Chi ha sfasciato la sanità piemontese e nazionale? Ma parliamo anche di sicurezza idrogeologica di Alessandria [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

Due disagi a confronto, e un Solone un po' ridicolo [Controvento] CorriereAl

1) La Regione Piemonte (centrodestra) ha indicato come area su cui realizzare il nuovo Ospedale di Alessandria la zona Galimberti/Borsalino, dove a poca distanza si trovano l’elisoccorso, il Borsalino, l’Ospedale pediatrico Cesare Arrigo, l’Ospedale santi Antonio e Biagio, l’Università del Piemonte Orientale, la scuola infermieri e il futuro Campus universitario. Subito è partita la carica da parte della sinistra locale più alleati vari, che indica come zona ottimale quella tra il Cristo, CasalBagliano e Villa del Foro. Hanno cominciato due ‘stampelle’ della giunta Abonante: Giovanni Barosini “Nuovo ospedale, Barosini rilancia l’area al quartiere Cristo: Edificabile e senza problemi idrogeologici” che promuove l’area sud Cristo/Casalbagliano/Villa del Foro come non esondabile, anche se negli anni passati il Tanaro ha provocato seri danni anche lì, e Vincenzo Costantino “Nuovo ospedale Alessandria, Garante degli anziani: Si faccia nell’area sud della città. Basta perdere tempo” che dichiara che la collocazione naturale del nuovo ospedale sarebbe nell’area sud della città. Ci si è messo pure il dirigente comunale Pierfranco Robotti che nelle Commissioni congiunte Sviluppo del Territorio e Politiche Sociali e Sanitarie ha fatto il punto sull’area indicata dalla Regione dichiarando che “l’area individuata dalla Regione non risulta ad oggi edificabile. Per renderla tale serviranno delle variazioni al piano regolatore”. Già, come se nel dopo alluvione a vantaggio delle “varie rilocalizzazioni” (Legge 228/97) a seguire con la famosa “minimizzazione ” (Attestazione, Parere, Sottoscrizione e dichiarazione di Regolarità Tecnica Favorevole alla “minimizzazione” del rischio all’interno delle aree classificate IIIba del responsabile della Direzione Z)NO – Ufficio Area Sviluppo Territoriale ed Economico (Direttore Area) Arch. Enrico Pelizzone, 23 agosto 2005) non si fosse variato con disinvoltura il piano regolatore a “macchia di leopardo” chissà quante volte per permettere nuovi insediamenti. Ma ci tocca pure leggere l’ultima da parte di un esponente PD regionale che dichiara che l’area indicata dalla Regione è di proprietà privata e a bilancio non ci sono fondi. Domanda: perché l’area del Cristo/Casalbagliano/Villa del Foro è gratis? A sostegno dell’area scelta dalla Regione si dichiara la Provincia di Alessandria : “Bussalino sul nuovo ospedale di Alessandria: L’area proposta dalla Regione Piemonte è tecnicamente idonea”. Si leggano le osservazioni del Presidente della Provincia Enrico Bussalino e del dirigente competente in merito allo studio di fattibilità Paolo Platania. L’impressione è che si giochi a rimpiattino, e che la realizzazione dell’Ospedale sia sempre più lontana. La speranza del centro sinistra è vincere le elezioni regionali del 2024, per poi ‘intestarsela’?
Voto: 3

