Il sindaco di Acqui: “Da dicembre 20 nuovi posti letto per continuità assistenziale: importante conquista per il territorio”

Sanità pubblica: grandi spese per ritorni insufficienti [@SpazioEconomia] CorriereAl 1La Regione Piemonte ha adottato la determina di autorizzazione per attivare ad Acqui Terme, nella struttura sanitaria RSA Mons. Capra, un nucleo di continuità assistenziale a valenza sanitaria (CAVS) con 20 posti letto.

Prenderà corpo, quindi, ad Acqui Terme il progetto per fornire un ricovero temporaneo a tutti quei pazienti le cui condizioni sanitarie e socio-assistenziali non consentono il diretto invio al domicilio ai pazienti dimessi dall’Ospedale oppure per rispondere a particolari situazioni clinico-assistenziali di pazienti provenienti dal domicilio e che non necessitano di ricovero ospedaliero. Potranno, quindi,
essere giovani in fase di riabilitazione oppure pazienti che hanno bisogno di terapie
appropriate nella fase terminale della loro vita, con le consulenze di specialisti
palliativisti e supporto psicologico.

Un progetto importante, che conferma una controtendenza, dopo i numerosi tagli alla sanità locale. Un lavoro lungo e minuzioso che ha visto ampiamente coinvolto il Comune di Acqui Terme in intesa con ASL AL, ASO e Regione Piemonte. Il servizio CAVS potrebbe essere già inaugurato durante il mese di dicembre.

«Abbiamo ottenuto – dichiara il sindaco Lorenzo Lucchini – un importante risultato non solo per Acqui, ma per un intero territorio. La cosa mi fa un immenso piacere, poiché finalmente i cittadini di un bacino estremamente vasto non saranno più costretti a fare viaggi assurdi verso Casale e Valenza per assistere i propri cari. Per mesi, sia pubblicamente che nelle sedi appropriate, abbiamo portato avanti le ragioni e i bisogni non solo dei cittadini acquesi. È noto a tutti il disappunto che manifestai all’inizio dell’anno, quando l’apertura del servizio, prima promessa, fu poi rimandata “a data da destinarsi”.

Chiariti i rapporti tra istituzioni, ora finalmente potremo avere e gestire 20 letti di grande importanza, soprattutto nei momenti più critici dal punto di vista sanitario, riducendo frequenti fenomeni di sovraffollamento in ospedale.

Vediamo così finalmente invertita una tendenza che vedeva la continua squalifica e
penalizzazione della nostra sanità locale. Ringrazio quindi a tal proposito la direzione
generale nella persona del dott. Brambilla, il direttore del distretto dott. Sasso, il direttore della cooperativa sociale Codess Giovanni Addabbo, tutti i sindaci del territorio e le forze politiche che al nostro fianco hanno fatto sì che si arrivasse a questo risultato».