Discarica Aral in tribunale: un’altra sconfitta della politica? [Controvento]

Malerba Di Filippo Cammalleridi Ettore Grassano

Non c’è pace attorno alla vicenda della ipotizzata nuova discarica Aral di Spinetta, quella di cascina Guarasca, di cui più volte ci siamo occupati nei mesi scorsi: prima annunciata, poi ‘stoppata: qualcuno dice per sempre, mentre qualcun altro sorride.

Giovedì pomeriggio (ma anche oggi in apertura di consiglio comunale, poi subito sospeso per mancanza del numero legale) i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Alessandria si sono scatenati, e hanno chiesto che della vicenda si occupino magistratura ordinaria, corte dei conti, carabinieri del Noe (salvaguardia ambientale), guardia di finanza.

La contestazione è per Aral (la partecipata del comune di Alessandria che si occupa  dello smaltimento rifiuti, e quindi delle discariche) quella di danno erariale, in merito all’acquisto dei terreni (La Bolla srl) su cui avrebbe dovuto essere realizzata la nuova discarica: si parla di 572 mila euro, e a questo punto saranno le autorità competenti a dover stabilire come sono andati i fatti.

Il tema, peraltro, era già stato sollevato nelle scorse settimane anche da Massimo Brina, segretario cittadino del Pd, che proprio attraverso il nostro magazine aveva espresso richieste di chiarimento (politico però, non giudiziario) sulla vicenda, e anche sul rinnovo del contratto al direttore Aral, l’inossidabile e trasversale Piercarlo Bocchio.

Ora i 5 Stelle sono tornati sulla questione in maniera così eclatante a pochi giorni dal voto (che peraltro ad Alessandria è europeo e regionale, non comunale) mettendoci anche un po’ di astuzia politica?

E per le stesse ragioni il Pd, nella figura del presidente del consiglio comunale Enrico Mazzoni, ha tergiversato, cercando di buttare la palla in avanti, verso i prossimi consigli comunali post elettorali?

Probabilmente entrambe le cose. A questo punto, però, alcune considerazioni bisogna pur farle:

1) se la politica, intesa anche come amministrazione locale, non è più in grado di confrontarsi sulle questioni in maniera anche dura, ma trasparente e corretta, tanto da dover ricorrere sempre e comunque ai giudici, significa che è davvero debole e mal messa. E di debolezza in debolezza, attenzione, si arriva alla certificazione di inutilità, con tutto ciò che ne consegue. Non sappiamo se e quanto i politici alessandrini, di tutte le parti, davvero se ne rendano conto.

2) E’ vero che in comune ad Alessandria c’è un sistematico ‘boicottaggio’ alle richieste dei consiglieri 5 Stelle rispetto all’accesso agli atti dell’ente? Sarebbe grave, oltre che sciocco. O sono invece i 5 Stelle a soffire di una ‘sindrome’ dell’accerchiamento, e vedono il ‘boicottaggio’ anche dove non c’è? Certamente un po’ di disponibilità e buon senso, da entrambe le parti, sarebbe un bel modo di uscirne, guardando avanti.

3) Il Pd, soprattutto quello dell’era Renzi che risanerà notoriamente il Paese all’insegna della trasparenza e della legalità, non può permettersi, questo è certo, di non spiegare a tutti gli alessandrini cosa è davvero successo sul fronte Aral, andando fino in fondo alla vicenda, e assumendosene pienamente la responsabilità. Come del resto chiese, lo riperiamo, settimane fa anche il suo segretario cittadino, Massimo Brina, e non solo i 5 Stelle.
E se tutto ciò dovesse avvenire per via giudiziaria, sarebbe l’ennesima sconfitta di questa politica, e un altro passo verso la sua certificata inutilità, o dannosità.
Sul tema, ci piacerebbe che qualche autorevole esponente del Pd alessandrino esprimesse la propria posizione. La ospiteremmo con piacere.