “Essenziale per la nostra rapida crescita – spiega Piero Carlo Bonzano – fu certamente il nostro rapporto di collaborazione con il gruppo Fiat: importante fu il nostro contributo, ad esempio, nella realizzazione dello stabilimento di Togliattigrad, ma negli stessi anni avevamo anche clienti come Piaggio, Alfa Romeo e altri ancora. Era certamente un contesto di grande espansione, mercati in costante crescita. Ma anche lì, ad un certo punto, si trattò di drizzare le antenne, e individuare per tempo il cambiamento”.
Per Fiat a Villanova Monferrato il primo stabilimento di logistica industrialeVILLANOVA
Una prima forte esigenza di innovazione arrivò proprio da Fiat, il cui top management dell’epoca, ispirandosi al modello Ford, decise di puntare in maniera decisa sull’efficientamento, e la ‘terziarizzazione’ di un’ampia serie di attività. Cominciava (anche in Italia) l’epoca dell’esternalizzazione, alla ricerca di competenze più specifiche, e della razionalizzazione dei costi.
“Iniziava l’epoca della logistica integrata – sottolinea Bonzano – anche se il termine fu adottato solo successivamente. Ma noi fummo credo i primi a muoverci, in Italia, in quella direzione, anche perché appunto Fiat ci individuò, insieme ad altri due realtà, come partner ufficiale per sviluppare e gestire ciò che poi si sarebbe chiamato, nel nostro mondo, CKD (Completely Knocked-Down). Ossia un prodotto completamente smontato (da assemblare nello stabilimento che lo riceve). Nacque così la Villanova, con sede appunto a Villanova d’Asti, di cui la mia famiglia all’inizio controllava un terzo delle quote. Fu la prima azienda di logistica industriale integrata, con Fiat come unico cliente, e un rapporto strettissimo, naturalmente, con lo stabilimento di Mirafiori, dove all’epoca lavoravano oltre 2 mila persone”. In sostanza, le auto venivano spedite in tutto il mondo ‘a pezzi’, ed assemblate in loco, anche per evitare di pagare dazi doganali sul prodotto finale.

LIVORNO1977: in azienda arriva la nuova generazione
In parallelo, peraltro, la famiglia Bonzano lavora anche per clienti di altri comparti industriali, e non abbandona l’attività legata al legno, che rimane primaria almeno per tutti gli anni Settanta. “La nostra società sul fronte degli imballaggi si chiamava IBL, ed io dopo la laurea in Economia e Commercio arrivai in azienda, naturalmente con l’entusiasmo della gioventù, proprio nel momento in cui, intorno al 1977, mio padre rifletteva sull’opportunità di cedere l’attività, che certamente stava attraversando una fase di trasformazione profonda, anche perché si stavano diffondendo i container in ferro, che soppiantavano quelli in legno. A me però pareva che, per le attività di imballaggio, un futuro ci potesse essere, eccome. E che ci fossero tanti comparti industriali (energia, impiantistica, difesa e altri ancora) che potevano avere necessità di un packaging industriale, capace appunto di evolvere verso la logistica integrata. Chiesi a mio padre 9 mesi di tempo, e me li concesse: credo che il tempo mi abbia dato ragione”.
Il Cavalier Bonzano ricorda sorridendo “ci furono anche momenti difficili, naturalmente: crescevamo in maniera esponenziale, avevamo clienti importanti con esigenze complesse, e il legname del Po non bastava più. Viaggiai tantissimo, per fare accordi con segherie e consorzi in Francia, Portogallo, Spagna, anche Austria. Ricordo quando, nei primi anni Ottanta, cominciarono ad arrivare qui nella sede operativa di Casale Monferrato i primi camion di legname dall’estero: “ma allora è vero, mi dicevano. Ce l’hai fatta..”. Era nato, insomma, il gruppo Argol, che negli anni crebbe in maniera esponenziale, con l’apertura in particolare del polo di logistica di Livorno, che è un centro di eccellenza a livello mondiale, e lo sviluppo di nuovi business come la gestione delle merci negli scali aeroportuali. “Non è che sia stato un percorso facile – sottolinea Bonzano -, e c’è voluta tutta la nostra tenacia, mi creda: andavo a trovare grandi clienti, di diversi settori di mercato, e ci ho messo anni a farmi capire a fondo, e a spiegare l’utilità di un approccio di outsourcing integrato e intelligente, personalizzato. Ma via via questo approccio si radicava sempre più anche all’estero, e questo ci ha aiutati a crescere”.

 

Il centro di eccellenza logistica di Livorno
Su Livorno Carlo Piero Bonzano si sofferma in maniera particolare, perché quello è, in effettiLIVORNO-AreaQuarantena uno dei gioielli del Gruppo Argol Villanova: “Siamo da decenni un partner industriale prima della Nuovo Pignone, poi della General Electric.
E la nostra piattaforma logistica di Livorno, in effetti ha pochi eguali nel mondo. Tra le curiosità di assoluto interesse c’è un’area di ‘quarantena’ di circa 30 mila metri quadrati, assolutamente asettica e ‘sottovuoto’, dove vengono prodotti materiali per conto della Chevron, cliente di General Electric che è capofila di un progetto energetico straordinariamente innovativo, chiamato Gorgon, che si sta sviluppando a Barrow Island, in Australia. Ebbene, è la stessa Chevron a ‘promuovere’ il nostro sito di Livorno nel mondo, evidenziandone le peculiarità in termini di innovazione. E questo è per noi motivo di grande orgoglio, naturalmente”.

