E’ stata più volte lamentata, sotto la passata Amministrazione, la marginalizzazione del Consiglio Comunale da parte del Sindaco e della Giunta. Lo stretto minimalismo imposto al Consiglio – salvo “passatempi consultivi” di scarso peso – era forse formalmente legale (con sentiti dubbi sulla mancanza, talora, di informazioni e documentazioni ai Consiglieri), ma politicamente e culturalmente significativa: il potere sia unico e indivisibile. Punto.
Abbastanza scontato, dunque, che dalla nuova Amministrazione ci si aspettino atteggiamenti più “aperti” nel senso di un confronto di base con gli eletti in Comune e, loro tramite, con i partiti e i movimenti che li hanno espressi.
Il Ponte Meier è uno dei nodi che dovrebbero tornare in Consiglio. Vuoi per confermare l’iter avviato dalla Giunta Fabbio (in attuazione dell’idea Calvo), vuoi per modificarlo più o meno sensibilmente, sospensione compresa. La storia che…ormai il treno è partito e non resta che far buon viso burocratico-finanziario, stride con gli allarmi drammatici propalati sulla tenuta dei conti comunali e con le previsioni divulgate circa le politiche lacrime-e-sangue preannunciate ai contribuenti. Se non sono circostanze eccezionali queste, che possono indurre a “riprendere in mano “ il contratto di costruzione per cercare una via d’uscita meno onerosa, o per rimettere in causa eventuali clausole-capestro, o per sospendere la partita, non si vede quali altre.
Bisogna rimettere sulla bilancia, anche solo per un controllo tecnico-finanziario aggiornato al 30.6, gli elementi di costo del manufatto, le “aggiunte” già apportate, le “revisioni prezzo” prevedibili in base ai tempi e all’esperienza, nonché la famosa “penalità” di cui si parla in termini drammatici ma senza esplicitarla nelle condizioni e nelle dimensioni, e, infine le fonti di finanziamento, scalate secondo i diversi gradi di affidabilità delle promesse rilasciate al Comune.
Indipendentemente da ciò che si può pensare di tutta l’avventura Ponte Meier, si è già detto che la “verifica in aggiornamento” può anche concludersi col disco verde alla prosecuzione dei lavori come da progetto (nella sua non ben nota ultima edizione e dunque da precisare pubblicamente): l’importante, l’essenziale è che, in nome della sempre invocata trasparenza, l’operazione peso, verifica e conclusione avvenga in Giunta e in Consiglio comunale con un franco dibattito.
Non ci sembra di chiedere molto, ma lo chiediamo con determinazione.
Associazione Arcipelago – Alessandria