2) “Il nuovo PAI: una spada di Damocle sulla città”. Intervista di “Svegliati Alessandria” dell’8 aprile al consigliere comunale Fabrizio Priano. Il PAI (Piano per l’assetto idrogeologico) è stato redatto dall’Università di Padova su incarico dell’Autorità di Bacino del fiume Po: si tratta di uno studio sul Tanaro con verifica dei sistemi arginali comprensivo di uno studio anche sull’asta della Bormida fino alla confluenza di quest’ultima con il Tanaro. Domanda: Torino non ha una Università allo scopo di redigere studi in merito ai corsi d’acqua che nascono e transitano sul territorio piemontese? Perchè l’Autorità di Bacino considera l’Università di Padova l’“ombelico del mondo” in questo ambito? Da non credere, ma andiamo oltre per non arrabbiarci troppo. A marzo Fabrizio Priano rivolse una interpellanza al sindaco Abonante con motivazioni e preoccupazioni che si leggono qui: “Priano (FdI): Il nuovo PAI (Piano Assetto Idrogeologico) rischia di paralizzare lo sviluppo di Alessandria”. In sintesi: risultava a tutti, me compresa, che ai primi mesi del 2022 le opere di difesa arginale della città di Alessandria fossero collaudate e ritenute assolutamente idonee, tranne per alcuni interventi molto leggeri da apportare sulla Bormida (argine Pam) e al Rio Loreto in località Osterietta. Tant’è vero che la pratica dell’insediamento Pam venne accettata e da AIPO fu richiesto un rinforzo dell’argine sulla Bormida a spese Pam: rinforzo finito in “gloria” visto che la giunta Abonante ha bloccato tutto. Tra maggio/giugno 2022 arrivò il risultato di quello studio da Padova all’Autorità di Bacino, e la stessa inviò all’amministrazione Comunale di Alessandria le nuove carte che sanciscono l’innalzamento di circa un metro di tutte le difese spondali del Tanaro, e in merito alla Bormida addirittura la costruzione di un nuovo argine. Direi che siamo ben messi. Ho letto le scartoffie del PAI e questo è l’elenco degli interventi da effettuare per la protezione dell’area di Alessandria: – l’abbassamento della soglia della Cittadella – la realizzazione di una cassa di laminazione in località Solero, poco a monte di Alessandria – la realizzazione di due casse di laminazione in località Rocchetta Tanaro – la sistemazione del tratto urbano di Alessandria nonché i rialzi arginali necessari a garantire un franco adeguato rispetto alla portata di progetto. Il consigliere Fabrizio Priano teme, se il PAI venisse accettato e applicato passivamente, la paralisi dello sviluppo futuro di Alessandria e dei suoi sobborghi. Le conseguenze di questo piano sono molto pesanti per la nostra città, sia in termini di costi, sia per l’impatto su eventuali nuove attività. Priano chiede se non sia il caso di fare ancora ulteriori accertamenti prima di ritenerlo definitivo. In effetti dovrebbe essere la regione Piemonte con il Politecnico di Torino, valutare se nella stesura del nuovo PAI è inserito ogni intervento eseguito negli ultimi anni in difesa della città, un occhio di chi vive e opera sul nostro territorio ha lo scopo di non mettere ko la città.
Voto: 2

Caro Assessore Saitta, se 4 ore di attesa per una prenotazione e 4 mesi per una visita in ospedale per lei sono normali.... CorriereAl

3) Stop Liste d’Attesa è la campagna del PD piemontese per un’alleanza con i cittadini allo scopo di salvare la sanità pubblica. Quando ho letto questo articolo mi è stato spontaneo esclamare: “Senza vergogna!”. Le lunghe liste di attesa sono uno degli indici che testimoniano la crisi profonda (irreversibile?) della nostra sanità: nei fatti, chi ha necessità di curarsi, e può permetterselo, ricorre a soluzioni a pagamento, gli altri si arrangiano. Lo sperimento da un decennio sulla mia pelle, e su quella dei miei famigliari, oltre che di tanti amici, conoscenti e lettori che mi segnalano costanti tribolazioni. Ma il Pd piemontese ha davvero la memoria corta, e una gran faccia tosta. Questi signori che oggi si schierano dalla parte dei cittadini sono gli stessi del “regno” Chiamparino/Saitta/Moirano, che ‘tagliarono’ senza ritegno la sanità della nostra provincia, e tentarono di accorpare Azienda Ospedaliera e Asl. E il Pd fu partito sostenitore della rivoluzione sanitaria del Prof. Monti, da cui l’attuale disastro ha origine. Ministro della Sanità all’epoca era l’alessandrino Prof. Balduzzi: così, tanto per non dimenticare, e non farci mancare nulla. Ma la propaganda politica, si sa, conosce una sola dimensione: il presente.
A dare forza alla campagna del PD piemontese si sono aggiunte (attestato di esistenza in vita?) le tre sigle sindacali CGIL/UIL/CISL, con il sostegno variegato di gruppi e associazioni con stendardi e bandiere al grido: “La sanità pubblica non si vende, si difende”. Da Monti in poi la sanità nazionale ha subìto circa 40 miliardi di euro di tagli, la domanda è: perché questi scioperi non sono iniziati in difesa della Sanità dieci anni fa, quando si tagliava a piene mani, e cominciano ora quando il danno è fatto, e i buoi sono ampiamente scappati dalla stalla? Mica dipenderà dal fatto che oggi abbiamo un Governo di centro destra, alle prese con il tentativo disperato di salvare un paese sull’orlo del baratro, guidato per un decennio da altri senza alcun criterio?
Consiglio la visione e l’ascolto di questo video dal titolo: “Manifestazione (tardiva) contro i tagli al SSN”. Concludo ricordando a chi mi legge che fra un anno ci saranno le elezioni regionali, e che di questa propaganda dovremo sorbire ancora a piene mani.
Voto: 2