Chi lo dice che i giovani sono tutti bamboccioni? Alla faccia di chi non perde occasione di denigrare le nuove generazioni, gli esempi di giovani che portano avanti i propri sogni con grande impegno, professionalità e spirito di sacrificio sono molti e anche la nostra piccola realtà di provincia porta in grembo una fucina di talentuosi promettenti.
Lucia Rosini, Michele Puleio e Matteo Rosini non se ne stano con le mani in mano e, nel frattempo, coltivano i propri interessi. Loro sono i Looly and the Noodles un gruppo musicale di nuova formazione, che ha già un buon seguito di ammiratori. Ognuno di loro nutre una passione diversa e la alimenta nei momenti liberi dal lavoro. Lucia vuole fare la fotografa professionista, Michele l’attore e Matteo è paradossalmente l’unico che punta alla musica.
La loro carica di simpatia è contagiosa, sulla loro pagina Facebook, i Looly & the Noodles si descrivono spassosamente così:
Matteo incontra Lucia all’età di 6 anni. Incontro fortuito ma inevitabile visto che sono fratello e sorella. Il primo cresce mingherlino ma con una gran testa, parlando proprio di dimensioni. Questa sua peculiarità lo porta a sbattere il suddetto cranio in ogni dove e questo gli conferisce già in tenera età un ottimo senso del ritmo. Crescendo coltiva poi una sincera passione per la chitarra, il punk rock e l’astrofisica.
Lucia sviluppa già da piccola una parlantina insopportabile e una preoccupante passione per le angurie. Successivamente nasce in lei la passione per la fotografia e, dopo aver visto tutte le stagioni di Gossip Girl, per i red carpet. Pochi anni fa scopre di avere un ugola d’oro e decide di metterla al servizio dell’umanità.
Michele è sostanzialmente un pirla. Si è infiltrato nella famiglia con un’astuta copertura: finge di essere il ragazzo di Lucia. Suona e canta anche lui ma malissimo. In realtà sogna di diventare un attore e il nuovo volto dello spot del tonno rio mare.
Nel 2014 uniscono le loro forze e decidono di andare a in giro a suonare un repertorio di canzoni che piacciono solo ed esclusivamente a loro. Sperando di farvi sorridere e di scroccare cibo e bevande in giro.
Ma conosciamoli meglio.
Lucia Rosini, in arte Looly, è la voce solista e l’ideatrice del gruppo. Lavora come responsabile amministrativa e commerciale nell’azienda di famiglia, ma la sua vera aspirazione sarebbe quella di fare la fotografa. ‘Da anni, ormai, mi sono avvicinata al mondo della fotografia, precisamente dal 2007. Ho cercato di approfondire lo studio di questa disciplina frequentando numerosi corsi di formazione e master. Parallelamente ho integrato le nozioni apprese con esperienze pratiche, affiancando per circa un anno un noto fotografo alessandrino e oggi lavorando come free lance.
Nel 2012 mi sono recata in Giordania per un master in reportage. È stata un’esperienza molto intensa che ha cambiato radicalmente la mia idea di fotografia e che, soprattutto, ha modificato completamente i miei ‘scatti’. La passione per quest’arte mi spinge ad ampliare le mie conoscenze. Da poco sono stata ammessa ad un master a Milano, presso lo IED, dove avrò la possibilità di studiare con fotografi esperti … sicuramente anche quella sarà una valida occasione di crescita.’
Michele Puleio, chitarra e voce, suona anche nei ‘Femme Fatale’ con cui si è esibito in Italia e all’estero con pezzi in inglese scritti da loro. Lavora con i disabili, ma vorrebbe fare della recitazione la sua professione: ‘Faccio il terapista – ci racconta – ma voglio fare l’attore, quindi mi sto impegnando affinché questo diventi un lavoro a tutti gli effetti. La musica è una parte importante della mia vita, ma la recitazione viene prima di tutto. Sarebbe bello riuscire a dedicarmi ad entrambe, ma se dovessi scegliere darei sicuramente priorità al teatro. Recitare ha cambiato completamente il mio modo di essere, per questo mi ci sento legato in maniera molto forte. Più della musica, infatti, mi consente di essere me stesso fino in fondo, di lasciarmi andare completamente, di esprimermi, di sperimentare e di spingermi sempre un po’ più in là. Sono tanti anni che lo faccio e mi sento più sicuro rispetto ad un contesto musicale, dove ho ancora molte cose da imparare e nel quale, in un certo qual modo, mi sento ancora molto insicuro. Infatti, se non ci fosse Matteo, non esisterebbero i Looly and the Noodles.’
