La sanità regionale e il gioco dello ‘scaricabarile’: vi prendete un bel 2! [Le pagelle di GZL]

Sanità nuovadi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Ai Presidenti della della Regione Piemone a partire almeno dal 2000 ad oggi. Quindi: Ghigo (secondo mandato) – Bresso – Cota – Chiamparino. Motivo? Il gioco dello SCARICABARILE.
E’ questa l’espressione che si è generalizzata nella pratica politica, con ciascuno dei protagonisti impegnato ad affibbiare ad altri la responsabilità delle proprie azioni od omissioni: e quando un errore viene commesso, nessuno se ne assume la responsabilità, e tutti provano invece a scaricarla su qualcun altro. Sto parlando di sanità regionale e del suo ‘buco’ che si trascina di volta in volta ingrandendosi sempre di più. Una scomoda eredità che si trascina (e cresce) di amministrazione in amministrazione, perché non è credibile che debiti di questa portata vengano effettuati tra la sera e la mattina in soli due anni. Dal quotidiano “La Stampa” in data 16/09/2015, il titolo a tutta pagina: “Regione, ora è ufficiale: deficit 2013 di 5 miliardi- Roma eviti il disastro”. E dal 2013 ad oggi di quanto è lievitato? Notizia che si poteva supporre da tempo per chi è attento da molti anni ai segnali in ambito sanitario che provengono dalla Regione. Il “buco” è di 5 miliardi di euro certificati dalla Corte dei Conti e sto parlando di notizie di questi giorni. Si sta leggendo anche la rabbia dell’ex governatore Cota, attaccato da parte della giunta Chiamparino, e che rigetta a sua volta la colpa a Bresso arrabbiata perché non difesa dagli amici della giunta attuale regionale. Domandina maliziosa; chissà perché non la difendono? E’ mio parere che il buco parta da lontano, e che sia via via aumentato col tempo. Sempre in questi giorni altra notizia che arriva dal Governo: 208 prestazioni sanitarie anche di una certa importanza smetteranno di essere a carico del servizio sanitario pubblico, con tutto quel che conseguirà in termini di mancata prevenzione, e malattie scoperte solo quando saranno evidenti e conclamate. Gravi le difficoltà per il medico curante, costretto a dubitare e a negare controllo sui segnali lamentati dal paziente per non incorrere a strigliate da parte della Regione, o addirittura alla perdita del proprio compenso. Il medico vive tra l’incudine e il martello. Se il cittadino in ambito sanità ha abusato, “lor signori” hanno ‘mangiato’, sprecato con cattive gestioni e corruzioni svendendo anche la pelle nuda dei nostri posteriori. Ora chi ne paga le conseguenze siamo solo noi cittadini e i nostri medici di fiducia.
Voto: 2

 
2) Settore sanità regionale. Chi ha letto la pagella sopra a leggere questa si Ospedale Alessandria 2domanda se “ci sono o lo fanno”. Nelle scorse settimane diversi giornali hanno dato ampio spazio alla notizia: “Sanità: si pensa a una struttura tra Alessandria, Novi e Tortona, ma per ora è solo ipotesi. Nuovo ospedale, sogno o realtà?”
Il consigliere regionale Domenico Ravetti (PD) nell’annunciare di aver messo a posto i conti della sanità piemontese, afferma che ripartiranno a breve gli investimenti in nuovi ospedali e strutture. Il primo progetto sarà un Ospedale unico di Moncalieri, Nichelino, Chieri e Carmagnola, a seguire completamento di una struttura a Verduno e ancora un ospedale nella Valle Belbo ed infine il consigliere Ravetti ritiene ormai maturi i tempi per il progetto di una struttura unica tra Alessandria, Novi e Tortona. Il consigliere Ravetti indica pure come finanziare questo ambizioso progetto su Alessandria almeno in parte: vendendo le strutture esistenti e coinvolgendo anche i privati.
Qui mi fermo e domando: “La Regione Piemonte ha un grosso “buco” nella sanità sì o no?”. Altra domanda : “Quali conti della sanità piemontese ha messo a posto Ravetti?” e ancora: “Ci sono fondi solo per l’edilizia sanitaria e non ce ne sono a disposizione dell’ammalato visti i reali tagli nascosti da parole come riorganizzazione?”. Alessandria credo abbia necessità di un ospedale più capiente e moderno, sbagliato accorpare territori dove andrebbero solo potenziate le realtà esistenti che costerebbero meno che impiantare megaospedali, e darebbero servizi comodi specialmente per le persone anziane. Ma l’edilizia sanitaria si sa è un enorme business ed è inutile arrabbiarci, tanto il manico del potere decisionale non è in mano all’elettore che ne è stato espropriato da tempo. E’ l’eletto che si è preso tale potere pienamente, e a noi non resta che subirne le conseguenze.
Voto: 2

 

3) Il n.1 di questa rubrica nasce in data 18 ottobre 2014, e una delle prime tre pagelle Caditoia era diretta all’Assessorato e settore dirigenziale ai Lavori Pubblici del Comune di Alessandria, per le caditoie di captazione acqua piovana a fianco marciapiede, spesso intasate. Il voto ricevuto allora era 3. A distanza di un anno nulla è cambiato, anzi la sitazione è peggiorata. Oggi il voto 2 va alla sindaca, perché chi è preposto a questo compito in tutta onestà non l’ho ancora capito. Quindi in tre anni di mandato non ha ancora provveduto a dare l’ordine della pulizia delle caditoie utili al drenaggio urbano per intercettare le acque meteoriche che oltre a provocare disagio in caso di pioggia, possono produrre danni privati e pubblici. Nel mio quartiere, il Galimberti, mercoledì mattina 23 settembre, a causa di un acquazzone durato neanche un’ora, a lato marciapiedi si sono formati laghi di acqua tali, che per evitare di riempirmi le scarpe attraversando la strada ho dovuto percorrere decine di metri per trovare un “guado”, e tornare a ritroso camminando in mezzo alla via. Come me altre persone. E’ una vergogna che non si sia capaci neppure di svolgere un minimo e semplice servizio di manutenzione. Comprendo che non è compito della sindaca liberare le caditoie, ma è la squadra scelta dalla sindaca che non funziona bene, quindi il 2 va a lei nella speranza che entro la fine di questo mandato riesca ad imporre a chi sa lei tale pulizia.
Voto: 2