Teatro comunale di Alessandria: la comica finale

Teatro-comunale-AlessandriaCultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno.
(Karl Kraus)

Giuro che martedì mattina leggendo il quotidiano La Stampa ho più volte guardato la data per accertarmi che non si trattasse del 1 aprile. Da quando mi trovo nella vostra città, solo un’altra volta sono rimasto ugualmente sbigottito: si parlava del nuovo ponte, di turisti provenienti da tutto il mondo e di benefici incalcolabili per l’economia locale.

Allora sorrisi, anzi risi di gusto come molti alessandrini. Questa volta invece lo sconcerto ha preso il sopravvento.

Riepilogo allora, nel caso qualcuno si fosse distratto:

Teatro comunale di Alessandria  risanato ma non utilizzabile, ovvero si potrà entrare, ma non ci sono neanche le sedie, e comunque di poter realizzare uno spettacolo non se ne parla nemmeno.
(era una casa tanto carina/senza soffitto,senza cucina/non si poteva entrarci dentro/perché non c’era il pavimento. Sergio Endrigo, La casa).

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Bisognerà inoltre affidarsi alla mitezza del clima per alcuni spettacoli previsti in primavera, visto che il sistema di riscaldamento così com’è parrebbe non utilizzabile, quindi si stanno studiando metodi diversi atti a scaldare in modo mirato. Proporrei dei phon asciugacapelli da dare in dotazione agli spettatori: magari sponsorizzati.

Ma se anche tutto questo si realizzasse (sedie in platea, clima mite e phon), il teatro così com’è…..no, proprio non va più bene, decisamente sovradimensionato rispetto al periodo in cui è stato aperto.

Infatti nel frattempo ogni comune centro zona si è dotato di un proprio teatro, e quindi i 1.200 posti risultano veramente troppi.
Quindi al posto della seconda e magari della prima galleria si potrebbe  fare una palestra.
Una palestra? E poi magari una galleria commerciale: ma bada ben badaBadilate di cultura ben, ovviamente dedicata all’arte.

Dopo 5 anni di chiusura forzata, dopo che sono stati spesi molti soldi (ma alla fine chi ha pagato la bonifica?) venite a dirci che questo teatro non va più bene comunque?
Pensarci prima no? E come se non bastasse ora si darà una consulenza a qualcuno dal valore di 100 mila euro perchè ci dica cosa farne.
Traduciamo: facciamo finta che possediate una vecchia auto che vale 1000 euro, a seguito di un sinistro riportate 3000 euro di danni, la fate aggiustare, saldate il conto all’officina e poi siccome in fondo quell’auto non vi piaceva più ed era anche un modello superato date 1000 euro a qualcuno perché vi consigli cosa farne. Normale, chi di noi non agirebbe cosi, chi???

Fatico veramente tanto a commentare e comprendere una simile notizia, di certo di sovradimensionato non c’è evidentemente solo il teatro, ma anche l’utilizzo della parola “cultura”, perlomeno in ogni campagna elettorale.

Diogene (il cane)