1) A Emanuele Locci, per il contenuto degli emendamenti presentati giovedì scorso in aula. Per la resistenza oratoria e fisica comprensiva di una “vescica di ferro” in un consiglio comunale surreale, di fronte ad una maggioranza anacronistica, senza progetti, con parecchi consiglieri da tre anni immobili e utili solo per ‘fare numero’. Una maggioranza che è spesso divisa e litigiosa (ricordo i Moderati che criticano puntualmente e si lamentano sempre, e SEL che non è d’accordo per la concessione delle cavi locali da riempire di smarino, ma che non “molla l’osso” ovvero la poltrona), ma che vota compatta di fronte agli ordini di scuderia, senza valutare se gli emendamenti presentati da Locci possano essere utili per il bene della città. C’è stata pure la lamentela che l’atteggiamento di Locci, “ha fatto perdere tempo e risorse preziose al Consiglio Comunale impegnato a discutere temi importanti per la comunità alessandrina e per la sua ripresa”. A seguito di questa affermazione mi chiedo: stai a vedere che Locci ha fatto perdere tempo prezioso, utile per discutere ed approvare un fantastico libro dei sogni?
Voto: 10
2) Al consigliere regionale Walter Ottria. Un Controvento su Corrieral di Ettore Grassano dedicato al consigliere Ottria racconta l’esperienza vissuta da Ottria stesso, come cittadino comune, per un normalissimo prelievo del sangue e visita di riferimento. Il consigliere Ottria in Regione partecipa a quattro commissioni. Una di queste, la IV, si occupa di sanità: quindi speriamo che la sua purtroppo per lui negativa e sofferta esperienza possa essere utile ad altri alessandrini. Tanto di cappello per non aver abusato della sua carica politica per essere avvantaggiato. Da questa esperienza ha potuto constatare ciò che ogni giorno i cittadini devono subire quando hanno necessità di rivolgersi alla sanità, e non per colpa dei medici ed infermieri ma della cattiva organizzazione, dei tagli laddove non si dovrebbe tagliare ma potenziare. Sappiamo che la sanità ‘fa acqua’ per cattive gestioni politiche e dirigenziali. Negli anni si sono sprecate risorse, ci sono state corruzioni e chi paga ora sono i cittadini, che molto spesso sono costretti a ricorrere a visite a pagamento, facendo sacrifici per non ‘ingrassare’ le imprese di pompe funebri anzitempo. Nella sua veste di componente di una importante Commissione regionale che si occupa di sanità, Walter Ottria potrebbe far modificare e migliorare alcune procedure, per rendere la vita ai pazienti un po’ meno problematica. Lo ha promesso e credo che manterrà la promessa.
Voto: 8
3) A chi si strappa le vesti per la tutela della Cittadella che sta andando ‘a ramengo’, ma poi non riesce ad ingegnarsi a trovare corposi fondi come ad esempio interessare il Ministero competente e il Consiglio Superiore dei Beni Culturali romani, per avere fondi come ci riesce Torino. Vabbè che Torino è capoluogo di Regione ma è pur vero che la nostra fortezza unica al mondo (così si dice), anche se ubicata in Alessandria ha gli stessi diritti che può avere un Polo Reale ubicato a Torino. Segnalo una notizia (uscita un po’ in sordina) del 04 agosto annunciata dal TG/3 regionale delle 19,30. Ecco cosa scrive l’agenzia Ansa: “04 Agosto 2015 ore 17:16 – dichiarazione di Fassino: ” 7 milioni dal Governo per il Polo Reale di Torino. – Arrivano dal governo sette milioni di euro per il Polo Reale di Torino. L’ha annunciato il sindaco Piero Fassino, dopo la comunicazione del finanziamento dal ministro Franceschini. “Sono grato al ministro Franceschini – ha dichiarato il sindaco – per una scelta che consentirà di completare la piena riqualificazione del Polo Reale, consegnando così alla nostra Città e ai visitatori un bene storico, culturale e architettonico di straordinaria qualità”. Il Polo Reale è un complesso museale al centro di Torino, che comprende Palazzo Reale, Armeria Reale, Archivio Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico e Palazzo Chiablese. Io non ho idea di chi ha la responsabilità di occuparsi della manutenzione della fortezza, ma chiedo: per la nostra Cittadella anche lei di “straordinaria qualità” non si dovrebbe pretendere la stessa opportunità che hanno i beni storici e culturali torinesi? Sono più bravi gli amministratori torinesi o come sempre Torino “pigliatutto” succhia per se tutte le energie economiche regionali in ogni settore, senza condividere con le “sorelle minori”?
Voto: 2