Poste italiane spa ha previsto una drastica riorganizzazione del servizio con la chiusura degli uffici e con forti riduzioni dell’orario di servizio: questi tagli colpirebbero soprattutto i piccoli comuni.
Per il territorio piemontese si parla di una possibile chiusura di 40 uffici postali ( 5 in provincia di Alessandria).
Ci sarebbe altresì il ridimensionamento di orario di 24 uffici in provincia.
La razionalizzazione comporterà senza dubbio notevoli disagi per gli utenti delle poste che sono soprattutto le famiglie e le persone anziane che ritirano la pensione e pagano le bollette.
Inoltre favorirebbe una pericolosa ed antistorica disgregazione sociale.
Io personalmente sono favorevole solo alle riorganizzazioni che non arrecano danni o disagi o aggravi alle persone ed alle famiglie, soprattutto a quelle più deboli come gli anziani.
In qualità di Presidente della Commissione Affari istituzionali dell’ANCI nazionale mi sto impegnando, ho convocato una apposita Commissione per giovedì 12 p.v. affinché questi tagli non si verifichino: cercherò almeno di fare mantenere – prima di ogni chiusura – gli sportelli tecnologici ed informatici (ovviamente per le famiglie che possano utilizzare tali modalità) nel caso in cui la dirigenza delle poste sia irremovibile nella chiusura degli sportelli materiali.
Io sono convinto che gli uffici postali, soprattutto quelli ubicati nei paesi o sobborghi, siano un servizio fondamentale per i cittadini ed anche un luogo di ‘incontro’: non è corretto obbligare gli anziani a venire in città per fare le loro operazioni.
Giovanni Barosini