Green pass arma di ricatto: ma allora perchè non rendere il vaccino obbligatorio? 10 ai lavori di rifacimento delle strade ad Alessandria! [Le pagelle di GZL]

Quarto Polo: se fosse ticket Barberis Locci? Intanto Massimo Brina... CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Finalmente il 2 agosto sono partiti gli interventi straordinari di manutenzione e asfaltatura della rete stradale comunale alessandrina, il più ampio impegno da parte del Comune realizzato negli ultimi dieci anni per una spesa complessiva di 2 milioni e 300 mila euro. In questo modo, le problematiche che da parecchio tempo venivano segnalate dai cittadini dovrebbero essere risolte, almeno per qualche anno. Si legge nel comunicato del Comune di Alessandria che durante i mesi di progettazione, le azioni di intervento sono state verificate e coordinate con quelle previste (a breve e medio termine) dai gestori dei sottoservizi (in particolare AMAG reti idriche e AMAG reti gas) ed hanno principalmente interessato lavori che prevedono: scarifica (dove necessario) dell’attuale manto di usura, eventuale risanamento sottofondo stradale, messa in quota chiusini e caditoie, stesa nuovo strato di usura. Gli interventi previsti sono stati individuati in base a precisi criteri di priorità tra i quali: il degrado della sede stradale, il completamento degli interventi realizzati per reti di sottosuolo (teleriscaldamento e fibra ottica),l’individuazione delle strade a maggior traffico. L’intervento sarà suddiviso in 4 lotti: Centro – Orti/Galimberti/Europa – Cristo – Sobborghi. Saranno quattro le ditte appaltatrici incaricate, e in continuità con gli interventi di asfaltatura seguiranno le attività di rifacimento della segnaletica stradale orizzontale, con altre apposite ditte. Mi sono chiesta: questi oltre 2 milioni di euro da dove provengono? Per saperlo ho telefonato all’Assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini, che mi ha aggiornata: in parte arrivano dal Decreto Crescita e in parte sono residui di vecchi mutui. Ora però ci sono già i maligni che dicono che hanno atteso l’ultimo anno di amministrazione per fare i lavori ed ottenere apprezzamento da parte degli elettori che nella primavera 2022 saranno chiamati a scegliere chi dovrà amministrare la città. In realtà i lavori si possono eseguire se c’è la copertura finanziaria, e fino a ieri i soldi non c’erano: oggi ci sono, quindi siamo contenti che i lavori siano cominciati. Concludo ricordando la situazione finanziaria in cui questa amministrazione ha dovuto barcamenarsi, il passato economico del Comune non si cancella. Qui un bel promemoria.
E non scordiamo l’evento Covid: da marzo 2020 il mondo intero si è fermato, anche Alessandria.
Voto: 10

 

2) Più passano i giorni ed è più che chiaro che il green pass (lasciapassare verde, si direbbe in italiano) non è altro che una operazione di schedatura sanitaria di massa che rende obbligatoria la pratica vaccinale contro il Covid. Sia sul vaccino e sul green pass c’è ‘un’orgia’ di dissensi e assensi, con un esercito variegato di “sapientoni” che esprimono pareri fortemente contrastanti su come difendersi dalla pandemia. L’utilizzo di questo lasciapassare è caotico, perché come sempre in questo Paese ogni decisione/imposizione governativa è realizzabile solo a metà, perché incompleta e malfatta. Sarebbe interessante scoprire quanti soldi sono stati spesi/investiti finora per questa trovata, non esente da critiche autorevoli. Di Massimo Cacciari si è molto discusso, ma anche Paolo Mieli, giornalista, scrittore, ex direttore di grandi quotidiani a tendenza di sinistra, un passato giovanile di militanza in Potere Operaio, non è tenero. Ospite a “In Onda” su La7 poco prima di Ferragosto Mieli fece imbiancare i volti dei conduttori Concita De Gregorio e David Parenzo con una dichiarazione forse inaspettata:
“Premettendo di essere a favore e invitando i cittadini a vaccinarsi, ormai abbiamo capito che anche se vaccinati possiamo prendere e trasmettere il Covid, quindi il Green pass sarà come l’app Immuni, ossia durerà poco. Insomma, un vero e proprio flop. La certificazione verde è pericolosa perché le persone si danno alle orge pensando che basti il green pass per stare tranquilli”. Mieli prosegue in merito ai timori della Lamorgese sui ristoratori che dovranno controllare solo il possesso del green pass ma non l’identità, e si scatena: ““E allora se non ci sono sanzioni che senso ha? Molti oltretutto dicono che alcuni non riescono a verificare il certificato fuori dai locali”. Tutto quanto si può ascoltare su questo video della trasmissione andata in onda il 9 agosto: “Governo in confusione sulle regole al chiuso: Green pass, Paolo Mieli: “È come l’app Immuni, non sarà un passaggio fondamentale”.
Mesi fa Mieli sempre su La7, ospite della Gruber, si scagliava contro l’obbligo vaccinale in Francia con questa dichiarazione: “Sì al green pass, ma bisogna essere civili e rispettare chi ha dubbi, ed è ovvio che quella è una scusa per costringere la gente a vaccinarsi. Dire che non si può fare vita sociale, non si può andare nei ristoranti o sui mezzi di trasporto è un incentivo a vaccinarsi. Una persuasione nemmeno troppo occulta”. Gli unici che non arrivano a questo pensiero sono stati i conduttori de La7, tanti PD e pochi altri. Il resto degli italiani la pensa allo stesso modo di Paolo Mieli che ricordiamolo, è un personaggio di sinistra.
Voto: 3

