Sono le sei di sera e il cielo, grazie all’ora legale entrata in vigore da poco, è ancora chiaro, anche se un po’ grigio. Sono davanti all’Ambra per incontrarmi con Paolo Scepi, che è il direttore artistico dell’Ambra Teatro, oltre a essere un bravo attore ormai di lungo corso, e per la prima volta guardo con attenzione la struttura.
È strano, sono venuto qui molte volte, quasi sempre di sera e non l’ho mai guardato bene, il cinema teatro Ambra. Mi ricorda l’entrata di una stazione ottocentesca o di una fermata della metropolitana londinese, caduta per sbaglio in questa nostra trasandata cittadina e quando entriamo quasi mi aspetto di vederci venire incontro il melting pop della Londra attuale o qualche tipico londinese dell’altro secolo.
Invece incontriamo solo i clienti abituali del bar (loro sicuramente dell’altro secolo…), intenti a serissime partite di carte. Ci sediamo nel foyer per non disturbarli e Paolo mi racconta la sua storia teatrale.
Gli ho chiesto di incontrarci per parlare della stagione all’Ambra e anche la sua storia. Chi fa teatro in città è sostenuto solo dalla sua passione, perché è chiaro che non c’è una strada per la fama o la ricchezza facendo spettacoli qui e le storie di passioni umane a me piacciono.
Scepì comincia a fare teatro a Napoli, da dove proviene, nel 1986. Nel 1988 si trasferisce ad Alessandria, e subito cerca qualche contatto per riprendere l’attività. Trova tra gli altri Enzo Buarné, purtroppo scomparso recentemente, di cui mi prega di ricordare la generosità, l’apertura mentale e la curiosità per il nuovo, che insieme a Laura Gualtieri stava cominciando l’avventura del Teatro del Rimbombo.
Si unisce a loro e comincia così la sua attività sul territorio. Ricorda in particolare le serate in un bar di Pozzolo Formigaro, il bar Aleph, che aveva un palco su cui ci si poteva esibire e in cui sperimentò anche il cabaret con Angelo Repetto.
Negli anni successivi con Gianluca Ghnò e Fulvio Ferrari fondò i Dispari. I Dispari hanno avuto una bella storia di spettacoli e corsi durata parecchi anni e nel momento in cui Gianluca ha proseguito con gli Stregatti, Paolo ha continuato con i Dispari, associando all’attività di attore quella di organizzatore teatrale. I primi anni a Fresonara e poi, dal 2007, al teatro Ambra.
Gli chiedo come mai ha pensato di proporre spettacoli teatrali all’Ambra e lui mi risponde che semplicemente gliel’hanno chiesto, per evitare che l’Ambra diventasse un parcheggio. Il cinema era ormai inutilizzato e farlo diventare una sala teatrale era la soluzione. Insieme a Giorgio Abonante, reduce dall’organizzazione di Etnomosaico a Cassine, e Tiziano Cosentino, presidente del Dlf, inventarono il teatro Ambra, all’inizio con i Martedì dell’Ambra e poi con stagioni più strutturate e spettacoli nei week-end.
Quest’anno gli spettacoli dell’Ambra fanno parte del cartellone unico proposto dal Comune ed è stato possibile portare spettacoli di compagnie professionistiche e in più, con l’aiuto di Salvatore Coluccio, concerti e spettacoli musicali. Le risorse naturalmente non sono molte e gli spettacoli che vengono proposti hanno quasi sempre pochi attori e poche scenografie, ma la qualità si cerca di mantenerla ‘alta’, e questo negli anni ha creato un piccolo gruppo di appassionati.
Il pubblico ha risposto discretamente, anche se, mi dice Paolo, in città c’è molta frammentazione, con eventi in luoghi abbastanza disparati, senza un coordinamento, e può capitare di avere nella stessa sera proposte che si rubano gli spettatori a vicenda e questo, quando è successo, ha influito negativamente. In attesa del Comunale, che secondo Paolo potrebbe aiutare facendo da catalizzatore degli eventi teatrali, le stagioni proseguiranno e gli piacerebbe aggiungere a spettacoli professionistici anche un cartellone di spettacoli prodotti localmente. Da questo capisco che lo spirito da teatrante rimane, più forte di ogni considerazione da direttore artistico.
Non per niente mentre lo intervisto arrivano per le prove due degli attori del prossimo spettacolo dei Dispari. Parliamo ancora un po’, i nomi di chi fa teatro in zona li conosciamo, si è una famiglia allargata, ognuno con le proprie idee e il proprio modo di proporsi. Per questo Paolo vorrebbe il più possibile riunire chi fa teatro, per evitare una dispersione che non aiuta né la qualità né la possibilità di richiamare pubblico.
Non so quanto questo gli sarà possibile, rifletto mentre lo saluto ed esco, i caratteri non sempre combaciano e nella mia esperienza teatrale ho visto più gruppi sciogliersi che unirsi. Un po’ di attori di varie compagnie comunque Scepi li ha già riuniti, per il suo prossimo spettacolo che debutterà a fine aprile, scritto da Paolo stesso, con regia di Angelo Repetto e che si intitola ‘Amore… non è amore’: e questa mi sembra già una buona notizia.