Vi ricordate della giornata dedicata alla stampa studentesca “Spazi…ai Giovani”?
Vi ho parlato di un video speciale girato dai ragazzi dell’Enaip con l’aiuto di due loro docenti…
Ecco, mi era rimasta la curiosità di saperne di più e di vedere il contesto in cui era stato girato.
Così ho contattato Lorenzo Pestarino e Francesca Bisso, i due giovani insegnanti dell’ente di formazione professionale di Alessandria.
Rispettivamente di 27 e di 28 anni, i due condividono non solo la professione ma anche alcune passioni, fra cui la musica: Lorenzo detto “Pepe” canta e suona la chitarra e spesso accompagna la voce di Francesca, che tra l’altro è la cantante del duo acustico “Duetonisotto”.
All’Enaip, Francesca Bisso insegna francese e inglese, mentre Pestarino si occupa di informatica nei corsi professionali del pomeriggio ed è insegnante di sostegno al mattino.
Entrambi giocano un ruolo particolare nella vita dei propri studenti, essendo entrambi più giovani della maggior parte degli insegnanti, e li aiutano ad affrontare i problemi legati all’adolescenza.
“Cerco sempre di essere disponibile per loro: sia per aiutarli nell’ambito scolastico, sia in altri contesti. Probabilmente grazie alla vicinanza di età, riescono a rapportarsi con me in modo diretto, senza però dimenticare che sono un loro professore. Mi chiedono spesso consigli: io cerco di spronarli il più possibile” dice Lorenzo, e Francesca non è da meno: “Nonostante la linea invisibile che ci separa, sono un punto di riferimento; data la nostra età è più semplice immedesimarci nei loro problemi e quindi riuscire a capirli di più. Cerco comunque di dare sempre dei consigli equilibrati, e non esito a confrontarmi con i colleghi che hanno più esperienza di me”.
Infatti, sebbene ci sia in questo caso un divario di età, anche con i colleghi hanno instaurato un buon rapporto: “Penso sia nato un buon rapporto di fiducia reciproca – dice Lorenzo – e abbiamo spesso ottimi scambi di opinioni. Ma il rapporto non si esaurisce qui: durante gli intervalli ridiamo e scherziamo allegramente, e durante le attività collaboriamo e interagiamo. Come detto da Francesca, sto assimilando molto da tutti loro, che senza dubbio hanno l’esperienza dalla loro parte. Questa mia esperienza all’Enaip mi sta facendo crescere, vedendo ogni giorno differenti realtà che si intrecciano tra loro, tutte senza dubbio interessanti.”
Sono all’Enaip ormai da qualche anno (Lorenzo da circa due anni, Francesca da quasi quattro) e sono molto soddisfatti di quanto fatto finora come docenti. Motivo di vanto è il rapporto creato con i propri studenti: la loro fiducia e il sentirli vicini sono due delle maggiori gratificazioni, per non parlare poi di quando riescono a fare cose, con le proprie capacità che in partenza non pensavano di poter fare (un esempio fra i tanti: i ragazzi dell’Enaip sono stati protagonisti, insieme ad altri studenti di moltissime scuole superiore di Alessandria e non, della giornata dedicata alla stampa studentesca “Spazi… ai giovani”, e non solo per il loro giornalino scolastico ma anche per il “famoso” video di cui vi ho accennato).
Francesca e Lorenzo non sono di Alessandria (Francesca ora ci vive ma solo perchè lavora qui) e quindi non conoscono bene la città, ma attraverso gli occhi dei propri studenti, hanno appreso dei problemi più comuni della nostra città. “Spesso mi capita di vedere un grande potenziale nei miei ragazzi, che non viene sfruttato come dovrebbe… probabilmente mancano le giuste opportunità” afferma Lorenzo; Francesca è più critica: “Alessandria, la trovo una città grigia: le cose belle che ci sono, sono nascoste e c’è troppo poco per i giovani. Parlo così perché sono molto condizionata da quello che vedo a scuola: i miei allievi preferiscono fermarsi al pomeriggio a fare i corsi di musica e fotografia piuttosto che gironzolare per la città, perchè al di fuori della realtà scolastica c’è poco e niente”.
Sul fatto che i ragazzi preferiscano stare a scuola però c’è da dire altro: l’Enaip offre molte possibilità ai ragazzi, non solo nel campo lavorativo.
Lorenzo e Francesca ci raccontano di come molti studenti si dedichino ad attività e altri progetti durante il percorso scolastico: molti sono iscritti e operano all’associazione “Libera” (contro le mafie), altri in progetti di sensibilizzazione contro l’utilizzo di droghe e di alcol (“Traballo”), ma non solo, seguono corsi, progetti, workshop su affettività/sessualità, sicurezza stradale, bullismo, cyberbullismo e violenza sulle donne… e lo fanno con grande entusiasmo!
“La stessa cosa succede quando si occupano del giornalino della scuola: addirittura con la redazione del giornale abbiamo creato il video che è stato poi presentato al convegno. I ragazzi hanno lavorato duramente per creare questo elaborato, hanno ideato e sviluppato tutto il lavoro da soli: storyboard, il modo di riprendere le varie scene, la musica, i cartelloni; il tutto senza avere particolari competenze per quanto riguarda la ideografica, ma imparando sul campo dai loro errori. In questo video, hanno cercato di presentare gli ambiti in cui deve esserci spazio per giovani; tutto questo attraverso una serie di immagini e parole accompagnate da musica. Per questo progetto, i ragazzi si sono fermati a scuola anche di pomeriggio, e giorno dopo giorno hanno fatto passi da gigante, mossi solo dalla passione e dalle loro idee.
(Addirittura i loro genitori erano stupiti del fatto che i figli non tornassero mai a casa!)
Questa è la dimostrazione che anche senza troppe competenze e attrezzature, ma con le idee vincenti e senza mai mollare si possono fare cose davvero interessanti e che valorizzano il gruppo! E che altro dire? Non possiamo che essere pienamente soddisfatti e orgogliosi di seguirli in questi progetti. Come diceva Baden Powell: “Quando un ragazzo scopre che qualcuno si occupa di lui, gli risponde seguendolo ovunque lo conduca”. E noi vogliamo continuare a occuparci di loro!”.