Ambra Brama di Teatro: la Grande guerra rivive in “Solo #1 – Una vita”

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Antonio Trentin è solo un ragazzo, appartiene a una famiglia piccolo-borghese del Nord-Est italiano e della guerra non conosce nulla. Il primo conflitto mondiale, stravolgerà il suo mondo e lo condurrà a compiere un gesto di inaspettato e drammatico altruismo.

E’ questa storia, di un giovane come tanti dei primi anni del secolo scorso, a costituire il filo narrativo di “Solo #1 – Una vita” che, dopo il debutto del maggio scorso sotto forma di studio di spettacolo, verrà proposto sabato 27 febbraio alle ore 21 al Teatro Ambra di Alessandria (viale Brigata Ravenna 8), nell’ambito della rassegna teatrale “Ambra Brama di Musica e Teatro”.

Il costo del biglietto è di 12 euro (intero), ridotto a 10 euro per i soci DLF e per coloro che frequentano l’Università delle tre età (UNITRE).  È prevista una prevendita di € 2,00 qualora si volesse prenotare in anticipo e riservare un posto. Per l’acquisto dei biglietti in prevendita occorre rivolgersi al DLF, in viale Brigata Ravenna 8, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

L’iniziativa è a cura di Quizzy Teatro, di Monica Massone, in collaborazione con DLF Alessandria-Asti per Ambra Brama di Musica & Teatro. Vista la concomitanza di date, il secondo appuntamento con i Workshop di Teatro di Quizzy Teatro (di cui avete già ricevuto informazioni), in programma sabato 27 febbraio ad Acqui, sarà posticipato a sabato 6 marzo, con lo stesso programma, che qui riportiamo.

Sabato 6 marzo – MOVIMENTO SCENICO con Tatiana Stepanenko
(Ballerina e Insegnante)     

Consapevolezza del corpo – Lavoro in coppia: emozione e musica – Lavoro in gruppo: coreografie di base
Orario: dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 18
Sede: Galleria “Volta” 12 – Acqui Terme (AL).

“Solo #1 – Una vita” è la storia di un uomo “qualunque”, uno tra i milioni di Militi Ignoti, volti senza nome e corpi senza identità, chiamati a dare vita, sogni e affetti alla causa del “Bene Comune” contro il “Male” a minaccia della “Libertà”, durante la Prima Guerra Mondiale.  Siamo in un periodo compreso tra il 1913 e il 1917 e il giovane Antonio desidera un’emancipazione, un’affermazione di sé stesso e della propria individualità, al contrario di quanto vorrebbero il padre (artigiano calzaturiero e proprietario di un’avviata bottega, ansioso di offrire una stabilità lavorativa al figlio), la madre (donna votata alla “quiete” domestica e al rispetto delle convenzioni sociali), e il “Professore” (conscio di poter giocare “al gatto e al topo” con il destino del giovane, capace di influenzare la riuscita o il fallimento della sua esistenza). Attorno a lui, la compagnia di amici, uniformati a un’esistenza di sorrisi d’ordinanza e risate forzate, a una realtà fredda che Antonio rifiuterà, inseguendo il suo ideale di Libertà attraverso la Guerra.

Rispetto alla versione proposta lo scorso maggio, lo spettacolo di sabato 27 febbraio sarà arricchito da un Atto III, composto da quattro lettere che Antonio scrive alla madre dal fronte. Con l’ausilio di filmati e altre tecniche narrative molto coinvolgenti, verrà raccontato il “retroscena” della Grande Guerra, quello che spesso è stato taciuto e nascosto.

Monica Massone ha curato l’ideazione e la regia teatrale, mentre nei panni di Antonio ci sarà Fabrizio Pagella. Diplomato al Corso Attori della Scuola d’Arte Drammatica di Milano “Paolo Grassi” nel 1997, Pagella, si è formato tra gli altri, con Gabriele Vacis, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Gianpiero Solari.  Regista lirico, organizzatore, attore di esperienza, Pagella, ha anche lavorato per la televisione (“42° parallelo” con Lella Costa RaiUno, “La Squadra” RaiTre, “Camera Cafè”, “Visitors” ItaliaUno) e la radio (radiodrammi per Radio3 Suite, inviato per “Caterpillar” Radio2) ed è il fondatore dell’associazone culturale Masca in Langa di Monastero Bormida, in provincia di Asti.

Un ruolo importante è svolto dal video, che nel racconto, costituisce una linea narrativa parallela rispetto alla storia agita dal vivo. E’ sia video-scenografia, che film in forma “ibrida” perché rispetta la tempistica teatrale e, al contempo, è strutturato a “video-clip” ossia evocativo di circostanze e luoghi. A curare la Regia Video c’è il videomaker novese Daniele Lince, formatosi alla Scuola d’Arte Cinematografica di Genova. Realizza cortometraggi da quando ha 14 anni; gli ultimi “Piccoli Dei” e “Il Metodo Marcy” sono stati presentati al 66e e al 67e Festival de Cannes, Short Film Corner 2013 e 2014.

Il supporto tecnico, infine, è a cura di Stefano Moiso, grande conoscitore di tutto ciò che riguarda l’audio e le luci. A questo mondo si avvicina da bambino, frequentando i locali della “S.O.M.S.” di Silvano d’Orba e assistendo alle prove della compagnia giovanile musicale diretta dal padre. Pur non avendo mai intrapreso studi specifici, approfondisce le conoscenze tramite “service” a band locali e supportando le compagnie ospitate nel teatro. Collabora da lungo tempo con Monica Massone.

Per la sua valenza storico-culturale lo spettacolo “Solo #1 – Una vita” verrà proposto nelle prossime settimane agli studenti delle Scuole Medie di I Grado, della provincia di Alessandria e non solo. In particolare il 2 e 3 marzo, alle ore 10, si svolgeranno due repliche presso il Teatro “Besostri” di Mede (via Matteotti, 33), grazie alla bella collaborazione che Quizzy Teatro ha avviato due anni fa con l’omonima Fondazione che gestisce il Teatro.

Nonostante sia una replica scolastica, il Teatro apre le porte anche a chi ha voglia e modo di assistere allo spettacolo, a ingresso gratuito.