10 e buon compleanno a Gianni Coscia. Attenti al rischio alluvione a Casale, e no assoluto al Deposito Nucleare [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) A Gianni Coscia, alessandrino doc, musicista e compositore dopo una brillante carriera bancaria, uno dei più grandi fisarmonicisti a livello mondiale.
Il 23 gennaio Coscia ha compiuto novant’anni, una lunga vita ricca di successi artistici con uno strumento musicale che abitualmente viene utilizzato per generi musicali popolari. Ma con la fisarmonica si può fare molto altro, persino musica classica, e Gianni Coscia ha portato la fisarmonica nel jazz. In una intervista ha spiegato che ad accostarsi alla fisarmonica fu quasi costretto perché era l’unico strumento che da piccolo aveva in casa e lo suonava suo padre. Per amore del jazz ha sperimentato come la grande versatilità della fisarmonica ne esprimesse bene i colori. In altra intervista ha raccontato del suo primo concerto jazz, all’inizio degli anni ’50 al Santa Tecla di Milano: fu fischiato e insultato aspramente ma non per la qualità della sua esibizione: era la fisarmonica a non piacere, perché associata esclusivamente a polka, tango e mazurka. Non era considerata uno strumento adatto al jazz, insomma. Interessante questo articolo che lo racconta: “100 anni di jazz. Gianni Coscia: la mia fisarmonica, l’eretica dello swing – Ho scoperto il jazz quando il primo carroarmato americano entrò ad Alessandria. Il mio idolo? Armstrong. Ma che gioia suonare con Umberto Eco”.
Dopo aver iniziato come discepolo del mitico Gorni Kramer, Gianni Coscia ha incrociato le strade di musicisti di prestigio come Gianluigi Trovesi, Richard Galliano, Enrico Rava, e ha suonato con grandi musicisti italiani e d’oltreoceano, eseguito con orchestre la musica di Kurt Weill e Astor Piazzolla. Ha partecipato alle registrazioni di dischi di De André, Giorgio Conte, Milva. Da sempre dedito al jazz, ha improntato la sua ricerca al recupero e alla rivisitazione in chiave jazzistica della musica tradizionale. Dall’incontro con Gianluigi Trovesi, come lui dedito a un “jazz delle radici”, nel 1994 è sorto un sodalizio artistico tra i più originali e duraturi. Nel 2000 ha ricevuto il prestigioso premio “Preise der Deutschen Schallplattenkritik”. Qui si legge un “curriculum” artistico incredibile.
Con la sua arte, Gianni Coscia fa parte della storia di Alessandria: a lui i nostri auguri per i suoi 90 anni.
Voto: 10

 

2) Era il 3 ottobre 2020, il fiume Sesia tracimò e la frazione Terranova di Casale Monferrato finì sott’acqua: 50 persone sfollate al Palafiera e al salone Tartara di Casale Monferrato. Era la quarta volta e i residenti, gli imprenditori, gli allevatori e agricoltori in coro dissero “basta, non deve più succedere, che si faccia qualcosa, la sicurezza della gente deve venire al primo posto”. Quando accadono questi disastri, grandi attenzioni da parte dello Stato, dichiarazioni di vicinanza e le frasi: Siamo vicini – Non vi abbandoneremo – Saranno stanziati immediati fondi per risarcire, ripristinare – etc.etc. … sono frasi rituali che conosco benissimo. Con il passare dei giorni quelle parole di speranza diventano un ricordo da parte del Palazzi di potere e degli Enti preposti a ripristinare, e parte il solito ritornello: “mancano i fondi”. Domande: i fondi sono stati stanziati solo sulla carta o a parole? Si sono persi in tortuose strade? Oppure ci pensa la burocrazia con i “paletti” a tenerli in qualche cassetto? Stiamo raggiungendo il quarto mese dall’accadimento, e questa è la solita musica che non cambia perché cambiano i responsabili degli Enti preposti ma puntualmente arriva la solita cantilena: “non ci sono i soldi sufficienti”, che significa attendere, attendere, attendere fino alla prossima. Ed è ciò che si leggeva sulla locandina gialla nelle edicole il 24 gennaio. “Non bastano i soldi per proteggere Terranova dal Sesia” . Lo ha specificato l’Ing. Gianluca Zanichelli dell’AIPO in una riunione nel Comune di Casale Monferrato spiegando che stanno lavorando in più punti, ma ha anche specificato che non ci sono tutte le risorse per gli interventi. Lo si legge su La Stampa del 25 gennaio a firma Franca Nebbia: “Allarme a Terranova: i lavori vanno a rilento “Non ci sono tutti i soldi per mettere in sicurezza le sponde del Sesia”.
Cito una parte: “Il costo stimato da Zanichelli si aggira su 1 milione e 200 mila euro (il sindaco Riboldi si è impegnato a rivolgersi alla Regione per chiedere un intervento). Che qualcosa non andasse nel verso giusto lo avevano già segnalato alcuni agricoltori. Fra questi Paolo Berzero di Frassineto, con abitazione alluvionata sul territorio di Terranova, oltre il Po. Sui social aveva postato alcune fotografie di uno dei cantieri dell’Aipo, con ironici complimenti per la “celerità degli interventi a 105 giorni dall’alluvione! Tra l’altro i lavori sono stati affidati a una ditta abruzzese che non si fa vedere”. E’ il solito andazzo non c’è che dire. Dopo le proteste dei danneggiati e l’impegno del Comitato CA.LC.A è arrivata la grande notizia: martedì 25 gennaio, alcuni rappresentanti del CA.LC.A – Comitato Alluvionati del Casalese hanno incontrato presso il Comune di Casale il Sindaco Riboldi, i Dirigenti Aipo, un responsabile della Regione Piemonte, in quella sede al CA.LC.A è stato comunicato che l’argine dovrebbe essere ripristinato e terminato entro il mese di maggio… miracolo hanno trovato i fondi… forse.
Voto: 2

 

3) Deposito Nazionale Scorie Radioattive in una regione e provincia a rischio sismico? Il 5 gennaio 2021 la SOGIN, con il nulla osta dei Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato le aree potenzialmente idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito che dovrà ospitare per oltre 300 anni le scorie radioattive del nostro Paese, e la provincia di Alessandria è ritenuta una “beneficiaria” di tale interesse. Sono anni che attendo che venga svelato il sito, nel 2005 scommisi che lo avrebbero appioppato a noi nonostante il nostro territorio sia a grave rischio alluvionale, e in parte anche sismico. Ho trovato l’ultimo aggiornamento di classificazione sismica del territorio della Regione Piemonte, datato 30 dicembre 2019: “Classificazione sismica in Piemonte: cosa cambia con l’ultimo aggiornamento”.
Leggete anche l’elenco dei Comuni e le classificazioni dal sito della Regione.
Questa provincia ha già dato e non sto a fare l’elenco, il rischio sisma seppur non grave (al momento) non lo avevo messo in conto, ma c’è pure questo. Eppure questo Deposito dovrebbe essere realizzato in un’area poco abitata, con una sismicità modesta, non a rischio alluvioni, tenendo conto anche di falde acquifere, produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, presenza di attività industriali a rischio di incidente rilevante. Basta leggere la Carta ISPRA/Ambiente.
Da pag. 4 a pag. 9 si trovano i Criteri di Esclusione, vale a dire aree da escludere e i relativi Criteri di Approfondimento. La mia solita domanda: con che criterio hanno classificato questa provincia “molto buona”? Si spera che i giochi non siano già fatti,come sempre sulla pelle di noi cittadini.
Voto: 3