di Beppe Giuliano
La notizia di Felice Gimondi c’è arrivata mentre eravamo in vacanza. D’altronde anche lui era sulla spiaggia quando è morto. Saputolo, mi sono sentito come se avessi perso uno zio. Ai miei occhi di bambino Gimondi era, con Facchetti, oltre che il campione sportivo il modello di come si diventava uomini nel nostro Paese, quando ancora ci potevamo permettere di credere negli esempi positivi. Nonostante abbia dovuto sfidare il “cannibale” Eddy Merckx ha vinto tutte le corse ciclistiche più prestigiose. Giusto cinquant’anni fa nella tappa del Giro d’Italia che da Celle Ligure portava a Pavia attraversando la nostra provincia dal Sassello fino a Tortona, aveva scelto di non indossare la maglia rosa in segno di rispetto verso il suo grande rivale Merckx che per un discusso doping era stato fermato a Savona. Aveva 76 anni.
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Altri atleti scomparsi in questo 2019 e che hanno un legame con i nostri territori:
Anselmo Giorcelli. Portiere, una carriera a metà tra l’Alessandria (114 presenze) e il Bologna, allenatore con un passaggio sulla panchina grigia nell’ultimo anno della B, anche nello sfortunato spareggio di San Siro perso 2-1 contro la Reggiana. Era molto amico di un altro grande protagonista della storia grigia, il bolognese Dino Ballacci. Aveva 90 anni.
Bruno Nicolè. Bruciò le tappe: a sedici anni il debutto in serie A col Padova di Rocco, il più giovane capitano degli “azzurri”, il più giovane a segnare in Nazionale. Quando arrivò a indossare la maglia dell’Alessandria aveva 27 anni e stava per smetterla col fútbol. Forse era andato tutto troppo in fretta, disse. Diventò insegnante di educazione fisica. Aveva 79 anni.
Giovanni (Nini) Udovicich. Figurina di un fútbol che non c’è più. Lo capivi alto fino dalla fotografia, che era minuscola perché i giocatori di serie B non avevano diritto a una “figu” tutta loro, erano sempre in coppia con un compagno di squadra. Dalla pelata lo dicevi più vecchio di quello che era. Eppoi aveva quel cognome inconfondibile, da profugo fiumano, esule a Novara dopo la fine della guerra. Una carriera intera nella città che lo aveva accolto, prima da stopper poi da bancario. Aveva 79 anni.
Angelo Volpato. Me lo ricorderò sempre, quel tiro incredibilmente fuori, allo scadere dell’ultima di campionato: sarebbe stato il terzo gol dei grigi contro la Sambenedettese, il gol che ci avrebbe evitato lo spareggio con la Reggiana, che ci avrebbe permesso di rimanere un altro anno in serie B, e adesso sono quarantaquattro che manchiamo. Quella stagione, beffa ulteriore, lui era stato uno dei migliori. Aveva 79 anni.
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Nel corso di questo 2019 avevo già scritto di:
Mario Cotelli. Da Vuarnet a Mario Cotelli, nacque la leggenda della valanga azzurra
Gabe Grunewald. Gabe la coraggiosa e un’onda di speranza
Raymond Poulidor. Il rivale della maglia gialla
Emiliano Sala. Emiliano, sparito
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