Avvocato Garaventa: “Non c’è solo Erri De Luca: parliamo di un caso paradossale di libertà di stampa messa in discussione, a casa nostra!”

Garaventa FabioChi di noi almeno distrattamente non ha seguito, in questi mesi, la vicenda dello scrittore Erri De Luca, prima accusato e poi assolto grazie all’applicazione dell’articolo 21 della Costituzione? Quello che dice, per intenderci, “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Ma non è di De Luca che vogliamo parlare qui: il suo caso ha avuto una ridondanza mediatica anche eccessiva, e come sempre ‘inquinata’ dagli ‘ingombranti’ trascorsi politici giovanili del celebrato scrittore.

Sono invece purtroppo all’ordine del giorno casi di giornalisti e opinionisti (certamente meno noti di De Luca, e anche meno ricchi e ‘ben relazionati’, e proprio per questo più deboli) costantemente ‘sotto ricatto’, e costretti talora a difendersi in tribunale da accuse pesanti, solo per aver espresso o consentito di esprimere (è il caso dei direttori di giornali, anche piccoli: cor-responsabili di tutto ciò che compare sulla loro testata, anche a firma altrui) opinioni critiche su progetti che interessano la collettività.

L’ avvocato Fabio Garaventa, noto penalista novese con studio legale adTribunale Alessandria Alessandria, nei corridoi del nostro Tribunale cittadino alla fine dell’udienza ci rilascia un’intervista circa un recente caso di cui si sta occupando, e che riguarda la citazione in giudizio di un suo cliente, direttore di giornale locale, colpevole secondo il querelante (nota realtà imprenditoriale con attività diversificate in vari settori, dalle costruzioni agli impianti di produzione di calore) di aver ospitato sulla sua testata, all’interno tra l’altro di una rubrica di opinione assolutamente ben definita come tale, anche graficamente, un’opinione critica rispetto, appunto, alla realizzazione di un impianto di produzione di energia, in un’area della nostra provincia.

“E’ un piccolo caso, ma paradigmatico di come talune realtà vivano ormai con fastidio anche il semplice esercizio della libera opinione a mezzo stampa, sottolinea l’avvocato Garaventa. Oltretutto nel frattempo il progetto in questione non è stato realizzato, per valutazioni di tipo tecnico, e di impatto ambientale. Ma il querelante chiede di procedere, convinto evidentemente che la semplice manifestazione di un’opinione, rivelatasi poi peraltro in sintonia con l’evoluzione dei fatti legati al progetto specifico, sia da ritenersi un reato. E’ davvero un caso curioso, dal mio punto di vista professionale direi anche stimolante: molto meno sereno è invece il mio cliente, che si trova, come giornalista direttore di quel giornale, coinvolto in un procedimento surreale, solo per aver stimolato un confronto trasparente su temi legati tra l’altro alla tutela dell’ambiente e della salute, oggi universalmente ritenuti una delle nuove frontiere su cui la collettività va stimolata ad informarci e confrontarsi”.

Aggiungiamo, per dovere di cronaca, che uno dei soci della società querelante è anche pubblico amministratore del comune dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto: ma mentre il progetto è stato ormai archiviato, la querela verso un libero cittadino, e verso un operatore dell’informazione che ha concesso spazio a tutte le posizioni (anche a quella di chi lo impianto lo proponeva e caldeggiava, ovviamente) va avanti: così in Italia si ‘ingolfano’ i tribunali (che avrebbero questioni assai più serie a cui dedicarsi), e si cerca di intimorire chi, senza santi in paradiso, ancora prova a fare un po’ di libera informazione.

E. G.