Musica e teatro nella Residenza San Giuseppe di San Sebastiano Curone

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In occasione delle feste natalizie sono stati svolti due importanti eventi presso la R.S.A. San Giuseppe di San Sebastiano Curone, organizzati dall’équipe di animazione della Cooperativa Egeria (Chiara Poggio e Cristina Crotta) insieme alle suore di Don Orione.

Il primo, domenica 20 dicembre, ha visto protagonisti i “Suroti” , il trio comico che ha intrattenuto gli ospiti con simpatici sketch teatrali, tutti rigorosamente in dialetto della zona, intervallati da canzoni e balli popolari dei Cantur di Montemarzino, intervento molto apprezzato dagli ospiti che hanno cantato e ballato, rievocando le canzoni del passato. Il gruppo è molto conosciuto nel tortonese e nasce con l’intento di mantenere vive le tradizioni culturali e popolari, per non smarrire il senso di comunità e mantenere vive le tradizioni di un tempo.

L’evento è stato anche un importante occasione per fare gli auguri di Natale a tutta la popolazione ,ai famigliari e ai volontari che hanno partecipato attivamente e numerosi all’iniziativa. In occasione dell’arrivo dell’anno nuovo mercoledì 30 dicembre hanno intrattenuto ancora una volta gli ospiti i “Creuza d’è Lach” un gruppo di cantautori italiani dialettali che hanno reinterpretato le canzoni di Fabrizio De André, Pino Daniele e Davide Van De Sfroos (Antonello Barbieri al sax e clarinetto, Fiorenzo Meo, chitarra e voce e Valeria Sala, coro e percussioni – prossimi appuntamenti del gruppo il 22/01 al Viquelia di Voghera; il 26/01 al Bike Bar di Alessandria e il 26/02 al No Name di Rivanazzano Terme.

Anche questo evento è stato molto apprezzato dagli ospiti e dai loro famigliari che hanno avuto modo di riascoltare canzoni tradizionali italiane e rivivere importanti momenti del loro passato, dando continuità alla loro storia e vissuti personali. La Superiora Madre Ortensia Turati, responsabile della R.S.A., in entrambi le occasioni, ha sottolineato l’importante ruolo che svolge la struttura nella Val Curone, che offre la possibilità ai molti anziani residenti di prendersi cura senza essere sradicati dal loro territorio di origine e dalla rilevanza di organizzare sempre più spesso feste ed eventi non solo per intrattenere gli ospiti alleviando il senso di smarrimento che spesso accompagna l’anziano istituzionalizzato, ma anche per favorire lo scambio con la popolazione creando un ponte tra la realtà interna della Casa di riposo e l’esterno, processo indispensabile per favorire la piena integrazione e lo scambio intergenerazionale tra la residenza e la popolazione.