L’assessore alle Partecipate del Comune di Alessandria, Giorgio Abonante,
interviene sulle voci (sollevate da più parti, e riprese nei giorni scorsi da un’interpellanza del consigliere comunale Piercarlo Fabbio, ma anche dalla Cgil) relative ad aumenti retributivi ad alcuni dipendenti di ATM.
E’ vero o no che questi aumenti ci sono stati, pur essendo l’azienda di trasporti alessandrini ad un passo dal baratro, e in attesa di decisioni decisive per il suo futuro?
“La questione è semplice – afferma Abonante – e riguarda due dipendenti che da circa tre anni svolgono mansioni che prevedono inquadramenti contributivi superiori: la loro retribuzione è stata adeguata ai parametri previsti per l’incarico svolto. Già da novembre 2015, infatti, come comunicato dall’azienda stessa, a seguito di un tentativo formale di conciliazione presso la Direzione Territoriale del Lavoro, il CdA pro tempore ha ritenuto opportuno riconoscere l’adeguamento a fronte della rinuncia da parte degli stessi dipendenti ad esigere il pagamento di tre anni di arretrati che qualunque Giudice del lavoro avrebbe loro concesso”.
Insomma: è vero, ‘l’adeguamento’ retributivo c’è stato, ma secondo la proprietà non si poteva fare altrimenti.