Miraglia scatenato: “No a chi vuole svendere la città per ambizione personale: quali sono i veri progetti per Amag?”

Miraglia Cesare 2“Se qualcuno ha deciso di svendere questa città per soddisfare le proprie ambizioni personali, sappia che i Moderati non ci stanno, e che da gennaio si cambia musica: ad oggi non escludo nulla”. Cesare Miraglia non perde il sorriso bonario, l’ottimismo e la passione per quel che fa, che sia politica, impresa o sport (“sono allenatore della squadra di calcio dei Canottieri, e chiudiamo l’anno in testa alla classifica del campionato amatori: cosa posso volere di più?”). Ma basta chiedergli un bilancio sulla situazione di Palazzo Rosso, e più in generale sullo stato di salute della città, per fargli cambiare tono e espressione: “come si fa a non essere preoccupati? Basta parlare con la gente, per capire che aria tira ad Alessandria. Noi lo diciamo da tempo, inascoltati: ma adesso ci siamo stancati davvero, e il 2015 deve partire con un passo diverso. Chiediamo, su tutti i fronti, quella trasparenza che finora è mancata, e a cui i cittadini hanno diritto”.

Ma a cosa si riferisce Miraglia, in particolare? E cosa succederà, se il sindaco Rossa non dovesse optare per quel ‘cambio di passo, e anche di persone’ richiesto dal coordinatore provinciale dei Moderati? Miraglia in verità già nel corso di una precedente intervista, ben 9 mesi fa, ammoniva: “No al Pd alleato col centro destra, e no alla svendita delle aziende pubbliche” Proviamo a ripartire da lì, per capire se e cosa è cambiato.

 
Segretario Miraglia, il rapporto tra i Moderati e il sindaco Rossa appare sempreRossa Rita 23 più teso e logorato: ci sarà un punto di rottura?
La questione, sia chiaro, è assolutamente politica, nulla di personale. Però è chiaro che, a fronte di un palese voto di scambio sul fronte politico, e a progetti sempre più oscuri sul fronte delle partecipate, e in particolare per quanto riguarda la grande (o piccola, vedremo) Amag, noi non ce ne staremo con le mani in mano, a veder dissipare un patrimonio di aziende pubbliche che sono di tutti gli alessandrini, e che domani potrebbe non esserlo più. Chiariscano pubblicamente come stanno le cose. Altrimenti….

Altrimenti sarà crisi a Palazzo, con elezioni anticipate?
Non arrivo fin lì: dico solo che, nelle scorse settimane, i Moderati e gli altri partiti del centro sinistra alessandrino (precisamente Sel, Comunisti Italiani, Socialisti) hanno dato il via ad un percorso comune di confronto su una serie di temi concreti (a partire dal teleriscaldamento, ndr), ma anche di valutazione complessiva di strategia politica. Chiediamo di contare, di esserci, di sapere nell’interesse dei cittadini: non è possibile che le scelte strategiche siano definite tra poche persone, e senza un confronto politico, pubblico e trasparente.

Barosini 11Miraglia, facciamo chiarezza almeno noi allora: perché accusa il Pd, o meglio il sindaco Rossa, di logica di voto di scambio con il centro destra?
Ma scusi, non faccia il finto ingenuo anche lei: come lo vogliamo chiamare l’accordo con Barosini, per cui in pochi giorni gli hanno dato due presidenze? Una locale, alla guida del Comitato per la valorizzazione del polo museale, ossia Marengo e Cittadella, e l’altra addirittura all’Anci?
Se è un modo per farci capire, da parte del sindaco, che ha trovato altrove, nel centro destra, la stampella per fare a meno degli alleati di centro sinistra, sappia che noi non ci stiamo.

Ma il vero motivo di tensione, segretario Miraglia, a noi pare sia altrove, ossia sulle partecipate. Lei da sempre rivendica la necessità di una gestione completamente alessandrina, mentre teme che per la Grande Amag si stia andando in un’altra direzione: è così?

Innanzitutto se sarà una grande o una piccola Amag vedremo, abbiamo molti dubbi. E diciamo subito che certi De Capitani torinesi, mi passi la battuta, devono tornarsene al piùDe Capitani Stefano presto da dove sono venuti, perché con Alessandria non c’entrano un beato tubo, e lo sappiamo tutti. Le partecipate alessandrine sono un valore della città, in termini di occupazione, e di capitalizzazione aziendale: a chi si vuole svenderle? Cosa c’è sotto, che non viene detto chiaramente?