Così come, altrettanto importante, è stata sviluppata nel tempo l’attività al servizio del Ministero della Difesa, con la riorganizzazione logistica di tutto il comparto aeronautico, a partire dai Caccia, per poi passare ad altri tipi di veivoli. “Senza entrare troppo nei dettagli, anche per ragioni di riservatezza, diciamo che comunque c’è stata una ottimizzazione sia sul fronte dei costi, che su quello dell’efficienza: se in passato, per ragioni organizzative, spesso succedeva che fosse spesso indisponibile anche il 50% della flotta aerea militare, oggi la disponibilità effettiva e contemporanea sfiora il 100%”

AutomotiveNel 2012 la fusione: nasce il Gruppo Argol Villanova
Questo, anche se solo per cenni, il percorso degli ultimi vent’anni sul fronte Argol. Nel frattempo l’attività di  Villanova con Fiat è proseguita, naturalmente, con un forte e particolare focus sulla Polonia, dove il gruppo automobilistico ha investito parecchio, sul fronte degli impianti innovativi: con lo stretto supporto logistico del caso.

Nel corso del 2012, la nuova svolta: Piero Carlo Bonzano decide di acquisire la maggioranza del gruppo Villanova, per arrivare alla costituzione di un’unica, grande realtà di logistica integrata, l’attuale Gruppo Argol-Villanova. I cui numeri complessivi consentono di avere ben chiaro di cosa si sta parlando: più di 400 milioni di euro di fatturato (in costante crescita), circa 3.800 dipendenti, 32 siti operativi in Italia e 38 all’estero (dove si realizza il 50% del business), con oltre un milione e mezzo di metri quadri di aree gestite, e quasi un milione e duecentomila metri quadri di aree di proprietà. “Siamo ormai presenti in quasi tutti i settori industriali – sottolinea Bonzano – e in buona parte del mondo, oltre che in tutta Italia. Si va da tutta Europa al nord Africa, dall’India alla Cina, dal Messico a tutto il Sud-America. E con progetti di crescita tutt’altro che terminati”.
Nei mesi scorsi per il patron del Gruppo Argol Villanova (ormai affiancato in azienda dai figli Luigi e Umberto, “che godono della stessa fiducia e libertà di sviluppare nuovi progetti e percorsi che mio padre diede a me: perché è giusto così, e i giovani devono portare il loroBonzano Napolitano contributo di innovazione, sempre”)  è arrivato anche un importante e gradito riconoscimento ufficiale: il conferimento, da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del titolo di Cavaliere del Lavoro, a testimonianza degli importanti traguardi raggiunti, a livello personale ma anche come imprenditore che ha contribuito alla scelta del Paese, e del territorio.

E la logistica alessandrina?
Ma cosa pensa Piero Carlo Bonzano della logistica alessandrina, e delle sue ‘occasioni perdute’? “E’ impossibile non constatare come tutta la provincia di Alessandria possa davvero giocare un ruolo di primissimo piano su questo fronte, a patto di superare logiche di piccolo campanile, e diatribe politiche ‘col fiato corto’, che rischiano davvero di tagliarci fuori dal futuro. Ovvio che sono a favore del Terzo Valico, come della logistica legata al retroporto di Alessandria, e di qualsiasi altro progetto che crei le condizioni infrastrutturali per rendere questo territorio centrale e competitivo. E, si badi bene, non ne faccio una questione di concorrenza tra gomma e ferrovia: non ha senso. Sono due elementi e strumenti che devono assolutamente integrarsi, a seconda dei contesti. Entrambi da valorizzare e potenziare. Purtroppo la burocrazia italiana ha pochi eguali, in negativo, nel mondo, e tende ad essere ‘refrattaria  e respingente’ nei confronti di nuove iniziative imprenditoriali, anziché cercare di attrarle come fanno altrove. Questo è un dato che noi, che lavoriamo in tutto il mondo, registriamo quotidianamente. Ed è, almeno per ora, una sconfitta per tutta la nostra classe politica, che non è in questi ultimi decenni riuscita a far tenere al Paese il passo di altri, assai più competitivi”.

EnergyLa nuova sede di Casale: “speriamo di inaugurarla a fine 2014”
Ma, a testimonianza di quanto sia saldo e orientato anche al futuro il rapporto con Casale Monferrato, il Gruppo Argol Villanova ha acquistato dal comune una vasta area, con l’obiettivo di realizzarvi il proprio nuovo quartier generale internazionale: “è un investimento importante – sottolinea il cav. Bonzano -, nell’ordine dei 10-12 milioni di euro, a cui crediamo molto, come casalesi e come italiani. L’innovazione rimane, nel nostro settore, la chiave del successo: e nella nuova sede di Casale apriremo una vera e propria ‘accademia’ internazionale, per formare professionalità giovani e altamente specializzate, a cui poi offrire lavoro all’interno del nostro Gruppo. Naturalmente saremo aperti e internazionali, ma con un occhio di riguardo per giovani casalesi e alessandrini: purché con reali competenze, voglia di fare e disponibilità a spostarsi per lavoro in tutto il mondo. Dirlo sembra banale, ma non poi nei fatti così scontato. Comunque, il primo passo è aprire la sede: l’obiettivo è inaugurarla entro Natale 2014, burocrazia permettendo”.
L’attuale sede ‘storica’ del Gruppo, nella zona industriale di Coniolo (ma di fatto ad un pugno di chilometri da Casale) non chiuderà, ma il rinoceronte che ancora oggi accoglie i visitatori, simbolo della Argol, dall’inizio del 2014 lascerà il passo ad un nuovo simbolo (per ora top secret) che unirà le due realtà (Argol e Villanova): ci sta lavorando niente meno che Oliviero Toscani.

Ettore Grassano