Della questione del dissesto si parla da quasi due anni, ne hanno parlato tutti forse troppo, le responsabilità sono note e non sono da imputare esclusivamente alla passata amministrazione, dato che anche altre in precedenza seppure in misura minore hanno le loro responsabilità. Del resto quando una città viene governata per decenni da politici poco lungimiranti, conservatori e incapaci di un minimo di progettualità per il futuro è inevitabile che si arrivi a determinate conseguenze.
Ora però dato che ne stiamo per uscire e questo, anche se c’è chi si ostina a dire il contrario è indubbiamente merito di chi attualmente ci governa e purtroppo anche dei cittadini e dei lavoratori che ne hanno pagato il prezzo è giunto il momento di pensare al rilancio della città. Questa ora è la vera sfida a cui l’Amministrazione Comunale è chiamata a rispondere, d’ora in avanti non servirà più parlare di quello che è stato, ma di quello che si intenderà fare e in tal senso non basteranno le parole, ma conteranno solo i fatti concreti che nell’interesse generale si spera vengano realizzati.
Pertanto in primis, parallelamente a quelli del ponte Meier, dovranno essere finalmente avviati i lavori di riqualificazione dei borghi Rovereto e Cittadella e non appena sarà possibile ottenere finanziamenti si dovranno iniziare i lavori di asfaltatura delle strade, che sono ormai ridotte a un colabrodo. Nel frattempo si dovrebbe dare tempestivamente corso a quanto segue: rendere operativi i nuovi Consigli di Ambito territoriale (quartiere) per dare voce ai cittadini, modificare i compiti della Polizia Municipale che deve tornare a presidiare le strade, realizzare un piano della mobilità per ridurre l’inquinamento e per risolvere i problemi di viabilità del Centro e infine definire la situazione dell’AMIU per dare sicurezza ai lavoratori e pulizia della città.
Il rilancio di Alessandria passa anche attraverso una migliore risposta alla domanda turistica, recentemente in occasione dell’inaugurazione dei nuovi uffici comunali del welfare animale e dello IAT turismo ho scoperto che con ogni viaggio di Autozug arrivano in città 400 stranieri con auto e/o moto al seguito (e in alcuni periodi dell’anno anche più volte alla settimana) peccato che come afferma la referente del servizio, gli orari di apertura degli esercizi commerciali e dei musei non si sono adeguati alla presenza di tanti potenziali clienti e visitatori. Anche chi si occupa di comunicazione nel settore hotel e ristorazione della città, ritiene che non vengano date risposte adeguate alla domanda turistica, non sussiste infatti una politica finalizzata a cogliere a pieno le opportunità che la città e il nostro territorio possono offrire, dato che marketing, servizi e informazioni, sono alquanto carenti. Così come non c’è da parte della città nel suo complesso, un sufficiente livello di accoglienza (e non solo in quanto sporca e degradata)… .
Ciò rappresenta un presupposto indispensabile se si vuole sfruttare i vantaggi che il turismo potrebbe offrire per l’economia e il lavoro locale, tenuto conto che l’attuale crisi del nostro tessuto industriale e artigianale rende necessario (molto di più di quanto non si facesse in passato) creare condizioni favorevoli per spingere il turista a fermarsi nella nostra città, senza considerarlo solo un luogo di transito per poi andare a visitare altri territori.
La sfida per il rilancio della città si vince anche con la capacità di migliorare la risposta alla domanda di turismo, per questo tutti e non solo l’amministrazione comunale devono fare la loro parte, non ci vuole molto basta rendersene conto e sopratutto ascoltare e mettere in pratica i suggerimenti che vengono da chi ha specifiche esperienze nel settore, il mondo corre veloce, perciò Alessandria non può continuare a rimanere immobile… .
Pier Carlo Lava – Alessandria