Michele oggi fa parte della Compagnia Stregatti, ma ha iniziato le sue prime esperienze già al liceo: ‘Sono entrato a far parte degli Stregatti nel 2013, dopo un corso che abbiamo fatto insieme. Loro mi hanno dato l’opportunità di tornare a fare teatro con una certa frequenza, dopo un periodo di pausa nel periodo universitario, e di questo gli sono molto grato. L’anno scorso siamo andati in scena in diversi contesti, locali e non, con il ‘Malato immaginario’, attualmente abbiamo messo in piedi un nuovo spettacolo, ‘Il gatto in tasca’ di Feydeau. Le mie prime esperienze teatrali sono state al liceo, con il corso tenuto da Francesco Parise, dopo di che ho frequentato la scuola biennale de ‘I Pochi’ sempre con Parise, Serena Pasetti e Daniela Tusa. Poi ho partecipato a qualche stage in giro, alcuni dei quali con Daniel Gol, Luca Zilovich, ecc.
Dopo il liceo ho provato ad entrare nelle accademie di teatro più rinomate (la Paolo Grassi, il Piccolo teatro di Milano, lo Stabile di Genova, lo Stabile di Torino), ma quando ho visto che non ci riuscivo, per non stare con le mani in mano, mi sono iscritto all’università. Mi sono laureato in fisioterapia e oggi per fortuna ora ho un lavoro che mi permette di mantenermi. Ma non mollo il mio sogno, quest’anno ho provato anche ad entrare alla ‘Silvio D’Amico’.
Matteo Rosini (chitarra e voce), a detta di Michele, è l’unico vero musicista del trio, e arrangia in modo superbo le cover del trio. Di lavoro fa il tecnico, ma la sua unica, vera e grande passione è la musica, che ha sempre dominato la sua vita. Suona dall’età di dodici anni, quando suo padre gli mise tra le braccia una chitarra. ‘Devo ringraziare mio padre per avermi avvicinato alla musica, ormai sono vent’anni che suono. Per un anno ho frequentato il conservatorio e ho fatto parte di molti gruppi, tra i quali gli Splincast con il mio migliore amico Gianzo all’età di sedici anni; sono stato il cantante dei Make Plans, con cui facevamo prevalentemente punk rock; i Make Out Session; sono stato il batterista dei Les Enfants en Noir, suonavamo musica grunge, che personalmente amo molto; e poi ancora con i Kidz with Knives e ultimo, ma non ultimo, con il gruppo dei Last Day before Holiday. Con i Looly and the Noodles tendenzialmente ci cimentiamo con i classici del blues, con il country rock anni sessanta/settanta, fino ad arrivare alle ultime hit del pop moderno, tutto rigorosamente arrangiato in chiave ‘nostra’, ovvero in stile retrò cercando di mantenere o di ricreare armonie vocali fresche e moderne.’
A chi è venuta l’idea di creare il gruppo?
A Lucia quando ha scoperto di saper cantare, diciamo che ha avuto una vocazione tardiva– ironizza Matteo – Aveva cantato in pubblico una sola volta, si è esibita con un pezzo scritto da lei in inglese insieme ad un mio vecchio gruppo ( i Make out session). Dopo aver frequentato un corso di canto con Mara Panico, durato un anno, quasi per scherzo ha voluto cantare in sala prove, abbiamo tirato giù qualche pezzo e così è nato il gruppo’
Lucia, come mai questa vocazione per il canto?
“Il canto è entrato nella mia vita negli ultimi due anni, assumendo un ruolo molto importante per me: mi ha insegnato ad accettarmi per quella che sono, senza dovermi cambiare per sentirmi ‘bene’, anzi direi che mi ha migliorata. Questa forma d’arte, proprio come la fotografia, che mi permette di esprimere agli altri come io vedo ed interpreto il mondo.”
Matteo, di solito chi propone i pezzi da fare?
‘Assolutamente insieme, anche se di solito è Lucia a portare la lista delle canzoni. Ci sono tre teste, tre idee di musica completamente agli antipodi. Michele ha come back ground la scena indie pop e indie rock, Lucia ha avuto sempre grande ammirazione per i classici dei blues e del soul, mentre io, come ti dicevo prima, ho sempre suonato punk rock, rock, e musica grunge. L’alchimia che cerchiamo di creare è quella di far acquisire a pezzi nuovi un sound più retrò, un po’ più blues e più rock. Per il futuro ci piacerebbe scrivere pezzi nostri in stile blues dei bassi fondi, al momento questa per noi è la sfida più ambiziosa.’
Come procede il vostro ménage, considerando che nel gruppo coesistono un fidanzato e un fratello?
Beh diciamo che Michele, prima di tutto, è il mio fidanzato – conclude ridendo.
Debora Pessot