Desmond Project: il rock alternativo che punta a Sanremo [Sotto la nebbia]

Desmond concerto 2di Marco Goglino

Desmond Project (o anche semplicemente Desmond) è il nome di un progetto musicale rock alternativo italiano, made in Alessandria.
Il nome deriva da Norma Desmond, personaggio del film Viale del tramonto (1951) di Billy Wilder, una ex diva del muto che dopo l’avvento del sonoro viene praticamente scordata. In questo ruolo sono racchiusi sentimenti e sensazioni contrastanti: prima all’apice del successo, poi lasciata a se stessa, in una sorta di limbo/dimenticatoio.

Dentro le canzoni, almeno per quanto riguarda il primo EP,  lo spirito di Norma èDesmond vividamente presente, i testi sono scritti attraverso quello che potrebbe essere il suo modo di vedere le cose, un occhio “poetico”  ma d’altra parte grottesco, il tutto unito da una punta di ironia tragicomica propria del personaggio.
Il progetto nasce dalla mente brillante di Francesco Audano, classe ’89, dalla sua passione per la musica: a lui si uniscono Stefano Buffone alla chitarra, Giorgio Casanova alla batteria e Daniele Piglione al basso.

Sebbene l’affiatamento sia esattamente quello di una band, il progetto Desmond è ben di più di un gruppo: infatti, non racchiude soltanto l’attività musicale dei quattro ragazzi, ma anche le composizioni di Francesco come solista e autore (che recentemente ha prodotto due colonne sonore, una per un videoclip, l’altra per il trailer di un libro, entrambe sotto lo pseudonimo di Desmond).

FrankSono in compagnia di Francesco, detto Frank, che mi spiega come il suo amore per la musica sia, praticamente, innato: “Non poteva essere altrimenti, mio padre è un gran collezionista di dischi e mi ha trasmesso questa sua passione… Inoltre anche il mio nome ha origine nella musica: di fatti mia madre ha sempre amato le canzoni di De Gregori”, sorride.

“Ho iniziato questa mia avventura grazie al Conservatorio, avvicinandomi prima al pianoforte, poi alla chitarra, poi ho continuato con lezioni private. Il mio approccio non è mai stato molto “accademico”, ho sempre preferito seguire il percorso musicale che mi ero prefissato da solo. E a 14 anni, il primo grande passo: entrai a far parte del mio primo gruppo.”

Per i Desmond, il 2013 è stato un anno molto importante: il gruppo ha definito ilRed Ronnie suo stile, creando una vera e propria firma sonora, espressa in ogni canzone.
Non solo: a dicembre hanno partecipato e vinto il Trofeo Roxy Bar di Red Ronnie.
“È stata un’esperienza unica: ci siamo iscritti al contest senza avere alle spalle nessuna etichetta, nessun agente, e ci siamo confrontati con gruppi di tutta Italia, molti dei quali veramente validi. Eppure abbiamo vinto noi… è stato fantastico!”

Il progetto Desmond non si ferma: in primavera uscirà un nuovo Ep, segno di quella maturazione raggiunta di cui parlavamo poco fa.
Ma il sogno nel cassetto è quello di arrivare ad agosto pronti con un nuovo pezzo-bomba da proporre alle selezioni di Sanremo, il vero prossimo obiettivo dei ragazzi.
Frank inoltre, nel corso degli ultimi anni, ha avuto modo (studiando Linguaggio dei Media presso l’università Cattolica di Milano e prendendo lezioni di canto a Torino) di conoscere realtà musicali diverse dal nostro ambiente alessandrino.

“Milano l’ho un po’ patita, ho preferito la mia esperienza nel capoluogo piemontese: sebbene fosse difficile farsi inserire nelle programmazioni dei locali, Torino è un ambiente in movimento, con tanti gruppi e una diversa cultura dell’ascolto. Ecco, forse è questa la più grande differenza: la gente, anche quando non conosce il gruppo che si sta esibendo, resta in silenzio, per comprendere meglio tonalità, suoni e testi; ad esempio, quando ci esibimmo nel cortile della Farmacia, presso il Sirianni Federicomuseo delle Scienze di Torino (l’evento di cui parla Frank fu un concerto di Federico Sirianni, organizzato dal collettivo artistico Booking Boom, di cui quest’ultimo fa parte, insieme ai Desmond), sebbene tutti fossero lì per sentire Sirianni, durante la nostra esibizione nessuno fiatò, e addirittura, una volta scesi dal palco, ricevemmo molti complimenti sui testi delle nostre canzoni. Una sorpresa incredibile.”

Ma la realtà torinese ha anche difetti che Alessandria non ha: ” I locali di Torino spesso non pagano gli artisti: dato che ci sono molti gruppi, uno disposto a suonare gratuitamente lo si trova sempre; mentre da noi almeno i gestori sono più disponibili a mettersi nei panni di noi musicisti. Le spese che un gruppo deve sostenere sono spesso elevate, fra lezioni di canto, chitarra, affitto della sala prove e quant’altro, e il fatto che alcuni gestori l’abbiano capito è un gran passo in avanti.
Inoltre i gestori della nostra città stanno maturando l’interesse a creare un circuito musicale di tutto rispetto, e ciò non può che farci piacere.”
Frank ci racconta anche della realtà di altre città di provincia,  che recentemente si sono mosse per creare una realtà musicale davvero interessante: è il caso di Mede, città natale del chitarrista Stefano e che ha fatto spesso da seconda casa per i Desmond.

“In Alessandria ad ogni modo, mi trovo bene, ma trovo che alcuni aspettiDesmond concerto dovrebbero essere curati di più sotto l’aspetto musicale: la festa del borgo, il capodanno alessandrino… dovrebbero avere una maggiore organizzazione. Ma noto che c’è una forte spinta da parte dei ragazzi, dei nostri coetanei. La mancanza di volontà è quindi soltanto ravvisabile nelle sfere alte… Logicamente, so che ci sono altri problemi che hanno la priorità, ma diciamo che un po’ più di attenzione sarebbe ottimale.
Perchè quel che manca di più sono le occasioni: cioè ci sono stati eventi che hanno ravvivato la città, come Guit-al, una serata di concerti di chitarra, che ha riempito la Cittadella due anni fa ormai; con il giusto evento musicale, la gente ha risposto positivamente, ma non possiamo organizzarne uno all’anno se va bene e pretendere che basti!”
Francesco ha deciso comunque di rimanere legato ad Alessandria: il progetto Desmond gli ha aperto gli occhi su quanta gente in gamba ci sia nella zona.
“L’idea del viaggio mi affascina è vero, ma adesso voglio dedicarmi al mio progetto e per farlo voglio stare qui. Sono dell’idea che non ci sia periodo migliore per impegnarsi in qualcosa se non questo: quando la voglia di emergere è più forte di ogni altra cosa. Inoltre ho molta fiducia nella mia generazione, noi siamo cresciuti e diventati uomini in un periodo di difficoltà, e  per questo secondo me noi saremo simili ai nostri nonni, che avevano una gran voglia di fare le cose per bene. Saremo capaci di reinventarci… anche se forse solo i figli dei nostri figli potranno godere di una nuova e migliore realtà”.

Stasera, venerdì 14 febbraio alle ore 22, presso il locale Tip Tap Gastropub, via Parma 14, Alessandria, i Desmond Project si esibiranno dal vivo.
Un’ottima occasione per ascoltare la loro musica!