“ItaliaCamp è un network di possibilità, nato dalla scommessa e dalla visione di un gruppo di amici che, a Roma nel 2009, decisero per sfida di confrontarsi a tutto campo, sul modello dei BarCamp universitari americani, su tematiche legate all’innovazione imprenditoriale. Il risultato, a 6 anni di distanza, è una struttura radicata in tutto il territorio nazionale, che lavora ad una importante serie di progetti anche rivolti all’estero, e che riesce ad aggregare e stimolare idee, e a trasformarle in progetti di business, ma anche sociali”. Alessandro Massano, alessandrino, di ItaliaCamp è da qualche anno il coordinatore regionale per il Piemonte (“tutto cominciò per puro caso, nel 2011, coinvolto da un amico torinese, che poi per impegni professionali mi ha chiesto di assumere la guida della struttura a livello regionale”), e come tutti gli altri membri dell’associazione si impegna in Italia Camp a titolo gratuito, per passione. La sua attività imprenditoriale è quella di editore del bisettimanale Il Piccolo, che ad Alessandria e provincia non ha bisogno di presentazioni: Massano, nipote dello storico editore Pierino Barbarino (un’istituzione alessandrina: rileggetevi questo superbo Superstite di Danilo Arona), anche qui ha raccolto, nel pieno spirito di ItaliaCamp, la difficile sfida dell’innovazione in uno dei settori oggi più complicati e ‘rivoluzionati’ dall’arrivo del web, “ma Pierino c’è ancora, sia chiaro: e ci sarà per molto tempo!”
Proviamo allora a farci raccontare da Alessandro Massano cos’è ItaliaCamp, e quali sono i suoi progetti, anche e soprattutto su scala locale.
Dottor Massano, ci spieghi cos’è ItaliaCamp, prima di tutto: un ‘incubatore’ di imprese? Un facilitatore di relazioni?
Non è un incubatore, questo deve essere chiaro: noi non seguiamo dal punto di vista professionale le imprese nel loro percorso, quello è un altro lavoro. Definisco spesso ItaliaCamp un network di idee: la nostra mission è proprio quella di consentire a chi ha buone idee, dal punto di vista imprenditoriale, di entrare in contatto con chi può aiutarlo a svilupparle, a realizzarle. Siamo presenti ormai in tutto il territorio nazionale con una struttura a tre livelli: 1) la Fondazione, che procura le risorse necessarie alla realizzazione di eventi e progetti, e alla valorizzazione delle best practice. Abbiamo partner pubblici (Cnr, Enea, Inps) e soci privati come Enel, Sisal, Terna e tanti altri. 2) l’Associazione, che crea eventi su tutto il territorio nazionale, per valorizzare le buone idee e farle incontrare con il mercato degli investitori. La finalità, questo è importante, è certamente di business (anche perché, soprattutto di questi tempi, creare nuovo valore attraverso l’innovazione diventa indispensabile), ma anche sociale: chi sta in ItaliaCamp crede che l’imprenditore debba aiutare la società nel suo insieme a migliorare, con ricadute benefiche per tutta la collettività. A noi piemontesi viene credo naturale pensare al ‘modello Ferrero’, e a quello che ha rappresentato e rappresenta per tutto il distretto di Alba, e non solo per i suoi dipendenti 3) ItaliaCamp srl, che è la terza gamba del progetto, e che serve a gestire l’erogazione alle imprese associate di alcuni servizi di mercato (penso ad alcune app innovative, ad esempio), che non potrebbero essere forniti dall’Associazione.
Lei è il coordinatore regionale: ma ad Alessandria, in particolare, cosa fate o farete?
Abbiamo scelto Alessandria per sviluppare due percorsi davvero innovativi, che sono per ora un unicum a livello nazionale, anche se l’obiettivo è naturalmente estenderli presto anche altrove: diciamo che siamo una sorta di laboratorio. Anche perché la mission di ItaliaCamp è proprio far emergere idee, progetti e intelligenze dai territori: perché nessuno conosce un’area, e le sue esigenze, come chi ci vive e lavora.
Il primo progetto è lo Sportello Giovani che abbiamo aperto in collaborazione con Confindustria Giovani: un punto di incontro, aperto per ora due giorni al mese, che consente a chi idee e progetti d’impresa di confrontarsi con esperti, e in base alle sue specifiche esigenze anche di ottenere un percorso privilegiato con il mondo del credito. Il secondo riguarda invece la collaborazione avviata con Ascom e Confesercenti, per valorizzare il loro concorso di idee I percorsi del commercio alessandrino.
Terreno minato, come saprà, su cui si sono sviluppate recenti polemiche, vedremo quanto costruttive…
(sorride, ndr) La nostra mission è proprio quella di cercare strade che consentano ad un progetto di qualità di essere realizzato. Stimolando l’investimento di capitali privati, ma anche sensibilizzando la parte pubblica, soprattutto là dove, come in questo caso, un suo ruolo non può che essere centrale e indispensabile. Per cui ad ottobre parteciperemo all’evento che Ascom e Confesercenti organizzeranno per premiare i progetti più innovati, tra quelli presentati nei mesi scorsi. E, come secondo step, inviteremo il vincitore come best practice all’evento che organizzeremo a Torino a fine ottobre, La città delle soluzioni, che vedrà la partecipazione di tante aziende private, ma anche dei sindaci delle principali città, non solo piemontesi. L’obiettivo è fare in modo che dal confronto nascano opportunità. A Torino, peraltro, siamo in prima fila su una serie di progetti, che coinvolgono le principali associazioni di imprenditori, ma anche di liberi professionisti. E abbiamo vinto il bando del comune di Torino per la gestione degli spazi della ex Incet, in Barriera di Torino. Ci sono ancora grandi opportunità insomma, per chi sa muoversi in un’ottica di costante innovazione imprenditoriale, senza rassegnarsi alla retorica della crisi, o del declino.
All’estero di sono realtà come la vostra?
Direi che siamo un unicum, dal punto di vista del format del BarCamp, che negli States si è diffuso a livello universitario, e che i fondatori di ItaliaCamp hanno per primi declinato sul fronte dell’innovazione d’impresa. Tanto che siamo l’unica associazione al mondo ad aver organizzato eventi di start up a Wall Strett e presso la sede Onu di Strasburgo, e un terzo evento simile è in preparazione per la prossima primavera negli Emirati Arabi. Abbiamo in programma l’apertura di associazioni ‘sorelle’ in Francia e in Svizzera, e in Francia in particolare abbiamo una partnership con Reseau Entreprendre, primaria realtà internazionale che ha 96 sedi nel mondo, e ha aperto la sua prima filiale italiana proprio a Torino. Parliamo di un ‘acceleratore d’impresa’ tra i più qualificati del mondo, che grazie alle sue metodologie consolidate, al know-how e ai legami con le imprese e con il mondo del credito può vantare un successo delle proprie start-up attorno all’80%, mentre mediamente questa è invece purtroppo la percentuale degli insuccessi. L’alleanza con Reseau sarà certamente un importante valore aggiunto, che consentirà a ItaliaCamp di crescere e svilupparsi, a totale vantaggio e supporto dei nostri associati.
Ettore Grassano