“Futuro assessore al Commercio? Ma io sto già facendo politica, insieme a tanti altri, commercianti e non: la politica migliore, quella che si mette al servizio della città, e della comunità. Senza bisogno di iscrivermi ad un partito, o di aderire ad uno schieramento”. Davide Valsecchi ad Alessandria ormai sono davvero a non conoscerlo: per la sua attività imprenditoriale in via San Lorenzo, per il suo impegno diretto all’interno di Ascom (“coordino le attività dei commercianti del centro cittadino: ma siamo una squadra, conto come gli altri”), e anche per le sue frequenti ‘incursioni’ nel mondo televisivo ed editoriale (“ma ho deciso di rallentare, perché non è il mio mestiere, e un quarto d’ora di tv significa tra trasferimento, prove e registrazione almeno 48 ore di impegno”). E confessa appunto che “quasi ogni giorno qualcuno, fra amici e conoscenti,mi fa qualche battuta sull’assessorato al Commercio: lusingato, naturalmente. Ma pure quello è un impegno totalizzante, a me le cose piace farle bene, e in pista di attività ne ho già abbastanza, no?”.
45 anni, Valsecchi vive ad Alessandria dal 2003, e oggi si sente alessandrino a tutti gli effetti: “prima di avviare la mia attività in città ho gestito negozi a Genova, e a Novi: non è vero che ad Alessandria sia più difficile. E’ difficile ovunque, soprattutto oggi: e ovunque ce la fai se metti in campo passione, impegno, competenze”.
Qualche anticipazione sulle sfide di Ascom per il 2017 ci è stata fornita prima di Natale dalla direttrice dell’associazione Alice Pedrazzi, e un quadro di dettaglio è emerso nel corso della serata di presentazione di giovedì scorso.
Con Davide Valsecchi cerchiamo dunque di analizzare meglio obiettivi e strategie, e di capire qual è lo stato dell’arte del commercio alessandrino, e cosa i commercianti chiederanno ai candidati sindaco delle ormai prossime elezioni di primavera.
Davide, Alessandria è davvero una ‘piazza’ così difficile, o ci piace solo dipingerci così?
Le difficoltà oggi ci sono ovunque: provate a parlare con un commerciante di Genova, di Torino o di Miano, e nessuno vi dirà che sono rose e fiori. Io in città ci lavoro dal 2003, e all’inizio è stata davvero dura: perché ho dovuto cominciare da zero, e conquistare la clientela puntando soltanto sulla qualità del servizio. Ma è sempre così: anche quando l’hai conquistata, devi saperla mantenere, e offrire ogni anno qualcosa di più, e di meglio.
Il commerciante è spesso individualista: punta più al risultato personale, che a fare squadra. Ma Ascom sta facendo una scommessa diversa….
L’individualismo è fondamentale, sia chiaro: e anche un certo spirito di concorrenza, sia pur leale. Oggi però tutti abbiamo capito la lezione, credo: Alessandria o riparte tutta insieme, o non riparte. Per questo faccio un po’ fatica a pensare i commercianti come una categoria a parte: io mi sento prima di tutto un cittadino di Alessandria, interessato a vederla più bella, più positiva, più ricca di opportunità. In Ascom ho trovato un gruppo di persone che la pensa come me, e davvero stiamo lavorando in grande sintonia: anche intergenerazionale devo dire, con i più anziani che sono prodighi di consigli, ma dicono anche ‘ora tocca a voi, rimboccatevi le maniche e datevi da fare”.
Nel 2017 cosa proporrete di nuovo?
Oltre a riproporre, ampliato e migliorato, Aperto per Cultura (brand che verrà anche ‘esportato’ in quel di Siracusa, ndr), abbiamo in cantiere diverse novità. Intanto abbiamo aderito con piacere al progetto di Marcello Canestri, che anche quest’anno riproporrà in Cittadella, a giugno, il suo progetto per ridare un sorriso ai bambini: per Ascom aderire ad un’iniziativa così bella e importante è un onore, e cercheremo di dare il nostro contributo perché sia ancora più bella e riuscita. E poi cercheremo di valorizzare pienamente l’area del nuovo ponte….
Si parla di una grande festa di primavera: ci dice qualcosa di più?
