I Borgia, a secoli di distanza, sorprendono ancora: a Parigi, fino al 15 febbraio 2015, al Museo Maillol, una mostra ne mette in risalto le qualità di famiglia mecenate e cultrice delle arti, abbandonando lo stereotipo che la ricorda, per ombrosa fama e nera leggenda, soltanto per i giochi di potere, il nepotismo, gli abominevoli vizi, i delitti e i veleni.
L’esposizione, intitolata ‘Da Leonardo da Vinci a Michelangelo: i Borgia e il loro tempo’ raccoglie circa 70 opere di autori molto importanti, ed è curata da Claudio Strinati. Illustra, attraverso i ritratti, i Borgia in un’epoca in cui viene scoperta l’America, in cui l’Italia è sconvolta da continue guerre, dai movimenti che preannunciano l’azione di Gerolamo Savonarola e la nascita di un nuovo Umanesimo. L’obiettivo della mostra è quello di raccontare le vicende di questi personaggi attraverso documenti ‘artistici’, con l’effetto di rivalutarne la reputazione, segnalandone l’apertura culturale e il mecenatismo.
I più grandi artisti dell’epoca hanno lavorato per i Borgia, da Leonardo da Vinci a Pinturicchio, a Tiziano, a Bellini: il potere si esercitava allora (e non soltanto da parte dei Borgia) anche attraverso l’arte, veicolo delle idee e segno di potenza. Conoscere l’arte, saperne capire le tendenze, avere alla propria corte i grandi artisti era essenziale per affermare il proprio ruolo.
In mostra, oltre ai dipinti, vi sono anche gioielli, armature, codici, oggetti d’arte e scienza attraverso un percorso che ruota intorno alle tre figure cardine della Famiglia: Rodrigo Borgia (1431-1503), nipote di Papa Callisto III, che salì a sua volta al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI, circondato da amanti e figli concepiti con le stesse, accusato di abusi di potere e nepotismo; Cesare (1476-1507) figlio di Rodrigo e Vannozza Cattanei, detto il Valentino, spietato stratega e abile condottiero che tentò l unificazione d’Italia, ispirando Il Principe a Niccolò Macchiavelli e Lucrezia, avvelenatrice ed incestuosa amante, sposa e strumento della famiglia per tessere e sciogliere strategiche alleanze, ma anche coltissima musa delle arti.
Tutti personaggi, a detta del curatore, diffamati dalla storia perchè assurti a simbolo di un’epoca in cui un simile comportamento, per mantenere il potere, era piuttosto la regola che non l’eccezione.
Tra le opere più importanti vi sono un disegno di Leonardo dedicato a Cesare, il ritratto del cardinale Farnese di Raffaello ed un dipinto del Papa Alessandro VI del Tiziano. Vi è anche un inedito attribuito a Michelangelo, un modellino per lo studio della Pietà oltre alla ‘Trasfigurazione del Cristo’ di Giovanni Bellini.
Si sa che nel corso dei secoli non pochi letterati si sono ispirati alla storia di questa famigerata famiglia, da Victor Hugo ad Alexandre Dumas, fino ad arrivare, ai giorni nostri, ai fumetti raccontati da Jodorowsky ed illustrati, sul filo dell’erotismo, da Milo Manara. In mostra sono presenti anche sue tavole.
La storia della famiglia Borgia è dunque caratterizzata da un fascino perverso che ha attraversato i secoli, ma è come un caleidoscopio che schiude e svela immagini diversissime, dalla politica alla diplomazia, all’arte, alla cultura e alla religione, segnando il tempo del passaggio definitivo dal Gotico al Rinascimento..
Altre mostre sui Borgia sono state realizzate in passato, come quella di Roma, alla Fondazione Memmo, nel 2003, dove una sezione illustrava addirittura le pozioni e d i veleni, le cosiddette ‘acquette dei Borgia’, di cui essi facevano uso per eliminare nemici scomodi.
Sicuramente il personaggio che più ha esercitato fascino è quello di Lucrezia, di cui a Padova è stata esposta in una mostra dedicata a Pietro Bembo una ciocca di capelli biondi, ‘fili d’oro’ donati al poeta di cui la donna amava tantissimo il talento e con il quale si pensa avesse una relazione mentre era moglie di Alfonso d’Este.