“Cociv non può scaricare sui lavoratori, sul territorio, sulla tempistica dei cantieri e, in definitiva, sul Paese le proprie responsabilità. Le notizie di questi giorni, che riguardano la decisione unilaterale del general contractor, di cui le autorità locali neppure hanno avuto comunicazione preventiva, di rescindere i contratti con diversi subappaltatori e di bloccare i cantieri, ribalta sui lavoratori prospettive pesanti e inaccettabili. Su questa via è destinato a saltare il recente accordo siglato con la Regione Piemonte per le ricadute occupazionali locali della realizzazione del Terzo Valico, ed già stata annunciata la messa in mobilità di centinaia di lavoratori.
Tutto ciò è intollerabile: lo Stato non può consentire che lo stesso soggetto cui va ascritta la responsabilità di aver nominato le figure su cui la magistratura sta indagando, e di non aver operato quando era ora per impedire episodi di corruzione e di infiltrazione della criminalità organizzata, facciano ora pagare il conto ai lavoratori e alle comunità locali. Gli ultimi capitoli di questa inquietante vicenda ci convincono una volta di più che l’unica strada per realizzare l’opera in condizioni di legalità e trasparenza, e in un clima di recuperata credibilità istituzionale, sia quella del commissariamento. Per questo svolgeremo sia nei confronti del Governo sia di ANAC tutte le iniziative necessarie perché si arrivi al più presto a una decisione ormai inevitabile”. Lo scrivono in una nota i senatori del Partito democratico Daniele Borioli e Stefano Esposito.