25 Aprile e 1° Maggio: due date per parlare di Nuova Liberazione. Poiché ci sentiamo occupati da color che dovrebbero governarci. Il 25 Aprile siamo stati con Giampiero Ignaccolo, architetto milanese sprofondato nella povertà dalla crisi, da uno Stato nemico e indifferente e dalla banche.
Il 1° Maggio stiamo con tutti i lavoratori e i non-lavoratori che, per gli stessi motivi, perdono ogni giorno la dignità di cittadini e di persone, ormai nuovi servi e nuovi oppressi in un sistema ingiusto. E stiamo con Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore, che ha sottratto la riscossione delle tasse non pagate a Equitalia e l’ha consegnata alla Comunità montana. Un gesto legale e non violento, che dice molto di come la società italiana vive questo Stato e questo sistema neo-oppressivo. E indica una direzione precisa: portare umanità e vicinanza anche in un campo gelido come quello della tassazione. Non l’incitamento a non pagare le tasse, ma un ritorno alla relazione coi cittadini, al parlarsi, a conciliare, a non tartassare, a comprendere prima di bastonare. Perché il nostro sistema oggi è così: aiuta i forti, bastona i deboli.
Mentre una nuova politica e un nuovo Stato dovranno fare il contrario: forti coi forti e teneri coi deboli. Un esempio, quello di De Carlo, da seguire.
Corrado Parise