Sanità alessandrina sotto i riflettori in queste settimane, e spesso nell’occhio del ciclone. Mentre il giovane sindaco di Avola ha infine rinunciato all’incarico di revisore dei conti all’Azienda Ospedaliera di Alessandria, togliendo tutti dall’imbarazzo, ieri ci ha colpito, su facebook, una riflessione di Walter Ottria, consigliere regionale alessandrino (acquese, per la precisione, ed ex sindaco di Rivalta Bormida), che racconta con equilibrio e correttezza la sua esperienza (non troppo positiva) di cittadino/paziente del sistema sanitario nazionale, alle prese ieri con un semplice (si fa per dire) esame del sangue e visita medica all’Ospedale di Alessandria.
Perchè vale di rilanciare e commentare la riflessione di Ottria? Per due motivi:
1) in un’epoca in cui tutti attaccano (spesso a ragione) la ‘casta della politica’, colpisce notare che Ottria, per prelievo del sangue e visita, si sia fatto la sua bella coda, disagi compresi. Altri politici non lo fanno: e molti di noi, non politici, se potessero non lo farebbero.
2) Ottria, come esponente del partito che gestisce la Regione, la Provincia, il Comune capoluogo (e molti altri), avrebbe potuto tacere, per senso di appartenenza o di scuderia. Ci ha pensato su qualche ora, e ha preferito invece raccontare la sua esperienza di semplice, comune fruitore della sanità pubblica. Secondo noi ha fatto bene. Voi come la pensate?
Di seguito, le riflessioni di Walter Ottria tratte (col suo consenso, perchè ci piace fare così) dal suo profilo facebook:
Ho esitato a lungo prima di scrivere queste righe, nel timore di essere strumentalizzato. Alla fine ritengo più onesto e giusto raccontare la vicessitudine di questa mattina presso l’ospedale civile di Alessandria.
Avevo appuntamento alle 8 presso il D.H. di Ematologia per gli esami e la visita prevista. In questi ultimi anni ho fatto decine e decine di volte questa trafila, terminando al più tardi verso le 11, nonostante il consueto gran numero di pazienti.
Stamane alle 8.15 avevo gia’ terminato il prelievo del sangue e vi era meno gente del solito, forse a causa del periodo vacanziero. Fiducioso di terminare prima del solito, ho fatto colazione e mi sono accomodato in saletta attendendo di essere chiamato per la visita.
Alle 11 circa erano stati chiamati solo alcuni pazienti con priorita’, mentre tutti gli altri, tra cui alcuni anziani in carrozzella e in evidenti condizioni di sofferenza, ancora bivaccavano in attesa non solo della visita ma altre sì di informazioni in merito all’anomalo prolungamento dei tempi.
Alle 12 il nervosismo mio e dei miei colleghi di sventura, aumentava e si arrivava al solito battibecco tra alcuni famigliari dei malati e i due impassibili impiegati dello sportello i quali non avevano altro da dire che vaghe frasi sulla pazienza (sic) che bisogna avere in questi casi e sul fatto che prima o poi saremmo stati visitati (bonta’ loro).
Alle 12.45, io e altri due sventurati (una signora in carrozzina), veniamo finalmente fatti accomodare nell’anticamera degli ambulatori medici, dove dopo una ulteriore attesa di circa 20 minuti sono entrato per la tanto agognata visita.
La Dottoressa, gentilissima, mi spiega che oggi è successo il caos a causa di una lunga interruzione dei sistemi informatici.
Ebbene, posso personalmente testimoniare, vista la mia ormai lunga frequentazione dell’Ospedale Civile di Alessandria (una eccellenza), che il personale medico e infermieristico di questa azienda lavora con grande impegno e professionalità, spesso in condizioni di disagio dovuto alle gravi carenze strutturali, sopratutto in mancanza di ambienti adeguati.
Come ha detto venerdi scorso la Dottoressa Baraldi, direttore generale, l’ospedale di Alessandria necessita di importanti investimenti e probabilmente sarebbe necessario pensare finalmente ad una nuova sede.
Nel frattempo, ritengo inaccettabile che si ripetano situazioni come quella di questa mattina. Non è possibile non essere dotati di un sistema di pronto intervento informatico che riporti la normalità in tempi brevi. O bisogna ripristinare le vecchie cartelle cliniche cartacee?
Compito della politica e quindi anche mio far sì che si evitino in futuro questi disagi per i cittadini.