È legge la nuova normativa sulle cave in Piemonte. Il Consiglio regionale, nella seduta del 9 novembre ha infatti approvato all’unanimità (non ha partecipato il gruppo M5s) la “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”, vale a dire la proposta di legge numero 165.
Di fatto la norma è finalizzata ad operare un riordino ed un ampliamento della disciplina in tema di attività estrattive che consenta, nel territorio piemontese, uno sviluppo dell’attività di coltivazione di cava in sintonia con il rispetto dell’ambiente.
In Piemonte, oltre alle attività estrattiva per il reperimento di sabbie e ghiaie, sono presenti notevoli giacimenti e cave di materiali industriali, per la produzione di cemento, calce, gesso e laterizi e per l’industria vetraria. Nel campo delle pietre ornamentali di pregio si rilevano alcune importanti aree estrattive, in particolare, ad esempio, la coltivazione di graniti, serizzi, e beole nel Verbano Cusio Ossola, la pietra di Luserna nel territorio dei Comuni di Bagnolo Piemonte, Luserna San Giovanni e Rorà e la quarzite nel territorio del Comune di Barge.
In tutto si tratta di 45 articoli che vanno a riformare il comparto, mettendo come punto di partenza la programmazione, quella che è mancata per molti anni.
La normativa mantiene i livelli sanzionatori precedenti e aumenta i casi di esclusione per le concessioni. Non basta fare una buona legge per essere sicuri di avere un sistema che funzioni bene. Molto dipenderà anche dai provvedimenti applicativi di competenza della Giunta. Ma questo percorso è stato condiviso nella convinzione che non fosse rivolto solo al settore e un gruppo di operatori economici, ma anche volto a far crescere un intero comparto e in generale l’economia piemontese.
Domenico Ravetti
Vice Presidente del Gruppo Consiliare del PD
Presidente IV Commissione Sanità, Politiche Sociali, Politiche per gli Anziani