Alessandria e il mostro degli argini

http://www.dreamstime.com/stock-photo-funny-monster-image18374120L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto. (Carl Rogers)

Ma “è asciuto pazzo o’ padrone”, o gli hanno semplicemente fatto girare le scatole? La querelle riguardo la chiusura degli argini tiene banco, i podisti (runner non mi piace, siamo mediterranei, non anglosassoni) manifestano il loro disappunto inveendo contro colui che, a loro dire, sarebbe il responsabile della chiusura del luogo d’allenamento e di svago. Ma costui…in realtà pare a sua volta essere vittima dell’ultima moda Italiana, quella simpaticamente nota come “a sua insaputa”, solo che in questo caso pare che tutto sia realmente accaduto a sua insaputa.

Leggere sui giornali che le tue proprietà diventeranno “oasi faunistica”, che Alessandria dà l’ok e manca solo il parere della Regione, potrebbe anche essere una buona notizia: peccato non essere stati avvisati e interpellati. Così tra pareri discordi su competenza degli argini, proprietà e servitù di passaggio più o meno esistenti, materie dove nemmeno tento di addentrarmi, nessuno ha considerato un elemento primario e semplice da mettere in atto in ogni dibattito o discussione, ovvero l’educazione. Una primaria regola sociale che, se fosse stata abbinata (non solo a parole ma anche nei fatti) ad un’altra buona norma politica, spesso sbandierata a vanvera, come “partecipazione”, credo che oggi gli alessandrini correrrebbero ancora liberamente su quelle strade, senza rischiare nessuna denuncia.

E’ piuttosto inutile affermare che “certamente i soggetti interessati sarebbero stati interpellati”, un po’ come dire: “ciao, sai che stasera vengo a cena da te? Non lo sapevi? Che m’importa, io vengo poi a tavola ne parliamo”.

La strada più corretta a mio avviso sarebbe stata ammettere che c’è stato un errore di comunicazione, scusandosene e tentando di rimediare con un incontro immediato tra le parti. Ma si sa,la politica detesta chiedere scusa, non è nel suo DNA: un po’ come quel Fonzie di Happy Days, che tutto poteva e tutto sapeva ma gli era impossibile far uscire di bocca quel termine. Detto questo, credo che al di là del torto e della ragione, a questo padrone solo apparentemenete asciuto pazzo almeno un piccolo banale grazie per questi decenni di ospitalità gratuita sarebbe potuto arrivare (o ancora potrebbe) da parte di tutti gli alessandrini che ne hanno beneficiato!

Diogene “il cane”