Dopo la splendida esperienza legata ai presepi napoletani, stiamo pensando ad un’altra partnership prestigiosa, questa volta con la moda milanese. Ne stiamo parlando con interlocutori qualificati, e senz’altro la location del Meier potrebbe essere ottimale. Bisogna trovare la data ottimale, che tenga di un’altra, possibile e auspicata, scadenza importantissima, legata al campionato dei Grigi. Tocchiamo ferro, naturalmente: ma tutti noi a maggio speriamo di festeggiare la serie B!
La vostra partnership con l’Alessandria calcio, in effetti, sta portando bene ad entrambi: lei è tifoso, Valsecchi?
Sono sempre stato milanista (nonostante le mie radici genovesi), quindi può immaginare cosa ha significato per me, nel corso del 2016, vedere l’Alessandria affrontare prima il Genoa, e poi lo stesso Milan. Oggi tifo Grigi più che mai: per sport, ma anche per tutto quel che la squadra e la società rappresentano, come vòlano per tutta la città.
Quindi lei ci crede ad una città in ripresa, nonostante scenari anche nazionali non floridi?
Ci dobbiamo credere, e respiro, vivendo tra la gente davvero ogni giorno della mia vita un clima di ritrovata voglia di fare, di esserci, di partecipare ad iniziative, eventi, progetti comuni. I commercianti, in particolare, si stanno davvero mettendo al servizio di Alessandria: e un commercio vivace, capace di innovazione e di intercettare i bisogni delle persone, significa ricchezza per tutta la collettività. Vetrine belle e luminose vuol dire anche strade meglio frequentate, e più sicure.
Lo avete spiegato anche ai signori di Ica, i nuovi ‘esattori’ per conto del comune di Alessandria?
(sorride, ndr) Lì la partenza, un anno fa è stata certamente traumatica. Io stesso, come tanti colleghi, mi sono ritrovato a ‘frenare’, su molte attività promozionali, nel timore di vedermi ‘piovere’multe e ammende: nell’incertezza, uno non fa. Ma questo oggi più che mai è un boomerang. Da qualche mese mi pare che si stia ritrovando un nuovo equilibrio nei rapporti, speriamo che si sia imboccata la strada giusta.
Ma lei, Valsecchi, ad un ragazzo o ragazza di vent’anni consiglierebbe di aprire, oggi, un’attività commerciale?
Certamente consiglierei di valutare bene il progetto, di non ‘buttarsi alla cieca’, perché la buona volontà e la voglia di fare bene a volte non bastano. Le modalità del commercio stanno cambiando, è indubbio, anche se dipende poi molto dai comparti, da cosa vendi. La ‘chiave’ però non può che essere una: innovazione, e qualità del servizio. Mia figlia, che ha 15 anni, è bravissima a muoversi in rete, e a cercare lì le opportunità migliori: e come lei tutti i suoi coetanei. Chi ignora la direzione in cui il mondo sta evolvendo, tra dieci anni pagherà un conto salato. La soluzione è saper fornire davvero un servizio su misura, che vada dalla consegna a domicilio alla consulenza personalizzata. Nel mio negozio, ad esempio, non ci limitiamo a vendere pesce: diamo anche ricette semplici e facilmente realizzabili, e un numero di telefono a cui chiamare a qualsiasi ora, per consigli ‘in diretta’ dalle cucine dei clienti. Sembra poco, ma è fondamentale.
E la politica? Come Ascom, cosa chiederete ai candidati alla poltrona di sindaco?
Di chiarire bene, in campagna elettorale, che intenzioni hanno sul fronte del commercio, ma soprattutto come il commercio si inserisce nel loro progetto di città. In questi ultimi anni il comune di Alessandria ha intrapreso, con decisione, un percorso di forte collaborazione con le associazioni del commercio, e con Ascom in particolare. Noi chiediamo che si continui così, che l’interazione sia sempre più forte, e reale. E siamo anche, sia chiaro, pronti ad una forte collaborazione a tutto campo con le altre associazioni di categoria, a partire da Confesercenti. Quello che conta è riempire di progetti e di vitalità Alessandria: se succederà, tutti ne tratteremo benefici, commercianti e non commercianti.
Davide, lei parla già da assessore al Commercio!
(sorride, ndr) Seriamente: credo che l’assessorato al Commercio sia forse il più importante in assoluto, per le ricadute complessive sulla città: e so bene che si tratta di un ruolo delicatissimo, e che necessità un impegno totalizzante. Di impegni ne ho già abbastanza oggi: anche se non mi tiro mai indietro quando c’è da dare una mano a realizzare progetti in cui credo, e che possono portare vantaggio alla nostra comunità.
Ettore Grassano