“La crisi? C’è, ma si combatte con qualità dei prodotti e dei servizi”

Russo EvaHa grinta da vendere, Eva Russo (nella foto). E una determinazione che la spinge, anche in questa fase in cui in tanti “tirano i remi in barca”, a progettare il futuro, a partire da una campagna di comunicazione che sta per partire, perché la pubblicità è pur sempre l’anima del commercio. Fondatrice e titolare (insieme al marito Cesare Bertelle, “che sta più dietro le quinte, ma il successo lo dobbiamo prima di tutto alle sue competenze nel settore”) di Non solo porte, azienda di Quargnento che, partita nel 1997 come piccola rivendita di serramenti all’interno del paese, dà oggi lavoro a 12 persone (“noi due, e 10 dipendenti tutti regolarmente assunti”), e che si è ritagliata nel suo comparto di riferimento un mercato di fascia medio alta, “alla ricerca di qualità e assistenza, pre e post vendita, che è francamente difficile trovare nella grande distribuzione”.

E’ la stessa Eva Russo a raccontare il percorso dei primi 16 anni di attivitàPorta 1 dell’azienda di famiglia, e i progetti all’orizzonte. “La partenza fu un’autentica sfida: io avevo appena perso il lavoro, per chiusura dell’azienda in cui ero impiegata. Mio marito già lavorava come installatore di serramenti, e ci siamo detti: perché non provare a crescere, dato che la voglia di lavorare non ci manca, e le capacità neppure?”. I primi due o tre anni, racconta Eva, sono stati duri. Ma non per mancanza di clienti: per l’esatto contrario. “Se lavori bene, consegni installazioni a regola d’arte, e i clienti sono soddisfatti davvero, si scatena il passaparola: e noi davvero ci siamo trovati, in breve, di fronte ad un’autentica crisi di crescita: non eravamo più in grado di soddisfare tutti i clienti, si formava la fila fuori dal negozio, e dovevamo chiedere di ripassare. Per cui abbiamo deciso di fare il salto”. Arrivano così le assunzioni dei primi dipendenti, e la scelta di realizzare una nuova sede, con ampia esposizione e 350 metri quadri di magazzino fuori paese, sulla strada provinciale per Alessandria. “Abbiamo iniziato a costruire la struttura nel 2003, e ci siamo trasferiti nel 2005: continuando nel frattempo ad ampliare il nostro bacino di clientela, e scegliendo di puntare sempre più sulla qualità, sia dal punto di vista dei prodotti, sia della clientela. E, per fortuna, abbiamo sempre lavorato pochissimo con la pubblica amministrazione, dato l’andazzo di quel comparto, oramai, nei pagamenti”. Il che non ha però evitato a Non solo porte di finire nell’elenco dei creditori del comune di Alessandria, e dell’Amiu: “per piccole cifre per fortuna – precisa Eva Russo –, e francamente se mi chiedono di sistemare una serratura o aggiustare una porta per una scuola, non so dire di no: ma se possibile preferisco regalare l’oggetto, piuttosto che infilarmi in una spirale che fa solo perdere tempo, e con recuperi crediti assolutamente aleatori. Mi ha dato un po’ più fastidio invece fornire ed installare le zanzariere, mai pagate naturalmente, nell’ufficio del direttore di una partecipata del comune di Alessandria: ma se sanno di non poter pagare, considerato che stiamo parlando di un bene tutto sommato non essenziale, non potrebbero farne a meno?” Bella domanda, a cui è difficile che qualcuno abbia voglia di fornire una risposta.

Non solo porte sede coloreMa Eva Russo e suo marito Cesare guardano avanti, puntando su segmenti di mercato per fortuna più seri e solvibili: “apparteniamo alla filiera dell’edilizia – spiega la titolare di Non solo porte – e naturalmente la crisi si sente, eccome. Per fortuna, grazie alla qualità dei prodotti e dei servizi che proponiamo, non ne siamo però stati travolti: anche perché ci teniamo alla larga da progetti edilizi troppo ampi, e con forniture a rischio, e lavoriamo quasi esclusivamente con privati, e con pochissime aziende edili di assoluta fiducia. Il rischio insolvenza altrimenti diventa davvero troppo alto, e non ne vale la pena”.

Altra questione che ha generato grande incertezza nel comparto è stata quella sul rinnovo degli incentivi legati all’adozione di soluzioni domestiche finalizzate al risparmio energetico, e anche qui Eva Russo parla chiaro: “Ma le pare possibile che lo Stato decida sempre tutto all’ultimo, tenendo con il fiato sospeso gli operatori dei comparti economici coinvolti da questo o quel regolamento? Questa degli incentivi è stata un’altra di quelle ‘altalene’ che ci hanno tenuti con il fiato sospeso: e vedremo se davvero, e fino a quando, continueranno. Ma c’è poi tutta la jungla delle regole amministrative, fiscali, di sicurezza del lavoro: tutto cambia continuamente, e gli stessi addetti ai lavori spesso brancolano nel buio, e  non sanno cosa consigliarti. Non è certamente questa la strada per aiutare l’economia italiana a riprendere un buon passo, diciamo così”.

Eva Russo, anche sul fronte dell’impegno associativo-imprenditoriale, è impegnata in primaPorta 4 fila: “da alcuni anni – spiega – ci siamo iscritti a Confapi, dopo una precedente esperienza con Ascom. E, senza nessuna intenzione di fare polemica, posso dire che la differenza l’ho sentita: Confapi ti sta davvero al fianco, e c’è sempre,  su tutti i fronti: pronta a consigliarti, supportarti, sostenerti”. E , considerato che la signora non ama stare con le mani in mano, ha trovato modo di impegnarsi attivamente anche lì: “sono vice presidente di Apid, la costola di Confapi che intende dedicarsi alle problematiche specifiche delle donne che fanno impresa. Insieme alla presidente Roberta Pedri intendiamo fare il possibile per dar vita a incontri, seminari, scambi di esperienze anche informali ma di sostanza, per aiutarci a vicenda ad affrontare e superare in maniera brillante le difficoltà, e per scambiarci idee e stimoli preziosi. Il primo passo, attualmente in corso, è la mappatura di tutte le aziende associate a Confapi in cui esiste, nella proprietà, una presenza femminile. Ma ben vengano, naturalmente, anche segnalazioni di imprenditrici esterne all’associazione: quel che conta è conoscerci, incontrarci e confrontarci su progetti concreti”.

Ettore Grassano

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