Giustizia è sfatta [Il Citazionista]

antonio_iovinedi Andrea Antonuccio.

«In alcune occasioni l’avvocato Michele Santonastaso mi ha chiesto dei soldi per farmi avere delle assoluzioni. […] Io accettai, fui assolto e pagai i 200 milioni in due rate di 100 milioni ciascuno»
Antonio Iovine, pentito di camorra

Il sistema di comprare le sentenze, che è il pentito stesso nelle sue dichiarazioni a definire tra le altre cose “articolato”, era prassi comune per il Tribunale di Napoli che “aggiustava” le sentenze sfavorevoli di primo grado con un verdetto di assoluzione in appello.

Funziona(va) così, a Napoli. Quando non se la vedevano riconosciuta gratuitamente, l’assoluzione i “galantuomini” se la compravano. Anche a rate, in certi casi, perché si sa, la crisi quando arriva non guarda in faccia a nessuno.

Ebbene, se le rivelazioni di Antonio Iovine fossero provate, si avrebbe conferma del fatto che in molte aule di giustizia vige solamente l’articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto.

La retorica della mela marcia in mezzo a tante mele immacolate non regge più. Il sistema è tale che, essendo stato concepito da mele marce, può solo espellere la mela buona (se non si adegua). Vale anche per la politica, che da questo punto di vista non ci ha mai fatto mancare nulla.

Un Paese che non ha certezza, del diritto prima, e della sua applicazione poi, non può andare molto lontano. Eppure, la preoccupazione del nostro Presidente del Consiglio e di tutto (o quasi) l’arco costituzionale è, chissà perché, la riforma del Senato. Che è un po’ come voler cambiare le piastrelle del bagno mentre la casa sta bruciando.

Provi a lavorare un po’ sulla riforma della giustizia, Presidente Renzi. Anche un po’ per volta, se ritiene. Nel settore, come insegna Antonio Iovine, il pagamento rateale è accettato senza tanti problemi. Basta pagare.

PS: Michele Santonastaso, il Principe del Foro a cui il pentito fa riferimento, è attualmente detenuto per altra inchiesta. Forse non gli funzionava il bancomat.