Sui ‘profughi’ alessandrini facciamo un consiglio in piazza con i cittadini!

Sarti 2di Roberto Sarti

 
La Commissione Consiliare del 1 Luglio a Palazzo Rosso ha avuto quanto meno un merito, e cioè quello di far sì che si cominci a parlare anche nella nostra città dell’arrivo, della destinazione e della destinazione dei cosiddetti  “profughi”; uso il termine cosiddetto facendo riferimento ai dati rilasciati dal Ministero dell’Interno secondo il quale solo il 10% di essi ha effettivamente la qualifica di profugo o rifugiato.

Per troppo tempo infatti (strumentalmente?) la cittadinanza è stata tenuta praticamente all’oscuro circa il numero esatto, la dislocazione e i costi relativi al mantenimento di queste persone che giungono in città spesso a notte fonda dai centri di accoglienza che a dire il vero sarebbero dei CIE cioè centri di identificazione ed espulsione, ma tant’è.La  Lega in aula ha manifestato con forza tutte le perplessità e la totale contrarietà a questo flusso che al momento non si arresterà, stante anche il rifiuto,in parte giustificabile, dell’Europa alla ripartizione dei “profughi” nei vari Paesi dell’Unione.
Purtroppo non tutti gli organi di stampa sia cartacei che telematici hanno riportato leemail alfano - alfano - mie dichiarazioni e quelle di altri esponenti della minoranza che hanno espresso con decisione la loro contrarietà a questa “accoglienza”, che viene peraltro ben retribuita. Un silenzio assordante interrotto solo da articoli di professionisti della migrazione che fornivano un quadro tutto rose e fiori. Ma non importa in quanto siamo convinti che la gente sa giudicare e valutare molto bene specie nel momento in cui renderemo pubblici alcuni punti contenuti nel bando di gara della Prefettura indirizzato a quelle associazioni o enti che intendono farsi carico dell’assistenza, da quattro stelle, dei “migranti”. Mi riferisco in particolare per citarne solo alcuni al servizio di lavanderia, alla pulizia giornaliera dei locali e degli arredi, all’erogazione dei pasti, colazione, pranzo, cena, per sette giorni alla settimana ponendo la massima attenzione a non fornire alimenti che potrebbero non essere consoni con la religione del “profugo”, snack alimentari, giornali, sigarette, biglietti per trasporto pubblico con massima gioia di ATM che si avvierà verso il pareggio di bilancio, erogazione del pocket money nella misura di 2,5 euro al singolo e di 7,50 euro per nucleo familiare ovviamente al giorno, all’erogazione di una tessera telefonica di 15 euro all’ingresso mettendo a disposizione degli utenti telefoni cellulari o postazioni telefoniche fisse, assistenza sanitaria e psicologica e molto altro.

Ho ribadito il mio totale assenso a far conoscere agli alessandrini tutto ciò rendendo quindi trasparenti tutti i passaggi (Roma capitale insegna). Certo bisognerà tenere conto delle possibili reazioni degli alessandrini taglieggiati ancora per due anni da imposizioni fiscali al massimo conseguenza della sciagurata dichiarazione di dissesto. Ci vorrà magari un po’ di tempo a far capire tutto questo al pensionato che vive, male, con 600 euro al mese,al disoccupato, al cassaintegrato, all’esodato, a chi sta aspettando da anni una casa popolare, ai giovani che uno su due non trova lavoro. Possiamo farlo, l’Amministrazione ha il dovere di farlo magari anche con un Consiglio Comunale aperto come giustamente qualcuno ha proposto. In tal caso però questo Consiglio chiedo che non si faccia nell’aula ovattata di palazzo alla presenza di pochi ma in una piazza cittadina alla presenza di tanti, magari in un quartiere popolare di questa città.

*Presidente Gruppo Lega Nord  Comune di Alessandria