Anche sull’operazione Amag Ambiente avete dei dubbi? In consiglio comunale vi siete astenuti, quando si è trattato di votare atto di costituzione e statuto….
Ci siamo astenuti per il motivo che ho già evidenziato: la totale mancanza di trasparenza in termini di piano industriale, e di progetto. E questo per quanto ci riguarda vale, ripeto, per tutto il percorso legato al gruppo Amag: diciamo al sindaco ‘cara Rita, basta deleghe in bianco, gli alessandrini hanno diritto di capire cosa volete fare, e nell’interesse di chi’. Aggiungo che, se si pensa al coinvolgimento di imprenditori privati, anche quelli devono essere del territorio: opponiamoci a qualsiasi percorso di svendita a chi viene da fuori, e per forza di cose non può avere la città come suo interesse primario.

La scorsa settimana avete preso posizione anche sul fronte teleriscaldamento: un altro progetto che non vi convince?
Le perplessità, non solo nostre ma anche degli altri alleati del centro sinistra, sono grandi: siamo certi che questo progetto abbia un senso, sia in termini imprenditoriali per Amag, sia per i cittadini alessandrini, in termini di effettivi risparmio e convenienza? E’ tutto molto nebuloso…
Discarica nuovaSi leggono anche notizie inquietanti sui bilanci di Aral, Miraglia: e gli alessandrini si chiedono come possa riempirsi di debiti un’azienda che fa smaltimento rifiuti, e quindi in fin dei conti discariche…
(sorride, ndr) Lei vuol farmi dire troppo, in una volta sola. Ma sono domande più che legittime, da girare a chi guida il Palazzo, oltretutto avvalendosi di figure dirigenziali spesso in assoluta continuità con il passato, e a cui si danno poteri quasi assoluti. Ma le pare possibile?

Non possiamo fare i criptici Miraglia: ce l’ha con l’attuale ragioniere capo Antonello Zaccone, in passato prima assessore e poi dirigente apicale con la giunta Fabbio?
Certo: ma questi sono chiarimenti che deve chiedere all’assessore al Bilancio Abonante: noi lo facciamo da tempo, e le risposte arrivate finora non ci soddisfano.

Miraglia, se tanto ci dà tanto a gennaio su Alessandria tirerà un’aria gelida nonMiraglia Cesare nuova solo a livello meteorologico, ma anche in politica. Lei però già si immagina le reazioni, vero? Diranno che i Moderati vogliono incarichi di potere…
Aspettiamo le reazioni intanto, poi vedremo. Noi chiediamo da sempre di esserci, dentro la macchina pubblica e dentro le aziende locali del Comune, perché è l’unico modo per poter controllare i conti e i progetti, nell’interesse degli alessandrini. Si veda ATM, dove i Moderati in questi due anni hanno fatto un lavoro importante, e non certo per interesse personale. Ovvio, quando vediamo che ci vogliono tenere fuori dalla porta, e che poi arrivano certi personaggi da fuori, qualche dubbio ci viene. Ma se qualcuno pensa di utilizzare le aziende pubbliche, patrimonio di tutti i cittadini, come merce di scambio per far carriera, e soddisfare le proprie ambizioni personali, non lo permetteremo.

FarmaciaUn altro fronte su cui sembrate in dissenso è la gestione di Farm.Al, la società che gestisce le ex farmacie comunali, di cui però il comune di Alessandria controlla solo la minoranza…
Lì di recente il nostro rappresentante (l’avvocato Paola Debernardi, ndr) è stato estromesso dal cda, a proposito dell’importanza di esserci per controllare. Quella di Farm.Al fu operazione condotta male in partenza, secondo noi, e su cui il comune continua a perdere soldi, e a pagare un debito. Ci siamo anche opposti al trasferimento della sede legale a Roma, sempre nella logica per cui le aziende alessandrine devono stare ad Alessandria, e almeno quello lo abbiamo ottenuto. Ma anche lì, nelle prossime settimane torneremo a fare approfondimenti, e a chiedere trasparenza.

Miraglia, nella primavera del 2015 si vota a Valenza: non è che, per ‘scaldare i muscoli’ in attesa delle elezioni alessandrine previste nel 2017, puntate ad un sindaco ‘moderato’ nella città dell’oro?
(sorride, ndr) Guardi, ho in mente un nome che sarebbe una ‘bomba’, ma tutto a tempo debito. E quanto al voto alessandrino, beh: lei dice nel 2017? Vedremo….

Ettore Grassano