Moscato: raggiunto accordo di filiera

MoscatoDopo una lunga trattativa, che ha comportato numerosi e difficoltosi incontri con l’assenza della tradizionale mediazione dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, è stata raggiunta l’intesa di filiera per la vendemmia 2016 del Moscato docg.

Il documento è stato firmato da parte agricola e industriale lo scorso giovedì, dopo cinque ore di discussione, nella sede del Consorzio di Tutela a Isola d’Asti.

La resa produttiva per l’Asti è stata fissata in 78 q.li/ha con un meccanismo di resa differenziata per il Moscato d’Asti, che ha cercato di salvaguardare il più possibile il reddito dei produttori agricoli, il quale dovrebbe attestarsi intorno ai 9.500 euro di ricavo. Non si è discusso sul prezzo, durante l’ultimo incontro, in quanto era stato stabilito in precedenza in 107 euro/q.le e riconfermato.

L’accordo, che ha soddisfatto sia le due associazioni di produttori sia le Moscatoquattro associazioni di categoria, ha avuto uno sviluppo significativo durante le ultime due settimane. Il confronto, infatti, era partito da una notevole distanza tra le parti: alla proposta di resa della parte agricola di 80 q.li/ha, le case spumantiere avevano controproposto 70 q.li/ha.

Ricordando che la crisi nasce da un sensibile calo delle vendite (il mercato russo e quello interno sono in forte peggioramento), corrisposto ad un aumento delle giacenze di prodotto sfuso, il percorso per il loro contenimento non ha creato un grave impatto negativo sui redditi dei produttori, ma è stato trovato un equilibrio accettabile. A questo si aggiunge l’istituzione di un fondo per il rilancio del comparto, creato attraverso una quota estrapolata dalla produzione rivendicata di Moscato d’Asti e Moscato Piemonte.

Moscato acqueseCommenta Carlo Ricagni, rappresentante al Tavolo di filiera per Cia Piemonte: “Il reddito dei produttori è stato salvaguardato e inoltre la creazione del fondo di promozione dovrebbe porre la base per una ripresa nei mercati più in crisi del settore”. Aggiunge Luca Brondelli, rappresentante al Tavolo per Confagricoltura Piemonte: “In questo complicato momento, l’Accordo del Moscato è il massimo risultato che si poteva sperare di raggiungere. L’unità della parte agricola ha certamente contribuito positivamente, ma resta il rammarico dell’assenza della partecipazione Istituzionale alla stesura dell’Accordo”.