 

3) A Matteo Salvini un bel 10: ne condivido pienamente la posizione sul fronte della lotta quotidiana all’immigrazione clandestina, e la posizione critica verso non poche Ong che raccolgono la loro “merce umana” solo per guadagno. Nel frattempo però Draghi fa orecchio da mercante con gli sbarchi, che sono ripresi a centinaia al giorno. Solo a luglio si è sforata quota 8.000 sbarcati, al 16 agosto i migranti arrivati sono già oltre 3.500 e il mese non è ancora terminato. Draghi dimostra una forma di lassismo e di sostegno all’ideologia dell’accoglienza della sinistra italiana, facendo un favore agli Stati UE che non vogliono questi clandestini, e trovano comodo parcheggiarli da noi. Dal sito del Ministero degli Interni un grafico illustra la situazione relativa al numero dei migranti sbarcati negli ultimi anni.
Draghi ne è responsabile, visto che ha confermato nel suo Governo il ministro Lamorgese, che su questo fronte sta dimostrando impotenza al punto che Salvini ha sbottato: “il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito, perlomeno provi a fermare le ONG”. La risposta del ministro Lamorgese mi è parsa uno sfottò nei confronti di Salvini: “Se ha suggerimenti per bloccare gli sbarchi li accolgo volentieri”. Intanto non farà nulla, forte dell’appoggio del PD e di chi gli fa da stampella: i 5 Stelle, LEU e cespugli sinistri. Nel frattempo su molti giornali il 9 agosto si leggeva che, mentre i cittadini italiani sono costretti ad esibire il green pass per svolgere normalissime attività, sulla ONG Ocean Viking sono risultati positivi al Covid 19 una ventina di immigrati, soggetti che costituiscono un serio rischio sanitario per la popolazione non solo siciliana ma nazionale. Ne arrivano talmente tanti che molti riescono a scappare, invadendo da sud a nord città senza vaccino, senza mascherine, senza controlli, senza remore a delinquere per sopravvivere. Leggete questi numeri: “Paga lo Stato, i ricorsi dei migranti intasano la Giustizia”.
Trattando il rischio sanitario, news pubblicate su molte testate il 10 agosto, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la notizia di un nuovo allarme nella Guinea nei confronti di un nuovo virus che ha causato un morto in Africa: si tratta del virus di Marburg, un patogeno appartenente alla famiglia dell’Ebola: “Virus di Marburg, l’Oms: È diverso dal Covid ma serve stessa risposta, tracciamento e isolamento”.Se il ministro Lamorgese è inadeguata al ruolo ci dovrebbe pensare Draghi, che di fronte alla situazione sanitaria avrebbe il dovere di blindare le coste e le frontiere. La Francia lo fa, perché noi no? Il paese non può reggere questa immigrazione illegale di massa perlomeno dal lato sanitario. La parte umanitaria può attendere, abbiamo già dato abbondantemente.
Voto: 10